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Stamattina su rai 5 davano un documentario in cui si parlava delle grandi dighe del mondo. In particolare ho seguito parte del discorso riguardante la diga di itaipu che sorge tra Paraguay e Brasile e secondo il documentario produce la stessa energia di dodici reattori atomici.
Diceva anche che la costruzione di questa opera immensa a compromesso il fiume su cui sorge inquinando le acqua, uccidendo pesci e piante. A costretto interi villaggi di indios a trasferirsi (senza alcun risarcimento).
La diga è diventata metà turistica favorendo la costruzione di grandi hotel che scaricano i rifiuti direttamente in fiume contribuendo a inquinare.
Ora mi domando, si può definire questa energia verde? non sarebbe meno dannoso per l'ambiento a questo punto stoccare da qualche parte alcuni metri cubi di uranio delle centrali nucleari?
Voi che ne dite?
__________________ Sii sempre te stesso a meno che tu non possa essere Batman in quel caso sii Batman Chi vuol esser lieto sia, del domani non v'è certezza Quando 900 anni di età avrai, bello non sembrerai >> I miei pesci rossi << >> Il mio Sudamericano <<
che se tappezzassimo tutta la superficie coperta (tetti, capannoni,comprese tutte le aree industriali dismesse) di pannelli solari, puntassimo sul biodiesel e bioetanolo da fitoplacton e da sottoprodotti, sul biogas, applicassimo VERI risparmi energetici, non ci sarebbe bisogno nè di questo, nè di quello
che se tappezzassimo tutta la superficie coperta (tetti, capannoni,comprese tutte le aree industriali dismesse) di pannelli solari
sai quanto calore liberesti nell'atmosfera in questo modo? altro che effetto serra
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puntassimo sul biodiesel e bioetanolo da fitoplacton e da sottoprodotti
non conosco questa tecnica per ottenere biocarburanti e non so se possa essere sufficiente a soddisfare il fa bisogno
Secondo me il futuro sarà il nucleare (magari freddo) e una conversione di tutte le utenze all'energia elettrica e con il petrolio ci faremo solo la 'plastica'
__________________ Sii sempre te stesso a meno che tu non possa essere Batman in quel caso sii Batman Chi vuol esser lieto sia, del domani non v'è certezza Quando 900 anni di età avrai, bello non sembrerai >> I miei pesci rossi << >> Il mio Sudamericano <<
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che se tappezzassimo tutta la superficie coperta (tetti, capannoni,comprese tutte le aree industriali dismesse) di pannelli solari
sai quanto calore liberesti nell'atmosfera in questo modo? altro che effetto serra
non credo proprio: termodinamicamente assorbiresti calore, non confondere la temperatura dei pannelli fotovoltaici con il calore emesso
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puntassimo sul biodiesel e bioetanolo da fitoplacton e da sottoprodotti
non conosco questa tecnica per ottenere biocarburanti e non so se possa essere sufficiente a soddisfare il fa bisogno
basta fare impianti... e lavorare sulle alghe con le biotecnologie.
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Secondo me il futuro sarà il nucleare (magari freddo)
il nucleare non sarà mai abbastanza sicuro, forse la fusione a freddo, quella si, ma siamo in alto mare... come siamo in alto mare con l'idrogeno come vettore di energia
non sarebbe meno dannoso per l'ambiento a questo punto stoccare da qualche parte alcuni metri cubi di uranio delle centrali nucleari?
per metterli dove? in qualche fossa oceanica?
o barattarli in cambio di armi a qualche governo di ribelli del centro africa?
o lanciarli nello spazio?
no.. sinceramente non credo che una soluzione come quella del nucleare sia la migliore, visto appunto che non c'e una soluzione allo smaltimento
oltre che possibili problemi di sicurezza.
premetto che sono laureato in biotecnologie, quindi questa discussione mi piace! ;)
neppure il biodisel è una soluzione.. perchè bisognerebbe dedicare i campi agricoli, oggi usati per fini alimentari alla produzione di biomassa destinata a energia..
non va bene...
andrebbe solo a aumentare il livello di fame nel mondo
la soluzione unica, sarebbe, che ogni casa, venga costruita secondo regole precise..
sfruttando ogni singola fonte d'energia.
deve essere come un piccola "centrare" in grado di provvedere quasi autonomamente all' energia necessaria.
