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Oceanlife Lo stato dell'arte dell'acquario di barriera

 
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Vecchio 14-12-2008, 10:52   #1
Oceanlife
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Utilizzo di Ultra Life

Oggi l'argomento della riproduzione batterica è molto dibattuto e c'è moltissima confusione sull'utilizzo e sulle finalità di questo sistema di riduzione dei nutrienti.
Proporio come succede nell'utilizzo di un'autmobile, il grado di rischio nell'utilizzo di quel mezzo va valutato a seconda di quello che se ne vuole fare.
L'utilizzo dei batteri per l'abbassamento dei nutrienti sta assumendo sempre più importanza, poichè si è rivelato uno dei metodi più efficaci e naturali per ottenere i risultati cercati. Inoltre, un sistema battericamente stabile presenta anche un minor rischio di invasioni algali o cianobatteriche improvvise e offre un ambiente ottimale e sano anche per i pesci. Non tutti sanno infatti che tali metodi sono utilizzati con successo anche in acquaculura.
Veniamo quindi a illustrare come utilizzare Ultra Life in modo da ottenere i risultati desiderati senza effetti collaterali.
I coralli per prosperare hanno bisogno di cibo e ricordiamo sempre che l'acquario è un sistema chiuso, quindi tutto quello che immettiamo o viene consumato o viene estratto dallo schiumatoio oppure si trasforma in materiale inquinente e si accumula. Per far crescere in maniera rigogliosa e sana i coralli, il cibo che bisogna dargli deve essere abbondante. Purtroppo però, non tutto quello che immettiamo viene consumato ed è presto degradato in prodotti di scarto non direttamente eliminabili dallo schiumatoio, come i nitrati ed i fosfati che, essendo molecole molto polari, non riescono a legarsi alle bolle di aria e quindi non vengono estratte. Ecco che intervengono allora Ultra Life ed i batteri.
Come fanno i batteri ad utilizzare i composti azotati ed i fosfati?
Gli esseri viventi che abitano il nostro pianeta, basano la propria esistenza su un equilibrio di elementi chimici ben definiti in proporzioni standard. E' questo il rapporto Redfield, secondo il quale, per sostenere la vita e la crescita, è necessario l'apporto contemporaneo di N (Azoto), P (fosforo) e C (Carbonio) in proporzione rispettivamente di 740.
Purtroppo nelle nostre vasche, il Carbonio libero e facilmente disponibile per i batteri scarseggia e diventa un "fattore limitante" per la loro riproduzione e crescita. Ogni ceppo batterico inoltre, riesce ad avvantaggiarsi della presenza di carbonio in via preferenziale da fonti diverse. Risulta adesso chiaro che immettendo delle fonti di Carbonio calibrate e facilmente assimilabili dai batteri, si riesce a controllarne la popolazione e ad eliminare il surplus di inquinanti che immettiamo per alimentare in maniera corretta i coralli. Nella biomassa batterica si accumulano quindi N e P che prima erano liberi in acqua.
Giunti alla fine della loro vita, i batteri riescono ad essere estratti dallo schiumatoio con un'efficienza che può arrivare (dato determinato sperimentalmente) all'88%, a differenza dei nitrati e dei fosfati liberi che non vengono estratti.
Ecco quindi, la filosofia di utilizzo della riproduzione batterica secondo Oceanlife è nettamente differente da quanto invece proposto con altri metodi, nei quali l'alimentazione ha un ruolo marginale.
I coralli che ricevono una corretta alimentazione e vivono in un ambiente non inquinato, cresceranno sani e naturalmente colorati, poichè non avranno bisogno di un numero elevato di alghe simbionti per ricevere il nutrimento e queste ultime non avranno neppure a disposizione il materiale (N e P) per proliferare senza controllo. Come conseguenza, non si avrà neppure la necessità di ricorrere a prodotti per l'eliminazione delle zooxantelle che potrebbero stressare il corallo e comunque fargli assumere colorazioni innaturali. Inoltre, un corallo che vive in un ambiente sano, alimentato nella maniera corretta e non stressato da condizioni limite, è anche molto meno soggetto all'attacco delle turbellarie. Queste infatti, proliferano con maggior successo su coralli che non hanno energie sufficienti per contrastarli.

Un discorso a parte va fatto invece per le zeoliti. Queste possono essere utilizzate congiuntamente ad Ultra Life nel caso in cui si abbia un eccesso di inquinanti azotati o uno squilibrio che porta ad avere un rapporto maggiore di 7:1 tra N e P. Un mix particolare di zeoliti può essere infatti utilizzato con successo negli acquari per adsorbire l'ammonio e quindi evitare che questo si trasformi poi in nitrati.

Ultra Life si è inoltre dimostrato molto meno aggressivo di altri prodotti e molto più tollerante nei riguardi degli errori che si possono commettere nel suo dosaggio.
Sebbene i migliori risultati si ottengano dosando regolarmente il prodotto a seconda del livello degli inquinanti, una interruzione non porta a scompensi. Raggiunto il livello di inquinanti desiderato, il dosaggio può essere sospeso e ripreso quando se ne ripresenti la necessità.

