leletosi
08-11-2007, 10:15
Riporto, in questo post, i vari suggerimenti raccolti sul forum relativamente ai test da effettuare sull’acqua. Non c’è la pretesa che questo testo venga considerato come una FAQ, spero però che possa essere un buon aiuto per chi si avvicina a questo hobby per la prima volta e uno spunto di discussione e ulteriori suggerimenti da parte degli altri utenti del forum.
Perché farsi i test?
Semplicemente perché la chimica dell’acquario è troppo importante per essere affidata ad altri e non è necessaria una laurea per capire che cosa si sta misurando. Basta una conoscenza superficiale di quei 5 valori fondamentali che è necessario monitorare. Una spiegazione più che sufficiente per i nostri scopi si può trovare in questo link http://acquariofilia.biz/viewtopic.php?t=145246.
Quando vanni fatti?
Non esiste uno standard preciso e la frequenza varia con lo stato di maturazione della vasca e l’eventuale insorgere di problemi. Sicuramente, il test da effettuare con maggiore frequenza è l’osservazione del comportamento degli animali, che con il tempo e l’esperienza, si rivelerà il più attendibile. E’ più facile a dirsi che a farsi; conviene iniziare da subito a dedicare quei 5 minuti al giorno per cercare di capire il comportamento degli animali.
Quali sono i test indispensabili?
In una vasca già avviata, con animali e conseguente gestione non troppo esigente, è indispensabile testare salinità, durezza carbonatica (KH) calcio(Ca) e magnesio(Mg), nitrati(NO3) e fosfati(PO4) ad intervalli regolari. gli inquinanti, con una buona gestione degli input, possono essere monitorati a distanze quindicinali. i po4 è però consigliabile monitorarli spesso soprattutto quando si cambia regime alimentare per i coralli o per chi ha pesci in vasche a loro adatte. per chi possiede coralli duri diventa fondamentale, per garantire loro un corretto rateo di crescita, monitorare costantemente calcio magnesio e kh con scadenza settimanale.
Quali sono i valori ideali?
Le caratteristiche dell’acqua variano anche in funzione degli animali che ospitiamo. Nel link che ho indicato di sopra si possono trovare i valori consigliati sia per gli oligoelementi che per i nutrienti. animali diversi richiedono necessariamente differenti condizioni chimico-fisiche dell'acqua. rimane quindi fondamentale l'informazione riguardo le richieste della vasca nella sua completezza.
Qual è la marca migliore di test?
Non esiste una marca migliore in assoluto valida per tutti gli elementi, esistono però delle marche di test che per il marino sono parecchio imprecisi, e misurare con degli strumenti poco affidabili è ancora peggio che non farlo proprio. Qui sul forum sono molto utilizzati i Salifert, che rappresentano un buon rapporto qualità/prezzo, ma vanno bene anche altre marche come i Tropic marine, gli Elos, gli Aquamerks e via dicendo. Conviene sempre citare la marca di test che si sta usando, quando si risponde a un post dove vi chiedono i valori.
C’è qualche accorgimento particolare da adottare?
Sì, ci sono alcune cose che spesso e volentieri non vengono indicate nelle istruzioni.
La prima cosa da fare non appena si acquista un test è di controllare la data di scadenza e riportare con un pennarello la data in cui viene utilizzato per la prima volta. Trascorsi 6 mesi dall’apertura il test deve essere sostituito. Da tenere presente inoltre che alcuni reagenti chimici sono sensibili al calore e alla luce, per cui converrà conservarli chiusi nella loro confezione in un posto fresco. Sempre riguardo ai reagenti occorre tenere presente che alcune sostanze sono irritanti e potenzialmente pericolose per la salute e per i mobili o i vestiti dove potrebbero cadere…
Conviene ritagliarsi una mezz’ora di tranquillità, anche per evitare di dover ripetere un test perché si è stati distratti da una telefonata. Le provette e le siringhe utilizzate devono essere pulite possibilmente con acqua d’osmosi e asciugate, prima di essere riposte. E’ buona abitudine anche risciacquarle con un poco di acqua della vasca prima di effettuare il test.
