Da tempo sto studiando le varie teorie sulle depurazioni applicabili in sistemi chiusi come gli acquari

; da quando mi sono imbattuto nel PMT di poldo11 (un'evoluzione del filtro di Amburgo; purtroppo l'autore sembra scomparso da internet) e sulle sue varianti (anche in sump), sono rimasto folgorato

ed ho approfondito come ho potuto (non sono nè un chimico nè un biologo) le teorie sul ciclo dell'azoto ed altre reazioni che avvengono in natura in particolari condizioni. Mi riferisco alla reazione anamox (ANaerobic AMmonium OXidation), che avviene nei fondi melmosi dei laghi e dei mari

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Ho quindi cercato di migliorare il PMT per renderlo il più "intoccabile" possibile, ricordando che questo sistema di depurazione si prefigge di mantenere il più possibile stabili (e ragionevolmente bassi) i valori dei nitrati e fosfati

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Al momento il progetto è ancora sulla carta

ma conto nei prossimi mesi di sviluppare un prototipo

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Come è fatto questo filtro.
Il prototipo sarà una sump in pvc organizzata come in figura di misure 40x30x30cm collegata ad una vasca aperta da 100 litri lordi.
L'acqua proveniente dal tracimatore cade nel primo vano, dove trova posto il riscaldatore. Da qui, rotta la turbolenza, incontra una spugna di 5 cm di spessore che funziona a tutti gli effetti come un Amburgo, con la sola variante che la velocità di attraversamento dovrà essere contenuta fra 4 ed 1 cm/min.
Nella spugna si insedieranno col tempo i ceppi batterici a noi noti, che si occuperanno della trasformazione NH3+ -> NO2 -> NO3.
In uscita dalla spugna troviamo un vano caricato nel rapporto 2:1 con bioballs da 2cm e comuni cannolicchi. La scelta su questo mix è dovuta alla necessità di lasciare libera strada ai fanghi che si formeranno e di contenere i costi

. I fanghi, scendendo per gravità, andranno a raccogliersi nella sottostante camera anossica
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Qui (nel PMT originale è prevista una pompa di ricircolo, ma io ho paura che col tempo si intasi) una sorta di agitatore a palette a bassissima velocità manterrà il rimescolamento dei fanghi
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L'acqua, ora quasi del tutto priva di ossigeno disciolto, scende a cascatella nel vano di strippaggio.
E' un altro vano riempito con lo stesso mix di bioballs e di cannolicchi; è però qui presente una porosa, necessaria all'evacuazione dei biogas e del metano prodotti dai fanghi

ed alla riossigenazione a valori ottimali l'acqua.
Questa passa attraverso una spugna a maglie larghe che separa un letto di graniglia lavica risale nell'ultimo vano dove è posizionata la pompa di risalita. Sulla linea di mandata è ovviamente prevista una valvola di non ritorno a sfera.
Nei fanghi, che non dovranno assolutamente essere toccati (tanto si autoregolano e non crescono in modo incontrollabile
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) si dovrebbero verificare (carbonio permettendo) le detonazioni enzimatiche che consentono l'accumulo del fosforo nei fanghi
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Mi piacerebbe avviare una discussione sulla tipologia di filtro (biologico a basso flusso) per vedere se possono nascere dei miglioramenti
... E magari per raccogliere le testimonianze di chi già usa questi sistemi
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