Allora....
se intendo scrivere un diario mi basta conseguire la licenza elementare e-dal momento che sarò
io solo a leggerlo- quelle righe anche dopo 20 anni riporteranno alla mia memoria le stesse emozioni di quel momento. Giusto?
Se voglio far partecipi gli altri di quelle emozioni è necessario che impari bene pure la
grammatica, la
sintassi ed ad usare le giuste parole (in gergo: immagini retoriche o
estetica) affinchè tutti capiscano cosa precisamente intendo trasmettere colle mie parole.
Il linguaggio fotografico segue lo stesso cammino, nè piu' nè meno.
Porraz ti ha giustamente indicato la grammatica e la sintassi.
L'apprendimento corretto della
grammatica (tempi,diaframmi, messa a fuoco) è-ovviamente- molto piu' difficile per chi inizia con fotocamere autofocus, automatiche,digitali etc.... ma col tempo, lo studio e la sperimentazione si capisce lo stesso.
La
sintassi (regola dei terzi,l'inquadratura, il taglio, il mosso o sfocato intenzionale etc...) si apprendono dallo studio dei grandi fotografi ed in genere artisti del passato.
L'
estetica è -poi- un fatto assolutamente soggettivo che si affina lentamente cogli anni di pratica e studio (ed uso......del cestino !). Fra un anno riguarda le vecchie foto:
cosa volevo esprimere con quello scatto?
Sono riuscito ad esprimerlo in maniera comprensibile,secondo me? (La risposta è ....scontata

)
E secondo il mio ...vicino di casa?
E....soprattutto: risponde alle 4 W dei fotografi anglosassoni (Chi? Quando? Dove ? Perchè ?).
In pratica (spero di darti un prezioso consiglio/trucco), fotografa tantissimo,maniacalmente,ma con estrema attenzione alla grammatica ed alla sintassi.
Ma mostra ad altri solo le foto che non hanno bisogno di didascalie.
In gergo si dice che - a parte casi particolarissimi- la foto che necessita di didascalie interessa solo chi l'ha scattata.....
Torna con nuove foto,le discuteremo assieme