I TEST NEL DETTAGLIO
Conducibilità e solidi disciolti (TDS)
E’ un test ancora parecchio trascurato, anche se è l’unico modo attendibile per valutare la qualità dell’acqua d’osmosi (RO). La purezza dell’acqua gioca un ruolo fondamentale nella conduzione della vasca e per alcuni elementi, i test tradizionali non sono per niente affidabili (per esempio i silicati, SIO2). Gli strumenti per misurarli hanno dei prezzi decisamente abbordabili: si possono trovare a 15 euro su ebay o attorno ai 40/50 euro nei siti italiani. E’ importante tenere presente che in entrambi i casi occorre acquistare la soluzione per la taratura al costo di una decina di euro.
Il test più affidabile si effettua con il conduttivimetro a scala bassa, mentre un’indicazione di massima (anche se di sola natura quantitativa) si può avere anche con il misuratore di TDS. Considerando che gli apparecchi hanno più o meno lo stesso prezzo, non vi è dubbio su quale dei due scegliere. Fondamentale in entrambi i casi che siano dotati di dispositivo ATC.
Di seguito le tabelle che riportano valori minimi e massimi dell’acqua.
http://img296.imageshack.us/img296/3949/conduttivimetroge2.jpg
http://img155.imageshack.us/img155/4742/tdsgraphiq4.gif
SalinitàE’ il primo valore da controllare prima di ogni test, in quanto la concentrazione degli oligoelementi varia a seconda della % di salinità.
Per la misurazione di questo valore è indispensabile utilizzare un rifrattometro a compensazione di temperatura (ATC) o un conduttivimetro a scala bassa. Generalmente, per semplicità e costo si utilizza il primo dei due. E’ fondamentale che lo strumento venga tarato subito dopo l’acquisto e con una cadenza mensile, avendo cura, nel possibile, che la temperatura ambiente e del campione sia di 20°. La necessità della taratura deriva dal fatto che il meccanismo di compensazione della temperatura è composto da una lamella metallica che è sensibile agli urti e alle variazioni di temperatura stagionali. Per evitare di confondersi tra densità e peso specifico conviene sempre indicare la salinità in ‘permille’, cioè 35%° o 36%°. Maggiori approfondimenti sul tema li trovate in questo post: http://www.acquariofilia.biz/viewtopic.php?t=11307
Test chimici
In buona sostanza, riferendomi in particolar modo ai Salifert, esistono due modalità di test:
1) goccia a goccia
2) a scala colorimetrica
La prima eventuale difficoltà sui Salifert, sta nel fatto che le istruzioni non sono in italiano. E’ possibile comunque trovarle su tutti i principali siti di e-commerce facendo molta attenzione che i dosaggi espressi in numeri corrispondano nelle traduzioni. A volte cambiano i reagenti e di conseguenza pure i dosaggi, per cui è sempre meglio controllare.
I reagenti in polvere devono essere dosati con il cucchiaino “raso”, con particolare attenzione al primo reagente dei nitrati (NO3) che deve essere “rasissimo”.
Dopo aver inserito i reagenti secondo l’ordine prestabilito, la provetta va agitata con un movimento delicato e circolare.
I tempi di attesa tra l’inserimento dei vari reagenti non sono affatto indicativi ma devono essere rispettati in tutte le fasi, soprattutto nel momento della lettura. Ciò non significa che se si sbaglia di 2 secondi il test è da rifare, ma se si parla di ritardi in minuti i risultati cambiano, eccome!
Problematiche relative ai test goccia a goccia
Nella sostanza, i più comuni sono KH, Calcio (Ca) e Magnesio (Mg).
