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Allestimento e Manutenzione Dolce Per parlare di come allestire ed arredare la vasca, per avere consigli sul layout e la disposizione di piante, rocce, ciotoli, legni e radici, delle tempistiche di maturazione ed introduzione di piante ed animali, e di come e quando effettuare la manutenzione in modo corretto.

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Vecchio 09-04-2009, 17:05   #11
Jo76
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livia,
Ti sei spiegata benissimo!!!
Il punto è , che noi in vasca del veleno non lo mettiamo...
Il discorso , più che altro , era di gestione.
Se ho una vasca di grande capacità (mettiamo 300 litri) , è chiaro che posso permettermi , una volta tanto , di sbagliare le dosi dei mangimi per i pesci , oppure le dosi dei fertilizzanti , magari passandola liscia e senza causare gravi disastri...E questo anche senza effettuare cambi parziali , per correggere questo errore.
Se la stessa cosa avviene in un 30 litri , mi sembra chiaro che i rischi potenziali sono maggiori , e ho più possibilità di andare ad intaccare l'equilibrio della vasca.
Per forza di cose , una vasca di volume inferiore , richiederà una maggiore attenzione nel dosaggio dei fertilizzanti e degli alimenti dei pesci.
Devo dire che sono d'accordo con te in questo , anche se credo ugualmente che anche in un volume ridotto , con le dovute attenzioni e in una vasca di una certa maturità , l'intervallo tra un cambio parziale e l'altro (nelle condizioni ideali di pochi pesci-tante piante) , si possa certamente diluire senza incidere sul generale equilibrio del piccolo ecosistema.


Io ho 2 acquari , di cui uno è un Mirabello 30 (30 litri lordi , il secondo in firma) , avviato nel maggio del 2003.La popolazione di partenza (eccessiva , lo so!!! ) , era composta da 10 Paracheirodon axelrodi (cardinali).
La vasca , è tutt' oggi in funzione , ho pulito solo una volta i materiali filtranti , ho valori stabili che non si schiodano neppure a morire , ho cambiato solo di recente la lampada visto che ho cambiato layout alla vasca ( fondo e filtranti sono sempre gli stessi ) ma , cosa più importante , della popolazione iniziale , ho ancora 6 dei miei amatissimi cardinali.Gli altri li ho persi 2 anni fa , a causa di una ictyo occorsa dopo il trasloco e che , nel caos del momento , non sono riuscito , purtroppo , a curare per tempo...
Bene , ti devo dire che ho ripreso ad effettuare cambi bisettimanali in questa vasca solo recentemente (in quanto ho ridotto drasticamente la massa vegetale), ma questo acquario per lungo tempo è andato avanti con cambi ridottissimi , dell'ordine di 4 litri al mese (medi) , senza che si verificassero mai problemi di sorta , e senza mai riscontrare malattie nei pesci o carenze alle piante (per inciso Anubias e Microsorum , quindi piante a crescita piuttosto lenta).Inoltre , di alghe nessuna traccia...
Ed è anche capitato che, trovandomi per lunghi periodi fuori casa per lavoro , i cambi fossero ancor meno frequenti...
Ho sempre alimentato adeguatamente i pesci , non ho mai fornito CO2 , fertilizzante liquido della Ottavi una volta a settimana.
I nitrati si sono sempre mantenuti bassi , ed i valori , come dicevo stabili.
Ora la domanda è: questo è normale? Secondo i nostri ragionamenti non tanto , perchè una gestione così "pigra" , in un volume d'acqua tanto ridotto , avrebbe dovuto creare sicuramente dei problemi ,alla lunga.
Allora perchè così non è?
Jo76 non è in linea   Rispondi quotando


Vecchio 09-04-2009, 17:05   #12
Jo76
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Ti sei spiegata benissimo!!!
Il punto è , che noi in vasca del veleno non lo mettiamo...
Il discorso , più che altro , era di gestione.
Se ho una vasca di grande capacità (mettiamo 300 litri) , è chiaro che posso permettermi , una volta tanto , di sbagliare le dosi dei mangimi per i pesci , oppure le dosi dei fertilizzanti , magari passandola liscia e senza causare gravi disastri...E questo anche senza effettuare cambi parziali , per correggere questo errore.
Se la stessa cosa avviene in un 30 litri , mi sembra chiaro che i rischi potenziali sono maggiori , e ho più possibilità di andare ad intaccare l'equilibrio della vasca.
Per forza di cose , una vasca di volume inferiore , richiederà una maggiore attenzione nel dosaggio dei fertilizzanti e degli alimenti dei pesci.
Devo dire che sono d'accordo con te in questo , anche se credo ugualmente che anche in un volume ridotto , con le dovute attenzioni e in una vasca di una certa maturità , l'intervallo tra un cambio parziale e l'altro (nelle condizioni ideali di pochi pesci-tante piante) , si possa certamente diluire senza incidere sul generale equilibrio del piccolo ecosistema.


