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la mancanza del condensatore ai fini del consumo non implica nulla,sapessi quanti impianti di pubblica illuminazione (tali lampade spesso vengono utilizzate nei lampioni che vedi per la strada) ho visto montati senza il famigerato condensatore,è solo questione di rifasamento (dovrei addentrarmi nei meandri dell'elettrotecnica,ma sono ormai 20 anni che non tocco un libro,anche se ci lavoro giornalmente)
quindi non preoccuparti per i consumi
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Non sarebbe così se tu avessi un contratto di tipo industriale, ove paghi anche la quota di potenza cosiddetta "reattiva" (cioè in pratica quella sfasata), perché il fatto che tu richieda dalla rete ENEL questa quota "supplementare" di potenza sfasata (che non compie lavoro utile, ma serve solo a sostenere i fenomeni di tipo elettromagnetico) implica che l'ENEL debba far passare sui propri cavi una corrispondente corrente "supplementare", che non produce lavoro utile (né forza motrice, né luce) e causa all'ENEL perdite per dissipazione termica lungo le linee di trasmissione e distibuzione.
Tutt'al più, in ambito di utenza domestica, un'utenza sfasata può richiamare - insieme alla corrente attiva (che si paga) - anche corrente sfasata di tipo reattivo (che per contratti residenziali non viene conteggiata e quindi non si paga): questo può causare un aumento di riscaldamento del filo che porta la corrente all'utilizzatore e della relativa presa di corrente.
Questo riscaldamento, se non è esagerato, è semplicemente causa di una piccolissima dissipazione di energia sotto forma di calore lungo il filo: un piccolo spreco, in sostanza, dell'ordine di qualche decina di lire... il filo fa da termoriscaldatore per il pavimento!
