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Anzitutto una premessa.
Esistono vari modi per gestire un acquario. Alcuni, almeno a mio giudizio, più semplici, altri più difficili.
Quando suggerisco di tenere conto delle esigenze dei batteri nitrificanti è perchè cerco di orientare gli appassionati verso una gestione più facile ed adatta a tutti.
Detto questo, vorrei rispondere a Tuko.
1. In un ambiente come il tuo dove l'ossigeno, almeno nella colonna d'acqua, raggiunge la saturazione ed oltre, il punto 1 dovrebbe essere soddisfatto in buona parte della vasca. Tuttavia in acquari fortemente piantumati, tra le piante sul fondo, dove non è possibile sifonare, col tempo può accumularsi una consistente quantità di detriti capace anche di ridurre in maniera consistente il tenore d'ossigeno e di penalizzare i batteri nitrificanti (ammesso che ve ne siano).
2. Più il pH scende sotto la neutralità e più si riduce l'efficenza del processo di nitrificazione (biologico) all'interno di un acquario. Che significa? Che si potanno ospitare generalmente meno pesci e che le probabilità di avere alghe andranno ad innalzarsi.
Quando si arriva ad avere in vasca pH di 6,5 o si scende addirittura sotto questo valore si entra in una tipologia di vasche diverse e più difficili da gestire dove i processi di nitrificazione sono trascurabili. In queste vasche in genere è l'azoto ammoniacale a fornire azoto alle piante. Con un pH di 6,5 occorre avere molte piante in vasca, come nel tuo caso, od automaticamente le alghe prendono il sopravvento. Quindi la tua è una vasca per esperti, che certamente non si potrebbe consigliare a dei neofiti.
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