Il vero tormentone che ricorre periodicamente riguarda l’aria contenuta nella siringa. Aspirando il liquido fino al raggiungimento della tacca da 1 ml si aspira anche una parte di aria. Questo è considerato ai fini del test, per cui deve esserci. Indicativamente il livello del liquido deve arrivare attorno ai 0,75 ml, ma l’importante è che il segno del pistone sia posizionato esattamente a fondo scala, cioè a 1 ml. Il discorso potrebbe cambiare nel caso fosse necessario inserire più di una siringa, o nel caso si facciano due test consecutivi, ma non voglio stare a complicare le cose né accendere nuove discussioni, per cui, provare per credere.
Spesso e volentieri occorre arrivare fino alla fine della siringa prima di avere una lettura e la tentazione di versare mezza siringa in un colpo solo è forte. Francamente non so se possa cambiare qualcosa o meno, ma se dicono di dosare una goccia alla volta e agitare per 2 secondi un motivo c’è di sicuro.
La lettura del valore sulla siringa si effettua, nel caso di KH e Magnesio (Mg) al primo cambiamento di colore, mentre per il Calcio (Ca) è necessario attendere il viraggio al blu.
Evitate di riciclare il residuo della siringa, tanto i reagenti sono contati e non vale la pena di correre il rischio di rovinare un test intero per riciclare due gocce di liquido.
Problematiche relative ai test a scala colorimetrica
Il primo problema da risolvere è quello di interpretare le varie sfumature di colore e l’unico rimedio possibile è quello di effettuare il test alla luce del giorno.
I principali test, in particolar modo Nitriti (NO2), Nitrati (NO3) e Fosfati (PO4) si guardano dall’alto, appoggiando la provetta sulla parte bianca del cartoncino. E’ prevista pure una modalità “fine” per la quale si guarda di lato dividendo per 10, anche se francamente non mi convince molto.
Nei test che prevedono solo 1 ml di campione (tipo NO2 e NO3) io presto molta attenzione alla bolla d’aria nella siringa, in quanto essendo gli stessi volumetrici, ho paura che possa incidere nella lettura.
un enorme grazie a sandro (sjoplin) per l'interessantissima mini-guida ;-)
Perché farsi i test?
Semplicemente perché la chimica dell’acquario è troppo importante per essere affidata ad altri e non è necessaria una laurea per capire che cosa si sta misurando. Basta una conoscenza superficiale di quei 5 valori fondamentali che è necessario monitorare. Una spiegazione più che sufficiente per i nostri scopi si può trovare in questo link http://acquariofilia.biz/viewtopic.php?t=145246.
Quando vanni fatti?
Non esiste uno standard preciso e la frequenza varia con lo stato di maturazione della vasca e l’eventuale insorgere di problemi. Sicuramente, il test da effettuare con maggiore frequenza è l’osservazione del comportamento degli animali, che con il tempo e l’esperienza, si rivelerà il più attendibile. E’ più facile a dirsi che a farsi; conviene iniziare da subito a dedicare quei 5 minuti al giorno per cercare di capire il comportamento degli animali.
Quali sono i test indispensabili?
In una vasca già avviata, con animali e conseguente gestione non troppo esigente, è indispensabile testare salinità, durezza carbonatica (KH) calcio(Ca) e magnesio(Mg), nitrati(NO3) e fosfati(PO4) ad intervalli regolari. gli inquinanti, con una buona gestione degli input, possono essere monitorati a distanze quindicinali. i po4 è però consigliabile monitorarli spesso soprattutto quando si cambia regime alimentare per i coralli o per chi ha pesci in vasche a loro adatte. per chi possiede coralli duri diventa fondamentale, per garantire loro un corretto rateo di crescita, monitorare costantemente calcio magnesio e kh con scadenza settimanale.
Quali sono i valori ideali?
