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Vecchio 10-08-2011, 17:03   #1
buddha
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[QUOTE=Alex_Milano80;1061061116]
Originariamente inviata da buddha Visualizza il messaggio
Rimane il fatto che e' un gas se viene compresso come di fatto non può che essere ci sara' pure la stessa concentrazione ma non e' la stessa disponibilità .. Lo sappiamo tutti i subacquei presenti.. Che poi le zoox siano in grado di adattarsi a catturare una bollicina di O2 che
Contiene magari 10 volte la quantità di ossigeno rispetto alla superficie non so ma rimane il fatto che a livello di volume ce ne e' 1/10 a 100 m..
buddha le zooxantelle non catturano ossigeno, sono vegetali e quindi fanno la fotosintesi.
Il corallo respirando produce CO2 con cui nutre le alghe simbionti, quello a cui le zooxantelle devono abituarsi non è la concentrazione di ossigeno ma la radiazione luminosa. A questo scopo producono le fucocianine come pigmenti accessori alla clorofilla A e C, per poter usare anche la radiazione azzurra e verde che arriva più in profondità rispetto a quella rossa.

la formula è: CO2+H20+ luce <-> C6H12O6 (zucchero) + O2

Alla luce ma al buio il glucosio prodotto "brucia" grazie all'ossigeno esattamente con la formula scritta da re letta al contrario..
__________________
buddha non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 11-08-2011, 02:31   #2
Alex_Milano80
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Originariamente inviata da buddha Visualizza il messaggio

la formula è: CO2+H20+ luce <-> C6H12O6 (zucchero) + O2

Alla luce ma al buio il glucosio prodotto "brucia" grazie all'ossigeno esattamente con la formula scritta da te letta al contrario..
infatti la formula ha una freccia verso destra e una verso sinistra, non me ne ero dimenticato

per scriverla tutta e bene sarebbe:

12H2O + 6CO2 + luce <-> C6H12O6 + 6O2 + 6H20

Hai detto una piccola blasfemia biochimica, perchè va considerato che il glucosio "brucia" nel processo inverso alla fotosintesi (la respirazione cellulare) indipendentemente dal buio o dalla luce. Gli autotrofi esattamente come gli eterotrofi consumano ossigeno 24 ore su 24 per "bruciare" il glucosio, la differenza è che nel loro metabolismo è prevista la produzione di ossigeno come scarto della della fotosintesi e di reciclarlo all'interno della cellula nella respirazione cellulare (gli autotrofi per definizione sono autosufficenti).
La quantità di ossigeno prodotta durante la fotosintesi è tale da eccedere il fabbisogno dell'organismo e venire espulsa nell'aria o nel nostro caso in acqua.
La confusione su questo argomento nasce dal fatto che la fotosintesi viene divisa in 2 fasi, chiamate fase luminosa (schema Z) e fase oscura (ciclo Calvin-Benson) dando l'idea errata che la prima avvenga di giorno e la seconda la notte, e dimenticando tutti i catalizzatori, enzimi e sostanze che fanno parte del processo.
La verità è che la fase luminosa necessita di luce e porta alla sola produzione di NADPH- e ATP con la seguente formula:

H2O + NADP + ADP + P + luce -> NADPH– + ATP + H+ + mezzoO2+e-

Questa reazione si legge così: la luce provoca la scissione dell'acqua nei suoi componenti nonché l'ionizzazione dell'H in H+ più elettroni e- i quali trasformano l'accettore di elettroni NADP in NADPH-; l'energia liberata provoca inoltre la fosforilazione dell'ADP in ATP.

La fase oscura della fotosintesi si chiama tale esclusivamente per il fatto di essere indipendente alla presenza della luce, avviene semplicemente in presenza di NADPH- e ATP, che azionano poi la macchina della riduzione della CO2.
Non c'è rapporto diretto tra il ciclo di Calvin e la fase luminosa della fotosintesi, nella quale viene assorbita l'energia chimica (NADPH ridotto, ATP) consumata nel ciclo di Calvin (questa citazione è presa qua: http://www.sapere.it/enciclopedia/Calvin,+Melvin.html dice pure che i primi esperimenti furono fatti sul phyto).

lo schema Z è molto + breve e veloce del ciclo di Calvin, è quindi vero che le piante producono ossigeno solo in presenza di luce ma è anche vero la sintesi dello zucchero a partrire dalla CO2 può proseguire finchè non si smaltiscono i prodotti della fase luminosa, anche se questa è terminata. Tornando al discorso iniziale le zooxantelle non hanno la necessità di cercare ossigeno perchè durante la fase luminosa possono saturarsene e utilizzarlo in un secondo tempo, solo l'ossigeno che la cellula ritiene superfluo viene espulso in soluzione per i nostri pesci. Il corallo respirando produce CO2 con cui nutre le alghe simbionti, quello a cui le zooxantelle devono abituarsi non è la concentrazione di ossigeno ma la radiazione luminosa. A questo scopo producono le fucocianine come pigmenti accessori alla clorofilla A e C, per poter usare anche la radiazione azzurra e verde che arriva più in profondità rispetto a quella rossa.