Dopo quasi un anno e mezzo di commercializzazione, non sono stati riportati casi di problemi dovuti alla sua somministrazione.
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Vecchio 14-12-2008, 11:42   #2
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Oceanlife, ho grossi problemi di inquinanti, oltretutto a breve cambierò il layout della mia vasca , togliendo circa 1/3 di rocce 1/4.

la mia paura è creare uno squilibrio, ma avendo provato zeovit senza successo, dovuto alla mia incapacità, stavo pensando come abbassare gli inquinanti senza dover affamare la mia vaschetta con animali particolari.

ozono, a lungo andare, secondo me, crea problemi alle rocce, anche se dà una grossa mano.

mi spieghi la differenza di ULTRALIFE rispetto agli altri sistemi??

perchè non dovrebbe essere pericoloso come gli altri?
se smettessi di colpo di dosarlo??
se sbagliassi le dosi??

tieni conto che di riproduzione batterica so quanto un mulo davanti a un computer
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Vecchio 14-12-2008, 12:00   #3
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ALGRANATI, stavo proprio modificando il messaggio precedente perchè avevo inviato prima di ultimarlo
credo che all'interno ci siano le risposte alle tue domande.

Una interruzione improvvisa di Ultra Life di per se non è dannosa, dipende dal momento in cui si interrompe. Se la vasca ha raggiunto un equilibrio stabile ed i coralli riescono da soli a smaltire tutto il cibo che gli viene somministrato, una interruzione repentina non porta a nessuno squilibrio. Nel caso in cui i coralli non riescono a consumare tutto, si assisterà ad un aumento degli inquinanti.

Ad ogni modo, Ultra Life è un aiuto per il raggiungimento delle condizioni ottimali ma purtroppo non può sostituire del tutto la sensibilità dell'acquariofilo per capire il bilanciamento tra input e output della propria vasca.

Si consiglia inoltre di utilizzare degli ottimi integratori batterici in modo da mantenere una certa diversità nei ceppi presenti in vasca.
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Vecchio 14-12-2008, 12:51   #4
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Oceanlife,
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ma purtroppo non può sostituire del tutto la sensibilità dell'acquariofilo
quello mai....ci mancherebbe

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ottimi integratori batterici
tipo prodibio??

ogni quanto??

e oltre ai batteri si deve integrare anche il cibo x i batteri??
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Vecchio 14-12-2008, 13:06   #5
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i Prodibio vanno benissimo e sono quelli con cui per ora abbiamo i migliori risultati.

Il cibo per batteri è già l'Ultra Life
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Vecchio 14-12-2008, 14:31   #6
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Il cibo per batteri è già l'Ultra Life
ok , quindi basta quello
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Vecchio 14-12-2008, 15:11   #7
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E' questo il rapporto Redfield, secondo il quale, per sostenere la vita e la crescita, è necessario l'apporto contemporaneo di N (Azoto), P (fosforo) e C (Carbonio) in proporzione rispettivamente di 740.
sono dati che avete rilevato voi ?
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Un buon acquariofilo dovrebbe avere 10 occhi e 2 dita invece purtroppo è il contrario e quindi crea 5 volte piu danni mettendo le mani in vasca di quelli che vede .....
oceanooo non è in linea  
Vecchio 14-12-2008, 15:28   #8
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i Prodibio vanno benissimo e sono quelli con cui per ora abbiamo i migliori risultati.
avete testato x caso gli eterotrofi della EQUO (BIO EXTRA)?
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Vecchio 14-12-2008, 16:18   #9
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oceanooo, no no
è il famoso rapporto Redfield, partito con ricerche sulla composizione media di organismi marini, il quale dice che questi elementi sono presenti in rapporto stechiometrico C:N:P = 1061 oppure con l'equivalente in peso di 401.
Le alghe trovano abbondanza di C attraverso l'anidride carbonica (CO2) sempre disponibile, invece i batteri assimilano C molto più facilmente attraverso altre sostanze.
Una concentrazione carente, nell’ambiente, di un solo elemento del rapporto di Redfield è sufficiente per limitare la crescita delle micro/macroalghe (legge di Liebig).
Allora... la CO2 non la possiamo limitare ma se riusciamo a limitare N o P facendoli assorbire dai batteri, allora questi diventeranno carenti per la crescita delle alghe..e quindi anche delle zooxantelle.
Per gli ambienti marino-costieri il P è generalmente considerato l’elemento limitante che condiziona l’entità della produzione di biomassa algale. Per l’individuazione del fattore nutritivo limitante va esaminato il rapporto N/P. Nel fitoplancton il rapporto molare medio N/P è 16/1, che in termini di peso equivale a 7,2/1, per le cianoficee il rapporto è N/P = 9/1 (in peso), per le cloroficee il rapporto è N/P = 10/1 (in peso). Se il rapporto N/P nell’acqua degli ambienti
marino-costieri è superiore a 7,2 si afferma che il P è il fattore limitante la crescita algale e l’N in eccesso presente nelle acque non può essere utilizzato dalle alghe.
Se Ntot/Ptot < 7,2 -allora il fattore limitante è l’N;
se Ntot/Ptot > 7,2 -allora il fattore limitante è il P.


marcola62, no, quelli non li abbiamo testati
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Vecchio 14-12-2008, 18:24   #10
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i Prodibio vanno benissimo e sono quelli con cui per ora abbiamo i migliori risultati.
secondo le vostre prove, i prodibio con quale frequenza settimanale danno i migliori risultati? sto per provare l'ultralife
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marcola62 non è in linea  
 

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life , ultra , utilizzo

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