Le caratteristiche dell’acqua variano anche in funzione degli animali che ospitiamo. Nel link che ho indicato di sopra si possono trovare i valori consigliati sia per gli oligoelementi che per i nutrienti. animali diversi richiedono necessariamente differenti condizioni chimico-fisiche dell'acqua. rimane quindi fondamentale l'informazione riguardo le richieste della vasca nella sua completezza.
Qual è la marca migliore di test?
Non esiste una marca migliore in assoluto valida per tutti gli elementi, esistono però delle marche di test che per il marino sono parecchio imprecisi, e misurare con degli strumenti poco affidabili è ancora peggio che non farlo proprio. Qui sul forum sono molto utilizzati i Salifert, che rappresentano un buon rapporto qualità/prezzo, ma vanno bene anche altre marche come i Tropic marine, gli Elos, gli Aquamerks e via dicendo. Conviene sempre citare la marca di test che si sta usando, quando si risponde a un post dove vi chiedono i valori.
C’è qualche accorgimento particolare da adottare?
Sì, ci sono alcune cose che spesso e volentieri non vengono indicate nelle istruzioni.
La prima cosa da fare non appena si acquista un test è di controllare la data di scadenza e riportare con un pennarello la data in cui viene utilizzato per la prima volta. Trascorsi 6 mesi dall’apertura il test deve essere sostituito. Da tenere presente inoltre che alcuni reagenti chimici sono sensibili al calore e alla luce, per cui converrà conservarli chiusi nella loro confezione in un posto fresco. Sempre riguardo ai reagenti occorre tenere presente che alcune sostanze sono irritanti e potenzialmente pericolose per la salute e per i mobili o i vestiti dove potrebbero cadere…
Conviene ritagliarsi una mezz’ora di tranquillità, anche per evitare di dover ripetere un test perché si è stati distratti da una telefonata. Le provette e le siringhe utilizzate devono essere pulite possibilmente con acqua d’osmosi e asciugate, prima di essere riposte. E’ buona abitudine anche risciacquarle con un poco di acqua della vasca prima di effettuare il test.
I TEST NEL DETTAGLIO
Conducibilità e solidi disciolti (TDS)
E’ un test ancora parecchio trascurato, anche se è l’unico modo attendibile per valutare la qualità dell’acqua d’osmosi (RO). La purezza dell’acqua gioca un ruolo fondamentale nella conduzione della vasca e per alcuni elementi, i test tradizionali non sono per niente affidabili (per esempio i silicati, SIO2). Gli strumenti per misurarli hanno dei prezzi decisamente abbordabili: si possono trovare a 15 euro su ebay o attorno ai 40/50 euro nei siti italiani. E’ importante tenere presente che in entrambi i casi occorre acquistare la soluzione per la taratura al costo di una decina di euro.
Il test più affidabile si effettua con il conduttivimetro a scala bassa, mentre un’indicazione di massima (anche se di sola natura quantitativa) si può avere anche con il misuratore di TDS. Considerando che gli apparecchi hanno più o meno lo stesso prezzo, non vi è dubbio su quale dei due scegliere. Fondamentale in entrambi i casi che siano dotati di dispositivo ATC.
Di seguito le tabelle che riportano valori minimi e massimi dell’acqua.
http://img296.imageshack.us/img296/3949/conduttivimetroge2.jpg
http://img155.imageshack.us/img155/4742/tdsgraphiq4.gif
SalinitàE’ il primo valore da controllare prima di ogni test, in quanto la concentrazione degli oligoelementi varia a seconda della % di salinità.
