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un W di T5 è meglio di uno di T8
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Beh, detta così fa un po' venire la pelle d'oca agli elettrotecnici!! Un watt è un watt, sarebbe come dire che un chilo di ferro è più pesante di un chilo di piume
Diciamo meglio, che i T5 riescono a convertire in modo più efficiente la potenza che assorbono dalla rete elettrica per trasformarla in una luce più "intensa"
Il lumen è l'unità di misura del flusso luminoso, dove in fisica è definito "flusso luminoso" il prodotto tra la potenza emessa da una sorgente puntiforme e il cosiddetto "coefficiente di visibilità" Y.
Prendiamo l'arcobaleno: tutti lo conosciamo, è composto da tutte le frequenze luminose emesse dal sole.
Ebbene, l'occhio umano non ha la stessa sensibilià su tutte le frequenze dello spettro: è molto più sensibile al centro dello spettro (verso il verde) e diminuisce avvicinandosi da una parte all'infrarosso e dall'altra all'UV, con un andamento dalla forma "a campana".
Il coefficiente di visibilità è un fattore che tiene conto di questo aspetto di percezione fisiologico.
In pratica, anche se un po' "a spanna", possiamo dire che i lumen esprimono in un certo senso la quantità di potenza elettrica che il nostro occhio può apprezzare come "convertita" in luce.
Per definizione non è una unità di misura di natura "assoluta" in senso energetico: per esempio, le lampade UV assorbono gli stessi Watt, ma non potendo noi vedere la luce UV non ha senso parlare di lumen. Eppure vi è lo stesso energia che da elettrica diventa "luce".
A parità di watt, ovvero di potenza elettrica assorbita, un T5 riesce a fare "più luce" di un T8: questo ci consente di ridurre la lunghezza per avere lo stesso flusso luminoso (stessi lumen) oppure di sfruttare la lunghezza che avrebbe un corrispondente T8 riuscendo però a "infilarci" dentro più Watt di quanto non farei con un T8.
E' chiaro che all'aumentare della potenza elettrica aumenta anche il flusso di luce emessa.
I kelvin definiscono proprio il colore della luce, rappresentano il colore che avrebbe un particolare corpo fisico dalle caratteristiche ideali, che prende il nome di "corpo nero", che - scaldato a quella certa temperatura - emette una radiazione luminosa di quel colore.
Come quando scaldando un pezzo di ferro vediamo che questo cambia colore, passando dal rosso, al giallo, poi bianco, ecc...
La scala Kelvin parte dalla temperatura dello "zero assoluto" che corrisponde a 273,15°C sotto zero. E' considerata la temperatura limite oltre la quale non si può scendere: la materia è assolutamente immobile, completamente priva di energia. Meno di così...
I neon usati in acquariologia dolce vanno dai 3000°K ai 10.000°K, perché alcuni processi di crescita delle piante sono particolarmente stimolati da frequenze tendenti al rosso (3-4000°K), la clorofilla invece è particolarmente "aiutata" nel processo di fotosintesi da radiazioni a frequenza più alta e per questo si preferiscono le 10.000°K.
La zona fra i 5000°K e i 7000°K è invece quella di maggior sensibilità del nostro occhio alla luce, e infatti questi neon avranno sempre valori in lumen molto alti, essendo in questa zona particolarmente elevato il coefficiente di visibilità.
Non sono molto "fitostimolanti", ma per il nostro occhio fanno un sacco di luce.
Le luci fitostimolanti propriamente dette si distinguono perché hanno un colore molto tendente al rosa-violetto chiaro, da non confondersi però con le 10.000°K che al nostro occhio appaiono un po' rosate, ma perché in realtà molta della loro luce è fuori dal nostro spettro visibile e non la riusciamo a percepire: dovremmo vederla azzurra e invece ci appare rosa.
Ma un 10.000°K è un'altra cosa, anche se da vedere può sembrare somigliante.
Per passare da T8 a T5 nel 90% dei casi bisogna cambiare il gruppo di accensione con uno elettronico, visto che i T5 lavorano ad alta frequenza e la frequenza della rete di casa è solo 50Hz, e i portalampade perché i T5 sono iù sottili.
L'uso dei T8 negli acquari "di serie" è dovuto per lo più a fattori di economicità: per contenere il prezzo da mostrare all'utente finale devono usare le cose più economiche a disposizione e anche questo è un modo per contenere i costi e poterti presentare un prodotto più concorrenziale.
Tanto un giorno, quasi di sicuro, sanno che tornerai a bussare alla loro porta col portafoglio in mano per comprare i T5 che prima non ti hanno dato.
Così ti hanno venduto due T8 prima (che ora butti via) e ti rivendono tre T5 adesso, perché ormai ti sei esaltato e vuoi far saltare le piante anche fuori dal coperchio dell'acquario.