Io ho 2 acquari , di cui uno è un Mirabello 30 (30 litri lordi , il secondo in firma) , avviato nel maggio del 2003.La popolazione di partenza (eccessiva , lo so!!! ) , era composta da 10 Paracheirodon axelrodi (cardinali).
La vasca , è tutt' oggi in funzione , ho pulito solo una volta i materiali filtranti , ho valori stabili che non si schiodano neppure a morire , ho cambiato solo di recente la lampada visto che ho cambiato layout alla vasca ( fondo e filtranti sono sempre gli stessi ) ma , cosa più importante , della popolazione iniziale , ho ancora 6 dei miei amatissimi cardinali.Gli altri li ho persi 2 anni fa , a causa di una ictyo occorsa dopo il trasloco e che , nel caos del momento , non sono riuscito , purtroppo , a curare per tempo...
Bene , ti devo dire che ho ripreso ad effettuare cambi bisettimanali in questa vasca solo recentemente (in quanto ho ridotto drasticamente la massa vegetale), ma questo acquario per lungo tempo è andato avanti con cambi ridottissimi , dell'ordine di 4 litri al mese (medi) , senza che si verificassero mai problemi di sorta , e senza mai riscontrare malattie nei pesci o carenze alle piante (per inciso Anubias e Microsorum , quindi piante a crescita piuttosto lenta).Inoltre , di alghe nessuna traccia...
Ed è anche capitato che, trovandomi per lunghi periodi fuori casa per lavoro , i cambi fossero ancor meno frequenti...
Ho sempre alimentato adeguatamente i pesci , non ho mai fornito CO2 , fertilizzante liquido della Ottavi una volta a settimana.
I nitrati si sono sempre mantenuti bassi , ed i valori , come dicevo stabili.
Ora la domanda è: questo è normale? Secondo i nostri ragionamenti non tanto , perchè una gestione così "pigra" , in un volume d'acqua tanto ridotto , avrebbe dovuto creare sicuramente dei problemi ,alla lunga.
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Vecchio 09-04-2009, 17:31   #13
ilVanni
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Non è detto che ci debbano essere problemi. La gestione "alla Walstad" richiede una basca con "basso metabolismo": molte piante (a crescita lenta) e pochissimi pesci. dato che gli acquari solitamente sono:
- iperfertilizzati, con molta luce e CO2;
- super affollati di pesci
la gestione Walstad risulta impossibile.
I cambi parziali servono, oltre che a tenere a bada NO3 e PO4, a reimmettere tutti gli oligoelementi che altrimenti verrebbero a mancare (la Walstad ovvia al problema aggiungendo dolomite al terriccio, per cui è il suolo che restituisce parte dei sali gli elementi necessari alle piante, il resto viene dai rabbocchi con acqua di rubinetto).
Questo non sarebbe possibile in un acquario con acqua tenera e PH bassissimo (i carbonati andrebbero in soluzione subito alzando immediatamente il PH, i rabbocchi indurirebbero l'acqua poco a poco).
Nello stesso modo non sarebbe possibile gestire una vasca olandese (molta luce, piante che crescono in maniera "accellerata") per via del consumo continuo di nutrienti (mancherebbe CO2, ferro, ecc.) e le piante sarebbero "strozzate" nella crescita, manifestando carenze.
La gestione "low tech" pura è semplicemente non molto consigliata per chi comincia a interessarsi di acquariofilia (e sa reagire per tempo alle invasioni algali, ad eventuali carenze delle piante, all'aumento di carico organico da parte dei pesci, ecc.). Per un acquario con valori che tendono a sballare (come può essere quello di un principiante) un bel cambio d'acqua (fatto opportunamente) è un po' un "reset" dell'acquario che permette di ritornare alle condizioni ideali per la stabilità del sistema vasca.
__________________
Scambio endler e piante varie con ampullarie e caridine. Scambio a mano a FI e prov.
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Vecchio 09-04-2009, 17:31   #14
ilVanni
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Non è detto che ci debbano essere problemi. La gestione "alla Walstad" richiede una basca con "basso metabolismo": molte piante (a crescita lenta) e pochissimi pesci. dato che gli acquari solitamente sono:
- iperfertilizzati, con molta luce e CO2;
- super affollati di pesci
la gestione Walstad risulta impossibile.
I cambi parziali servono, oltre che a tenere a bada NO3 e PO4, a reimmettere tutti gli oligoelementi che altrimenti verrebbero a mancare (la Walstad ovvia al problema aggiungendo dolomite al terriccio, per cui è il suolo che restituisce parte dei sali gli elementi necessari alle piante, il resto viene dai rabbocchi con acqua di rubinetto).
Questo non sarebbe possibile in un acquario con acqua tenera e PH bassissimo (i carbonati andrebbero in soluzione subito alzando immediatamente il PH, i rabbocchi indurirebbero l'acqua poco a poco).
Nello stesso modo non sarebbe possibile gestire una vasca olandese (molta luce, piante che crescono in maniera "accellerata") per via del consumo continuo di nutrienti (mancherebbe CO2, ferro, ecc.) e le piante sarebbero "strozzate" nella crescita, manifestando carenze.
La gestione "low tech" pura è semplicemente non molto consigliata per chi comincia a interessarsi di acquariofilia (e sa reagire per tempo alle invasioni algali, ad eventuali carenze delle piante, all'aumento di carico organico da parte dei pesci, ecc.). Per un acquario con valori che tendono a sballare (come può essere quello di un principiante) un bel cambio d'acqua (fatto opportunamente) è un po' un "reset" dell'acquario che permette di ritornare alle condizioni ideali per la stabilità del sistema vasca.
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Vecchio 09-04-2009, 17:38   #15
vesperio
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Seguo con interesse il topic.
Personalmente non ho le competenze per rispondere, ma credo che valga la pena dare un occhiata a questo sito: http://www.acquariofiliaemicroscopia.it/
Ed eventualmente contattarne il gestore (lo trovate qui in forum col nome di linneo).

