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luca2772 21-03-2007 16:50

Il filtro eterno
 
Da tempo sto studiando le varie teorie sulle depurazioni applicabili in sistemi chiusi come gli acquari #19 ; da quando mi sono imbattuto nel PMT di poldo11 (un'evoluzione del filtro di Amburgo; purtroppo l'autore sembra scomparso da internet) e sulle sue varianti (anche in sump), sono rimasto folgorato -11 ed ho approfondito come ho potuto (non sono nè un chimico nè un biologo) le teorie sul ciclo dell'azoto ed altre reazioni che avvengono in natura in particolari condizioni. Mi riferisco alla reazione anamox (ANaerobic AMmonium OXidation), che avviene nei fondi melmosi dei laghi e dei mari #36# .

Ho quindi cercato di migliorare il PMT per renderlo il più "intoccabile" possibile, ricordando che questo sistema di depurazione si prefigge di mantenere il più possibile stabili (e ragionevolmente bassi) i valori dei nitrati e fosfati #18 .
Al momento il progetto è ancora sulla carta #13 ma conto nei prossimi mesi di sviluppare un prototipo #36# .

Come è fatto questo filtro.
Il prototipo sarà una sump in pvc organizzata come in figura di misure 40x30x30cm collegata ad una vasca aperta da 100 litri lordi.

L'acqua proveniente dal tracimatore cade nel primo vano, dove trova posto il riscaldatore. Da qui, rotta la turbolenza, incontra una spugna di 5 cm di spessore che funziona a tutti gli effetti come un Amburgo, con la sola variante che la velocità di attraversamento dovrà essere contenuta fra 4 ed 1 cm/min.
Nella spugna si insedieranno col tempo i ceppi batterici a noi noti, che si occuperanno della trasformazione NH3+ -> NO2 -> NO3.
In uscita dalla spugna troviamo un vano caricato nel rapporto 2:1 con bioballs da 2cm e comuni cannolicchi. La scelta su questo mix è dovuta alla necessità di lasciare libera strada ai fanghi che si formeranno e di contenere i costi ;-) . I fanghi, scendendo per gravità, andranno a raccogliersi nella sottostante camera anossica :-)) .
Qui (nel PMT originale è prevista una pompa di ricircolo, ma io ho paura che col tempo si intasi) una sorta di agitatore a palette a bassissima velocità manterrà il rimescolamento dei fanghi :-)) .
L'acqua, ora quasi del tutto priva di ossigeno disciolto, scende a cascatella nel vano di strippaggio.
E' un altro vano riempito con lo stesso mix di bioballs e di cannolicchi; è però qui presente una porosa, necessaria all'evacuazione dei biogas e del metano prodotti dai fanghi #06 ed alla riossigenazione a valori ottimali l'acqua.
Questa passa attraverso una spugna a maglie larghe che separa un letto di graniglia lavica risale nell'ultimo vano dove è posizionata la pompa di risalita. Sulla linea di mandata è ovviamente prevista una valvola di non ritorno a sfera.
Nei fanghi, che non dovranno assolutamente essere toccati (tanto si autoregolano e non crescono in modo incontrollabile :-)) ) si dovrebbero verificare (carbonio permettendo) le detonazioni enzimatiche che consentono l'accumulo del fosforo nei fanghi :-)) .

Mi piacerebbe avviare una discussione sulla tipologia di filtro (biologico a basso flusso) per vedere se possono nascere dei miglioramenti #36#

... E magari per raccogliere le testimonianze di chi già usa questi sistemi #21

TuKo 21-03-2007 17:31

Sicuramente un primo contro sarà la dispersione di co2.La pala mi fa nascere qualche perplessità forse sarebbe meglio un lento flusso d'acqua.
Cmq i fanghi di sedimentazione(alla fine tutto verte su di loro) sono una bella cosa,solo che a lunga scadenza(anni) possono essere motivo di una decalcificazione biogena + o - pronunciata,inoltre(come mi è capitato discuterne di recente) anche il fattore endogenesi dovrebbe essere tenuto in giusta considerazione(il movimento della pala potrebbe accentuarlo).
A livello informativo anche il nostro filtro(all'italiana) quello a 3 scomparti,permette la formazione di questi fanghi ;-) ,fenomeno,invece, fortemente limitato nei filtri esterni.
Altra osservazione che mi viene in mente è che i fanghi si possono tranquillamente ricreare(con il dovuto tempo) anche nel fondo della vasca.