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queste, o sul modello di queste "le case passive"
guardate che robe!!
riescono a ricavare energia anche dal calore che emettono gli abitanti
neppure il biodisel è una soluzione.. perchè bisognerebbe dedicare i campi agricoli, oggi usati per fini alimentari alla produzione di biomassa destinata a energia..
non va bene...
andrebbe solo a aumentare il livello di fame nel mondo
da agricoltore e agronomo, ti dico che la fame nel mondo non dipende dal biodiesel, ma semplicemente dal fatto che chi muore di fame non ha i soldi per entrare nel mercato mondiale delle derrate. Morivano di fame prima del biodiesel, muoino tuttora, moriranno in futuro. Se si abbassano i prezzi, è più conveniente non coltivare. è cinico, ma non si può pretendere che gli agricoltori lavorino a gratis o per rimetterci.
Comunque io parlavo degli impianti di alghe in sospensione, che vengono fatti in capannoni e sono molto più produttivi e sarebbero l'ideale per tutte quelle aree abbandonate e capannoni vuoti di cui è pieno il nord est .
la soluzione unica, sarebbe, che ogni casa, venga costruita secondo regole precise..
sfruttando ogni singola fonte d'energia.
deve essere come un piccola "centrare" in grado di provvedere quasi autonomamente all' energia necessaria.
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queste, o sul modello di queste "le case passive"
guardate che robe!!
riescono a ricavare energia anche dal calore che emettono gli abitanti
questo invece è quello che intendo con ridurre i consumi
Comunque io parlavo degli impianti di alghe in sospensione
ah ok
io mi riferivo invece all'utilizzo di mais o grano ad esempio...
usando alghe, come dici te, si ha un ricavo che è cmq minimale di biocarburante a fronte della domanda.
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ti dico che la fame nel mondo non dipende dal biodiesel,
ci sto, però se le attuali piantagioni destinate all'uso alimentare venissero destinate alla produzione di biomassa per fare biocarburanti, beh il fenomeno si allargherebbe ancora di più.
premesso poi che la popolazione mondiale è destinata di suo a incrementare a tal punto che gia così, fra qualche anno, se non ci saranno delle opportune misure , per incrementare il livello di produttività per ettaro, l'agricoltura non riuscirà a sfamare tutti
è stimato che nel 2050, la popolazione mondiale dovrebbe essere di 10. 11 miliardi!
oggi siamo a 6.
e attualmente le principali terre coltivabili sono gia sfruttate, così come le risorse idriche.
inoltre causa erosione, o pratiche di irrigazione non corretta ogni anno viene persa circa l' 1% della superficie coltivabile.
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Fondamentale anche usare un qualsiasi rifiuto, qualcosa che attualmente si paga per smaltire, o si accumula in discariche, per produrre energia.
esempio: MOOOOLTO INTERESSANTE
in Alto Adige hanno messo appunto delle centrali dove si ricava energia dal letame dei bovini
(è una soluzione su piccola scala ovviamente)
usando alghe, come dici te, si ha un ricavo che è cmq minimale di biocarburante a fronte della domanda.
mah non lo so sai... ossia attualmente si, sono d'accordo, non ci sono dubbi. Ma su organismi unicellulari sai molto meglio di me che è più facile mettere mano con le biotecnologie. Per cui non lo scarterei proprio così a priori
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premesso poi che la popolazione mondiale è destinata di suo a incrementare a tal punto che gia così, fra qualche anno, se non ci saranno delle opportune misure , per incrementare il livello di produttività per ettaro, l'agricoltura non riuscirà a sfamare tutti
Molto probabilmente non ci riuscirà. Una politica mondiale di frenata demografica è l'unica soluzione, i paesi ricchi non rinunceranno mai al loro benessere per quelli poveri, siamo animali e come tali egoisti. Oppure ci si affida al politically correct di aiuti umanitari a macchia per sistemarci la coscienza e lasciare che siano fame e malattie a mantenere sotto controllo la popolazione. è cinico, ma dannatamente reale. In aggiunta nessuno produce alcun prodotto per chi non lo può remunerare adeguatamente. Già così i guadagni non ci sono. Figuriamoci se i prezzi si abbassano per consentire a tutta la popolazione mondiale di accedere alle produzioni occidentali.
Per i rifiuti assolutamente si, ma addirittura a monte, evitando di produrli quando possibile si abbasserebbe la richiesta energetica
(sarò anche un po di parte) infatti, CERTI, OGM sarebbero da liberalizzare.
ES: le piante resistenti a certi patogeni, così ad esempio da poter rinunciare a dover ricorre in modo massiccio all'utilizzo di pesticidi di sintesi chimica, con annesso impatto ambientale.
solo per dire un esempio..