Solo un appunto: non è vero che non inseriamo veleni. O meglio, noi non li inseriamo da fuori ma all'interno dell'acquario vengono formate dai batteri endo ed eso tossine che varrebbe la pena non fare accumulare.
__________________
La porta meglio chiusa, é quella che si può lasciare aperta

-Con l'acqua mi cimento da poco.....diciamo che col fuoco me la cavo meglio:
http://www.youtube.com/watch?v=I9XCrrXrnTM
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Vecchio 09-04-2009, 17:38   #16
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Solo un appunto: non è vero che non inseriamo veleni. O meglio, noi non li inseriamo da fuori ma all'interno dell'acquario vengono formate dai batteri endo ed eso tossine che varrebbe la pena non fare accumulare.
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Vecchio 09-04-2009, 18:15   #17
Jo76
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ilVanni, vesperio,
grazie degli interventi , entrambi utili per approfondire quanto più possibile l'argomento...
ilVanni,
nello specifico , non mi interessa il metodo walstad in toto; voglio dire che non mi interessava in questo momento argomentare sul fondo di terriccio da giardino , piuttosto che il posizionamento della vasca di fronte ad una finestra per farle prendere luce solare , del mantenere le piante in vaso per prevenire l'allelopatia , tutte tecniche proprie del metodo walstad.
A me interessa capire se , in una vasca con una corretta proporzione tra la biomassa vegetale e quella animale (il tutto sbilanciato verso la prima) , i cambi parziali TROPPO RAVVICINATI (scusate il maiuscolo , ma era solo per non rischiare di venire frainteso... ) , possano essere più dannosi che utili...
E questo , anche in una vasca che possiamo definire High Tech , anche se , torno a ripetere , nello specifico non credo che necessariamente ci debba essere l'equivalenza High tech= cambi frequenti...
Tra l'altro , mentre questa discussione si arricchisce di nuovi elementi di valutazione , mi sono ripreso a leggere un libro che si intitola "Le malattie dei pesci d'acquario" , di Massimo Millefanti (specialista in patologie di animali esotici).
Al fondo del libro , l'autore fornisce quelle che , a suo dire , sono le corrette operazioni da effettuare per manutenzionare correttamente l'acquario;
riporto due righe , a mio avviso significative:
"INTERVENTI MENSILI
.....
.....
- controllo del livello dell'acqua , aggiungendone se necessario per compensare l'evaporazione.Naturalmente si farà attenzione che l'acqua aggiunta abbia caratteristiche compatibili con quella già presente in vasca; .......Solo nel caso in cui si fossero accertati gravi squilibri , sarà necessaria la sostituzione parziale dell'acqua , che interesserà circa il 20% del volume totale e dovrà essere effettuata con gradualità e cautela." pag.163 ed. DeVecchi.

