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all'inizio noi solitamente dosiamo una fiala a settimana ogni 250 litri, stando attenti a scuoterla bene e a lavarla nell'acqua dell'acquario per buttare in vasca tutti i batteri (ovviamente attenzione a non perdere vetri in vasca). Quando l'equilibrio è solido, basta anche una fiala ogni 15/20 giorni.
all'inizio noi solitamente dosiamo una fiala a settimana ogni 250 litri, stando attenti a scuoterla bene e a lavarla nell'acqua dell'acquario per buttare in vasca tutti i batteri (ovviamente attenzione a non perdere vetri in vasca). Quando l'equilibrio è solido, basta anche una fiala ogni 15/20 giorni.
io voglio riportare la mia esperienza con ultra life....
avevo nel mese di luglio valori esorbitanti di no3 dovuti a vari casini da me combinati, esattamente erano superiori ai 25 mg/l...iniziando con ultra life (e piano piano anche in sovradosaggio.. dato l'elevato valore di no3) e dosando una fiala ogni 15 giorni di batteri prodibio ho risolto il problema nel giro di 2-3 mesi ...a oggi continuo con le dosi minime consigliate e sono a volori di no3 decisamente accettabili (per me) tra 0-2 mg/l e continuando con i soliti batteri ogni 15.20 giorni..
TEST salifert..
e colgo anche l'occasione di ringraziare Oceanlife, per la loro cortesia e pazienza...
io voglio riportare la mia esperienza con ultra life....
avevo nel mese di luglio valori esorbitanti di no3 dovuti a vari casini da me combinati, esattamente erano superiori ai 25 mg/l...iniziando con ultra life (e piano piano anche in sovradosaggio.. dato l'elevato valore di no3) e dosando una fiala ogni 15 giorni di batteri prodibio ho risolto il problema nel giro di 2-3 mesi ...a oggi continuo con le dosi minime consigliate e sono a volori di no3 decisamente accettabili (per me) tra 0-2 mg/l e continuando con i soliti batteri ogni 15.20 giorni..
TEST salifert..
e colgo anche l'occasione di ringraziare Oceanlife, per la loro cortesia e pazienza...
oceanooo, no no
è il famoso rapporto Redfield, partito con ricerche sulla composizione media di organismi marini, il quale dice che questi elementi sono presenti in rapporto stechiometrico C:N:P = 1061 oppure con l'equivalente in peso di 401.
Le alghe trovano abbondanza di C attraverso l'anidride carbonica (CO2) sempre disponibile, invece i batteri assimilano C molto più facilmente attraverso altre sostanze.
Una concentrazione carente, nell’ambiente, di un solo elemento del rapporto di Redfield è sufficiente per limitare la crescita delle micro/macroalghe (legge di Liebig).
Allora... la CO2 non la possiamo limitare ma se riusciamo a limitare N o P facendoli assorbire dai batteri, allora questi diventeranno carenti per la crescita delle alghe..e quindi anche delle zooxantelle.
Per gli ambienti marino-costieri il P è generalmente considerato l’elemento limitante che condiziona l’entità della produzione di biomassa algale. Per l’individuazione del fattore nutritivo limitante va esaminato il rapporto N/P. Nel fitoplancton il rapporto molare medio N/P è 16/1, che in termini di peso equivale a 7,2/1, per le cianoficee il rapporto è N/P = 9/1 (in peso), per le cloroficee il rapporto è N/P = 10/1 (in peso). Se il rapporto N/P nell’acqua degli ambienti
marino-costieri è superiore a 7,2 si afferma che il P è il fattore limitante la crescita algale e l’N in eccesso presente nelle acque non può essere utilizzato dalle alghe.
Se Ntot/Ptot < 7,2 -allora il fattore limitante è l’N;
se Ntot/Ptot > 7,2 -allora il fattore limitante è il P.
conosco il rapporto ... la mia domanda era se vi erano stati delle verifiche di laboratorio da voi condotte..atte a verificarlo ma andiamo in tremendo OT.
Resto in attesa piuttosto su approfondimenti sul metodo tipo la giusta domanda di ALGRANATI
__________________
Un buon acquariofilo dovrebbe avere 10 occhi e 2 dita invece purtroppo è il contrario e quindi crea 5 volte piu danni mettendo le mani in vasca di quelli che vede .....
oceanooo, no no
è il famoso rapporto Redfield, partito con ricerche sulla composizione media di organismi marini, il quale dice che questi elementi sono presenti in rapporto stechiometrico C:N:P = 1061 oppure con l'equivalente in peso di 401.
Le alghe trovano abbondanza di C attraverso l'anidride carbonica (CO2) sempre disponibile, invece i batteri assimilano C molto più facilmente attraverso altre sostanze.
Una concentrazione carente, nell’ambiente, di un solo elemento del rapporto di Redfield è sufficiente per limitare la crescita delle micro/macroalghe (legge di Liebig).
Allora... la CO2 non la possiamo limitare ma se riusciamo a limitare N o P facendoli assorbire dai batteri, allora questi diventeranno carenti per la crescita delle alghe..e quindi anche delle zooxantelle.
Per gli ambienti marino-costieri il P è generalmente considerato l’elemento limitante che condiziona l’entità della produzione di biomassa algale. Per l’individuazione del fattore nutritivo limitante va esaminato il rapporto N/P. Nel fitoplancton il rapporto molare medio N/P è 16/1, che in termini di peso equivale a 7,2/1, per le cianoficee il rapporto è N/P = 9/1 (in peso), per le cloroficee il rapporto è N/P = 10/1 (in peso). Se il rapporto N/P nell’acqua degli ambienti
marino-costieri è superiore a 7,2 si afferma che il P è il fattore limitante la crescita algale e l’N in eccesso presente nelle acque non può essere utilizzato dalle alghe.
Se Ntot/Ptot < 7,2 -allora il fattore limitante è l’N;
se Ntot/Ptot > 7,2 -allora il fattore limitante è il P.
conosco il rapporto ... la mia domanda era se vi erano stati delle verifiche di laboratorio da voi condotte..atte a verificarlo ma andiamo in tremendo OT.
Resto in attesa piuttosto su approfondimenti sul metodo tipo la giusta domanda di ALGRANATI
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Un buon acquariofilo dovrebbe avere 10 occhi e 2 dita invece purtroppo è il contrario e quindi crea 5 volte piu danni mettendo le mani in vasca di quelli che vede .....