Madò se sono logorroico tutto questo solo per dire che le zooxantelle non si preoccupano dell'ossigeno in vasca perchè lo tirano fuori dall'H2O durante la fotosintesi

Ultima modifica di Alex_Milano80; 11-08-2011 alle ore 12:10.
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Vecchio 11-08-2011, 03:31   #3
Poffo
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la formula è: CO2+H20+ luce <-> C6H12O6 (zucchero) + O2

Alla luce ma al buio il glucosio prodotto "brucia" grazie all'ossigeno esattamente con la formula scritta da te letta al contrario..
infatti la formula ha una freccia verso destra e una verso sinistra, non me ne ero dimenticato

per scriverla tutta e bene sarebbe:

12H2O + 6CO2 + luce <-> C6H12O6 + 6O2 + 6H20

Hai detto una piccola blasfemia biochimica, perchè va considerato che il glucosio "brucia" nel processo inverso alla fotosintesi (la respirazione cellulare) indipendentemente dal buio o dalla luce. Gli autotrofi esattamente come gli eterotrofi consumano ossigeno 24 ore su 24 per "bruciare" il glucosio, la differenza è che nel loro metabolismo è prevista la produzione di ossigeno come scarto della della fotosintesi e reciclarlo all'interno della cellula nella respirazione cellulare (gli autotrofi per definizione sono autosufficenti).
La quantità di ossigeno prodotta durante la fotosintesi è tale da eccedere il fabbisogno dell'organismo e venire espulsa nell'aria o nel nostro caso in acqua.
La confusione su questo argomento nasce dal fatto che la fotosintesi viene divisa in 2 fasi, chiamate fase luminosa (schema Z) e fase oscura (ciclo Calvin-Benson) dando l'idea errata che la prima avvenga di giorno e la seconda la notte, e dimenticando tutte i catalizzatori, enzimi e sostanze che fanno parte del processo.
La verità è che la fase luminosa necessita di luce e porta alla sola produzione di NADPH- e ATP con la seguente formula:

H2O + NADP + ADP + P + luce -> NADPH– + ATP + H+ + mezzoO2+e-

Questa reazione si legge così: la luce provoca la scissione dell'acqua nei suoi componenti nonché l'ionizzazione dell'H in H+ più elettroni e- i quali trasformano l'accettore di elettroni NADP in NADPH-; l'energia liberata provoca inoltre la fosforilazione dell'ADP in ATP.

La fase oscura della fotosintesi si chiama tale esclusivamente per il fatto di essere indipendente alla presenza della luce, avviene semplicemente in presenza di NADPH- e ATP, che azionano poi la macchina della riduzione della CO2 in un processo che .
Non c'è rapporto diretto tra il ciclo di Calvin e la fase luminosa della fotosintesi, nella quale viene assorbita l'energia chimica (NADPH ridotto, ATP) consumata nel ciclo di Calvin (questa citazione presa qua: http://www.sapere.it/enciclopedia/Calvin,+Melvin.html dice pure che i primi esperimenti furono fatti sul phyto).

lo schema Z è molto + breve e veloce del ciclo di Calvin, è quindi vero che le piante producono ossigeno solo in presenza di luce ma è anche vero la sintesi dello zucchero a partrire dalla CO2 può proseguire finchè non si smaltiscono i prodotti della fase luminosa, anche se questa è terminata. Tornando al discorso iniziale le zooxantelle non hanno la necessità di cercare ossigeno perchè durante la fase luminosa possono saturarsene e utilizzarlo in un secondo tempo, solo l'ossigeno che la cellula ritiene superfluo viene espulso in soluzione per i nostri pesci. Il corallo respirando produce CO2 con cui nutre le alghe simbionti, quello a cui le zooxantelle devono abituarsi non è la concentrazione di ossigeno ma la radiazione luminosa. A questo scopo producono le fucocianine come pigmenti accessori alla clorofilla A e C, per poter usare anche la radiazione azzurra e verde che arriva più in profondità rispetto a quella rossa.

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spettacolo questa spiegazione....ben fatto davvero
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