Riccolegandomi anche all'interessante contributo di vesperio, (quel link che hai postato , merita come minimo di essere ben evidenziato... ) , e alle esperienze PRATICHE , che si sperimentano in vasca , sembrerebbe proprio che non sia necessario ravvicinare troppo i cambi per la salute dei pesci...
Cosa ne pensate?
Jo76 non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 09-04-2009, 18:15   #18
Jo76
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grazie degli interventi , entrambi utili per approfondire quanto più possibile l'argomento...
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nello specifico , non mi interessa il metodo walstad in toto; voglio dire che non mi interessava in questo momento argomentare sul fondo di terriccio da giardino , piuttosto che il posizionamento della vasca di fronte ad una finestra per farle prendere luce solare , del mantenere le piante in vaso per prevenire l'allelopatia , tutte tecniche proprie del metodo walstad.
A me interessa capire se , in una vasca con una corretta proporzione tra la biomassa vegetale e quella animale (il tutto sbilanciato verso la prima) , i cambi parziali TROPPO RAVVICINATI (scusate il maiuscolo , ma era solo per non rischiare di venire frainteso... ) , possano essere più dannosi che utili...
E questo , anche in una vasca che possiamo definire High Tech , anche se , torno a ripetere , nello specifico non credo che necessariamente ci debba essere l'equivalenza High tech= cambi frequenti...
Tra l'altro , mentre questa discussione si arricchisce di nuovi elementi di valutazione , mi sono ripreso a leggere un libro che si intitola "Le malattie dei pesci d'acquario" , di Massimo Millefanti (specialista in patologie di animali esotici).
Al fondo del libro , l'autore fornisce quelle che , a suo dire , sono le corrette operazioni da effettuare per manutenzionare correttamente l'acquario;
riporto due righe , a mio avviso significative:
"INTERVENTI MENSILI
.....
.....
- controllo del livello dell'acqua , aggiungendone se necessario per compensare l'evaporazione.Naturalmente si farà attenzione che l'acqua aggiunta abbia caratteristiche compatibili con quella già presente in vasca; .......Solo nel caso in cui si fossero accertati gravi squilibri , sarà necessaria la sostituzione parziale dell'acqua , che interesserà circa il 20% del volume totale e dovrà essere effettuata con gradualità e cautela." pag.163 ed. DeVecchi.

Riccolegandomi anche all'interessante contributo di vesperio, (quel link che hai postato , merita come minimo di essere ben evidenziato... ) , e alle esperienze PRATICHE , che si sperimentano in vasca , sembrerebbe proprio che non sia necessario ravvicinare troppo i cambi per la salute dei pesci...
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Vecchio 09-04-2009, 18:25   #19
livia
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Esatto, il veleno era un esempio per spiegare quello che ha detto vesperio,
Comunque il carico organico di 6 cardinali non è molto e anche se la vasca è piccola e le piante sono a crescita lenta c'è comunque un certo assorbimento di queste sostanze, che non raggiungono livelli tossici molto rapidamente...se lasci la vasca a se stessa per un anno facendo solo rabbocchi alla fine la situazione precipita perché la concentrazione delle sostanze tossiche aumenta costantemente...lentamente, ma costantemente...
livia non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 09-04-2009, 18:25   #20
livia
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Esatto, il veleno era un esempio per spiegare quello che ha detto vesperio,
Comunque il carico organico di 6 cardinali non è molto e anche se la vasca è piccola e le piante sono a crescita lenta c'è comunque un certo assorbimento di queste sostanze, che non raggiungono livelli tossici molto rapidamente...se lasci la vasca a se stessa per un anno facendo solo rabbocchi alla fine la situazione precipita perché la concentrazione delle sostanze tossiche aumenta costantemente...lentamente, ma costantemente...
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