TuKo 21-03-2007 17:33

Cmq il progetto/idea lo trovo interessante :-)

luca2772 21-03-2007 18:09

Quote:

Originariamente inviata da TuKo
Sicuramente un primo contro sarà la dispersione di co2.

Si, ma solo all'interno della sump, cosa ininfluente.
Comunque le piante che prevedo di utilizzare nella vasca-esperimento sono in prevalenza microsorum e vallisneria :-) Se proprio dovessi notare un blocco della crescita potrei sempre somministrare CO2 in vasca che, stante il basso flusso e la ridotta movimentazione generale dovrebbe essere assorbita prima della dispersione in atmosfera :-))
Quando il filtro sarà a regime, la portata (misurabile a pelo dell'acqua) sarà dell'ordine dei 50#70 l/h :-)) ...

Quote:

Originariamente inviata da TuKo
Altra osservazione che mi viene in mente è che i fanghi si possono tranquillamente ricreare(con il dovuto tempo) anche nel fondo della vasca.

Si, è un fatto che ho riscontrato l'anno scorso con la vasca (momentaneamente dismessa): da buon "pierino" avevo creato un boschetto di microsorum sotto la mandata del filtro, e si era creata una regione di acqua stagnante, con massiccia flocculazione già dopo 2-3 mesi.
D'estate si piantò la pompa del filtro esterno durante le ferie, ma il sistema resse tranquillamente, con il solo ausilio di una pompetta da 400 l/h di movimento #36# (e dei fanghi #19 )

Diciamo che il progetto è l'evoluzione della modifica del filtro del mir30 che ho trasformato in basso flusso, con formazione di fanghi e che da ottobre a questa parte non ha richiesto manutenzione.
Certo è che per avere il top della depurazione in questi sistemi occorrono come minimo 6 mesi (ma io non ho fretta... :-)) ), infatti (sembra) che i nitrati stiano lentamente regredendo (non è così per i fosfati... Non ancora #18 )

TuKo 21-03-2007 21:10

Se nn hai fretta puoi fare tutto.
Personalmente ti posso dire che la filosofia di gestione che ho sposato da un parecchio tempo a questa parte, ha molto in comune con quello che vuoi fare.
Se intendi sviluppare questo discorso come una sump la dispersione della co2 è sicura indipendentemente dal flusso di circolazione,è nella caduta verso il blocco di filtraggio che si disperde, se aggiungi che in questo ci sarà una porosa con relativo aereatore la dispersione sarà notevole.

Marco Conti 22-03-2007 08:45

mr. poldo11 & company:
http://freeforumzone.leonardo.it/vie...=3295&idd=7451

altra discussione trattata:
http://www.acquariforum.com/forum/sh...1&page=1&pp=20

...ripresa su AP:
http://www.acquariofilia.biz/viewtopic.php?t=111682

Buona lettura

luca2772 22-03-2007 10:41

Quote:

Originariamente inviata da TuKo
Se nn hai fretta puoi fare tutto.
Personalmente ti posso dire che la filosofia di gestione che ho sposato da un parecchio tempo a questa parte, ha molto in comune con quello che vuoi fare.
Se intendi sviluppare questo discorso come una sump la dispersione della co2 è sicura indipendentemente dal flusso di circolazione,è nella caduta verso il blocco di filtraggio che si disperde, se aggiungi che in questo ci sarà una porosa con relativo aereatore la dispersione sarà notevole.

