La popolazione reale che esiste oggi spesso NON è quella ottimale ai fini della conservazione nel lungo periodo, di anni o decenni. Esempio pratico: Tritone crestato in compresenza con pesci predatori. Hai/avete fatto una stima del
successo riproduttivo annuale in quei corpi idrici? Perché il Tritone crestato vive a lungo (almeno 10 anni) ed è abbastanza velenoso, quindi magari gli adulti in acqua non vengono predati dai pesci (ma per esempio dal Gambero della Lousiana si, spesso e volentieri, come testimoniano osservazioni effettuate nella Piana Fiorentina); ma le larve? Quante ne sopravvivono in quel corpo idrico popolato da pesci predatori? Quel numero è sufficiente ad assicurare in loco la sopravvivenza della specie per i prossimi 10, 20, 30 anni? Sono queste le domande da porsi. Spesso l'estinzione locale di una specie ha un tempo di ritardo (
lag effect) dovuto al fatto che gli adulti vivono a lungo. Ma se il reclutamento dei giovani non è idoneo, nel lungo periodo, con l'invecchiamento della popolazione, questa si estingue.
La Gambusia fondamentalmente, ai fini della conservazione, è il Male

. In Australia la chiamano "Damnbusia"; potrei linkare, ma non è la sede adatta, decine di articoli che testimoniano, statistiche alla mano, gli impatti disastrosi su: Pesci autoctoni (es.
Aphanius fasciatus,
Gasterosteus aculeatus), Anfibi (tutti tranne la Rana verde e il Rospo comune), Zooplancton. Parlare di conservazione dello Zooplancton può sembrare una buffonata, ma è stato dimostrato che l'alterazione della comunità a Zooplancton operata dalla Gambusia favorisce alcune specie di Fitoplancton responsabile dell'acqua verde, quindi in parte quel coloraccio dell'acqua di stagno è dovuto anche alla Gambusia.
Tutto questo pippone, a che pro? In genere chi fa divulgazione ambientale si trova di fronte a due scelte:
1) Faccio vedere l'ambiente acquatico del territorio come realmente è (in genere uno schifo, dovuto a immissioni di alloctoni da parte dei pescatori, Gambero della Louisiana, inquinamenti, bonifiche, piante invasive, ecc.). Interessante, ma non è che uno fotografia del degrado.
2) Faccio vedere l'ambiente acquatico del territorio non come "ideale" (quindi qualcosa di utopico) ma
come era fino a 3 generazioni fa! Ovvero mostrando alla gente cosa ci siamo giocati per colpa di ignoranza, incuria, illegalità, ecc. ecc. Ma facendo contemporaneamente capire che, con interesse per il bene comune e facendo le cose per bene, se non tutto, buona parte è possibile recuperarla. I gruppi scientifici contro le specie alloctone esistono appunto per questo scopo.
Si sarà capito da come l'ho scritto, ma io ovviamente parteggio per il punto 2). Far vedere alla gente la fotografia del degrado non serve a nulla, magari può essere una denuncia, ma alla fine non si fa altro che abituarla allo stato attuale delle cose ("è così, punto"). Facendo vedere cosa si potrebbe avere con un minimo di attenzione (es. evitando di buttare in tutti gli stagni tonnellate di Bass per divertirsi a fare lo spinning, oppure evitando di radere a zero la vegetazione riparia per un'idea malsana di "pulizia"), spiegando quali sono i comportamenti "nemici dell'ambiente" che fanno degradare gli ecosistemi acquatici, ottieni un duplice risultato: denunci lo schifo attuale, e insegni comportamenti corretti di rispetto per l'ambiente alla popolazione.
Scusate se sono andato OT ma la conservazione ambientale è un tema troppo importante per trattarlo con due righe

.