|
Originariamente inviata da MarcoA
|
...................
Ho un obbiettivo ambizioso: acquisire una certa padronanza per miscelare sali e sostanze organiche per ottenere fertilizzanti (per acquario e bonsai - quest'ultimo settore molto più indietro dell'acquariofilia in questo campo).
............
|
L'intento non è male, e per raggiungerlo devi necessariamente conoscere a cosa servono i singoli elementi. Avere la possibilità di titolarli secondo me serve a poco. Vedendo le piante possiamo individuare potenziali carenze, ma neanche queste possono definirsi univoche(ad esclusione di alcune che sono come una vidimazione), perchè assomigliano ad altre.
Per esempio, una carenza di Manganese, potrebbe essere identificata dalle nuove foglie, che si mostrano pallide e giallastre(no clorofilla). Le venature però restano verdi, guardando la potenziale lamina fogliare che è diventata trasparente. E le cito quindi pensare alla carenza portata ad esempio. Ma, sorpresa, potrebbe non essere cosi, in quanto gli stessi sintomi, si potrebbero avere con un eccesso di ferro, che potrebbe non far assimilare l'elemento manganese.
Ad occhio, e non possedendo laboratori di analisi, possiamo individuare le carenze se sono riconducibili ad elementi mobili o no.
Purtroppo, sono poche le marche che oltre alla composizione, danno anche le relative percentuali(che sono veramente infinitesimali IMHO). In una di queste(Seachem) l'elemento alluminio non è presente, il che mi fa pensare che nelle altre, lo sia più per un discorso di completezza che di reale funzionalità.
In questi anni sulle fertilizzazioni fai da te, penso di aver letto di tutto e di più, e quando ci si impatta sugli elementi in tracce e sui microelementi(ivi compreso il Mikron) ho visto più insuccessi che successi.