Sono ultraiperinteressatissimo al tuo metodo di gestione #19 , se poi evita la dispersione di CO2... #19
Lo strippaggio è praticamente indispensabile, altrimenti si rischia (ma già lo sai) di pompare in vasca dei veri e propri veleni...
E' che la vasca è piccolina, una 80x35-40x40(h) (ha il vetro frontale concavo), e se realizzo un filtro interno diventa proprio "picciridda"...
... Se avessi il via libera dalla dolce metà per un bel Malawi...
Se mi dai qualche idea, visto che non ho ancora disegnato a CAD la sump, provo a fare due conti #36# ;-)

TuKo 22-03-2007 13:26

Diciamo che l'obbiettivo era quello di arrivare ad un circolo chiuso,che ovviamente mi facesse risparmiare tempo nella gestione della vasca.
Cercherò di andare con ordine, per dare un quadro migliore della situazione.
Nel 1994 decisi di togliere il filtro interno al 240,classico 3 scomparti messo in posizione laterale,sostituendolo con un askoll 403(precursore degli attuali pratiko),per farla breve una volta rimosso rimasi sorpreso della melmaglia che trovai al suo interno,cosi mi informai un pò ma non trovai materiale sufficiente,fortuna volle che da li breve sarei andato a lavorare per un ampliamento della rete di controllo del depuratore di Ostia.Mai sede di lavoro fu più gradita(tanfo maleodorante escluso) qua ebbi la possibilità di capire l'importanza dei fanghi di sedimentazione.
Da quello che riuscii ad apprendere/capire rimuovere il filtro interno era stata una caxxata,per il semplice fatto che quello esterno,per tecnica di filtraggio,non permetteva una corretta sedimentazione,quindi mi si pose il problema di come ricreare una zona di bassa circolazione,e di adeguate misure, nella vasca.E cosi mi venne l'idea di sfruttare il fondo della vasca in tal senso,cosi aumentai la sua altezza portandolo da 5cm a 8cm.
Nei mesi seguenti,3 per essere esatti,la vasca girò a vuoto.Le foglie che marcivano nn venivano rimosse,ma lasciate a marcire in vasca.Ovviamente in questi mesi la vasca non aveva un bellissimo aspetto,alghe a kili,lumache di tutte le razze,acqua gialla,verso il 4 mese la situazione iniziò a migliorare notevolmente,le alghe iniziarono a regredire,dicasi la stessa cosa per le lumache.Cosi mi decisi ad inserire i primi pesci(velifere per la precisione),solo che prima di farlo feci un piccolo cambio d'acqua(5% su 240 litri).
Ad oggi quella vasca è in via di dismissione e dal 1994 nono è stata più sifonata il filtro fu aperto nel 2001(il flusso si era ridotto ad un rigagnolo) per una pulitina superficiale,ed è stato sostituito nel settembre del 2005 con un tetratec ex1200 che ad oggi anche questo dall'avvio non è stato mai aperto.
Altra annotazione, il NON SOVRAFFOLLAMENTO della vasca,e cioè una scelta ben ponderata del numero degli abitanti,mi ha permesso di non fare cambi anche per più di 3 mesi, riscontrando al massimo un valore di no3 di circa 25#30mg/litro che dopo tale tempo ci si può stare benissimo.Va da se che anche le piante in tutto questo discorso hanno un valore di enorme importanza,senza di loro i soli fanghi nn servirebbero.
Detto ciò,vorrei dedicarmi ai cambi d'acqua.Ho letto con molto interesse le discussioni fatte su tale temi(per capirsi quelle dei link di zaortac,che già conoscevo) e l'assenza, o lo dilazione molto lunga,dei cambi d'acqua ci potrebbe stare solo in determinate condizioni che nella maggior parte dei possessori di acquari difficilmente si possono creare,una su tutte la stabilità.Personalmente sono arrivato ad un punto che se voglio saltare qualche manutenzione(intesa come cambi) settimanale posso farlo in tutta tranquillità(ottimo quando parto per le ferie),ma se posso una 10ina di litri di acqua nuova li metto,perche male di sicuro non fa.
Per ora mi fermo qua,perche penso di esser stato anche troppo prolisso e non vorrei far diventare il topic e le relative letture particolarmente pesanti,spero solo che neofiti che si imbattano in questo topic sappiano leggere oltre le righe,ed a quest'ultimi dico di rimanere fermi a quello che è l'abc di acquariologia,con relativi cambi settimanali/quindicennali,leggera sifonatura,rimozione delle foglie marcescenti,ect..ect..