Per la misurazione di questo valore è indispensabile utilizzare un rifrattometro a compensazione di temperatura (ATC) o un conduttivimetro a scala bassa. Generalmente, per semplicità e costo si utilizza il primo dei due. E’ fondamentale che lo strumento venga tarato subito dopo l’acquisto e con una cadenza mensile, avendo cura, nel possibile, che la temperatura ambiente e del campione sia di 20°. La necessità della taratura deriva dal fatto che il meccanismo di compensazione della temperatura è composto da una lamella metallica che è sensibile agli urti e alle variazioni di temperatura stagionali. Per evitare di confondersi tra densità e peso specifico conviene sempre indicare la salinità in ‘permille’, cioè 35%° o 36%°. Maggiori approfondimenti sul tema li trovate in questo post: http://www.acquariofilia.biz/viewtopic.php?t=11307
Test chimici
In buona sostanza, riferendomi in particolar modo ai Salifert, esistono due modalità di test:
1) goccia a goccia
2) a scala colorimetrica
La prima eventuale difficoltà sui Salifert, sta nel fatto che le istruzioni non sono in italiano. E’ possibile comunque trovarle su tutti i principali siti di e-commerce facendo molta attenzione che i dosaggi espressi in numeri corrispondano nelle traduzioni. A volte cambiano i reagenti e di conseguenza pure i dosaggi, per cui è sempre meglio controllare.
I reagenti in polvere devono essere dosati con il cucchiaino “raso”, con particolare attenzione al primo reagente dei nitrati (NO3) che deve essere “rasissimo”.
Dopo aver inserito i reagenti secondo l’ordine prestabilito, la provetta va agitata con un movimento delicato e circolare.
I tempi di attesa tra l’inserimento dei vari reagenti non sono affatto indicativi ma devono essere rispettati in tutte le fasi, soprattutto nel momento della lettura. Ciò non significa che se si sbaglia di 2 secondi il test è da rifare, ma se si parla di ritardi in minuti i risultati cambiano, eccome!
Problematiche relative ai test goccia a goccia
Nella sostanza, i più comuni sono KH, Calcio (Ca) e Magnesio (Mg).
Il vero tormentone che ricorre periodicamente riguarda l’aria contenuta nella siringa. Aspirando il liquido fino al raggiungimento della tacca da 1 ml si aspira anche una parte di aria. Questo è considerato ai fini del test, per cui deve esserci. Indicativamente il livello del liquido deve arrivare attorno ai 0,75 ml, ma l’importante è che il segno del pistone sia posizionato esattamente a fondo scala, cioè a 1 ml. Il discorso potrebbe cambiare nel caso fosse necessario inserire più di una siringa, o nel caso si facciano due test consecutivi, ma non voglio stare a complicare le cose né accendere nuove discussioni, per cui, provare per credere.
Spesso e volentieri occorre arrivare fino alla fine della siringa prima di avere una lettura e la tentazione di versare mezza siringa in un colpo solo è forte. Francamente non so se possa cambiare qualcosa o meno, ma se dicono di dosare una goccia alla volta e agitare per 2 secondi un motivo c’è di sicuro.
La lettura del valore sulla siringa si effettua, nel caso di KH e Magnesio (Mg) al primo cambiamento di colore, mentre per il Calcio (Ca) è necessario attendere il viraggio al blu.
Evitate di riciclare il residuo della siringa, tanto i reagenti sono contati e non vale la pena di correre il rischio di rovinare un test intero per riciclare due gocce di liquido.
Problematiche relative ai test a scala colorimetrica
Il primo problema da risolvere è quello di interpretare le varie sfumature di colore e l’unico rimedio possibile è quello di effettuare il test alla luce del giorno.
I principali test, in particolar modo Nitriti (NO2), Nitrati (NO3) e Fosfati (PO4) si guardano dall’alto, appoggiando la provetta sulla parte bianca del cartoncino. E’ prevista pure una modalità “fine” per la quale si guarda di lato dividendo per 10, anche se francamente non mi convince molto.
Nei test che prevedono solo 1 ml di campione (tipo NO2 e NO3) io presto molta attenzione alla bolla d’aria nella siringa, in quanto essendo gli stessi volumetrici, ho paura che possa incidere nella lettura.
un enorme grazie a sandro (sjoplin) per l'interessantissima mini-guida ;-)