Marco Conti 22-03-2007 14:49

TuKo, hai mai avuto nella tua vasca problemi di fosfati? E' un problema riscontrato
da alcuni che hanno provato questa tecnica di filtraggio. Problema proposto anche a Gerd, ma non ho idea se risolto.

Per quanto riguarda il tuo filtro esterno, come l'hai caricato? e il flusso?
Parecchi userebbero il filtro classico esterno (pratiko, eheim prof., prime ecc...)
tanto per intenderci, giudicati non ideali, però..., dunque sarebbe interessante
capire come lo regolavi.

TuKo 22-03-2007 16:28

Il problema dei fosfati,o meglio l'eccesso di quest'ultimi, non si è mai verificato in quanto nella vasca sono state(e lo sono ancora nella vasca nuova)sempre presenti piante a crescita veloce una su tutte il ceratophyllum demersum,secondo me una pianta che è spettacolare, per questo tipo di problema.Ecco perchè ho scritto che le piante(e la relativa scelta di esse) in questo discorso rivestono un ruolo di vitale importanza tale e quale a quello dei fanghi,oltre tutto questi ultimi sono una fonte nutrizionale enorme per la flora.
Il filtro esterno l'askoll403 era caricato con le sole spugne e cannolicchi.Il tetratec invece merita un discorso a parte.Mi spiego meglio.Inizialmente l'ho allestito seguendo al mia logica,quest'ultima adava palesemente contro le istruzioni della tetra,tant'è che per un periodo consigliavo di nn tener conto della disposizioni tetra.Per chiarezza devo dire che quest'ultima dice di posizionare i cannolicchi come primo materiale filtrante rispetto al flusso d'acqua(ricordo che il tetratec ha un raccordo interno che fa arrivare l'acqua nella parte bassa del filtro),a seguire spugne,bioball,altre spugne,e infine il perlon.Come ho detto invece io ho fatto la classica disposizione perlon,spugna,cannolicchi.
Però c'era qualcosa che nn mi andava a genio,e mi domandavo ma la tetra nn credo che sia cosi rinco che spara quella diposizione a caso un motivo ci sarà.E cosi mi sono divertito a corrispondere un pò con loro.Morale della favola i cannolicchi sono messi in quel modo perchè hanno il compito di fare da 1° filtro meccanico e da apriflusso,il supporto biologico è lasciato alle spugne e bioball.
Cosi a distanza di poco tempo ho cambiato la disposizione dei materiali(invertendo solo i cestelli) togliendo il perlon messo nella parte superiore(aprendo il filtro è quello che si incontra per primo,quindi l'eventuale sostituzione nn va a rompere le palle più di tanto al resto).Cmq anche disponendo i materiali in questo metodo,sono convinto che per quanto possa essere buono il tetratec,non permetta una buona(leggi capiente) creazione di fanghi di sedimentazione,credo sia meglio adibire al fondo la residenza di questi fanghi.
Una piccola provocazione,si sta parlando dei pregi di questi fanghi ma cosa si sa dei fanghi molto vecchi???Da quel poco che so possono essere anche responsabili di decalcificazioni biogene anche molto evidenti(anche nel depuratore di cui parlavo le vasche ogni 5 anni venivano ripulite,e i fanghi vecchi venivano rimossi e se ne ricreavano di nuovi con particolare procedure),esox sta cosa saprebbe spiegarla molto meglio di me.Un altra cosa(negativa) che mi viene in mente,perche ricordatami di recente da un utente,è l'endogenesi(mancanza dei nutrienti e per i batteri che ne porta la morte)+ o - pronunciata che potrebbe verificarsi per il solo flusso d'acqua troppo forte.
La cosa che mi fa sorridere e che anche in acquariologia,come nei vestiti, le mode ritornano sempre.
Invece a livello storico anche gli antichi romani conoscevano molto bene i fanghi di sedimentazione,infatti le fognature(credo anche gli acquedotti) ogni tot metri incontravano dei bacini di reflusso,quest'ultmi erano adibiti al deposito di materiale in sospensione contenuto nell'acqua,che ovviamente cosa andava a formare??i fanghi di sedimentazione ;-)


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