il carbone attivo è frutto della parziale combustione di legnami specifici, spesso legno di cocco.
Si presenta di una colorazione nera e le forme più consuete in commercio sono le scaglie e gli stick (o granuli), con misure varianti fra 1 e 10 mm. circa.
La caratteristica di questo materiale è quella di attirare ed assorbire, processo favorito dalla struttura molecolare simile ad una spugna, molte sostanze.
Nell’affermare questo è d’obbligo considerare che esistono in commercio diverse qualità di carbone attivo, più o meno valide, e si differenziano tra loro per alcune caratteristiche fondamentali: forza di assorbimento, e capacità di non alterare il pH dell’acqua in cui agisce (caratteristica abbastanza rara
comunque verificabile con un semplice test appropriato). Questo prodotto dovrebbe essere usato negli acquari con molta parsimonia e solo in caso di effettiva necessità: dopo un trattamento con farmaci per ripulire l'acqua o in presenza di un avvelenamento da sostanza tossica presente nell'acqua dell'acquario. Ogni altro uso del carbone attivo dovrebbe essere evitato. E' infatti noto che il suo impiego elimina dall'acqua anche gli oligoelementi utili per le piante. Inoltre, un carbone non di ottima qualità ha degli effetti collaterali sgraditi; ad esempio potrebbe rilasciare fosfati, oppure potrebbe alzare, anche di diversi decimi di unità, il pH dell'acqua. Quindi è bene limitarci all'acquisto di carboni di buona marca, anche se non sempre i più cari sono anche i migliori.
L’uso di questo materiale filtrante è da consigliarsi in quattro casi in ordine di priorità:
1. al termine di trattamenti medicinali allo scopo di assorbire le rimanenze degli stessi spesso sottoforma di coloranti
2. quando si desidera eliminare sostanze coloranti nell’acqua emesse da materiali d’arredo ad esempio legni di torbiera
3. quando si desidera un acqua estremamente priva di coloranti e cristallina.
Il carbone attivo va posto in appositi contenitori di rete e posizionato all’interno del filtro come ultimo materiale filtrante, in modo da ricevere un’acqua prefiltrata e priva di particelle grossolane o medie.
Le quantità d’uso sono riportate sulle confezioni in commercio in rapporto al volume d’acqua contenuto nell’acquario.
I primi 5-6 giorni viene sfruttato circa il 95% del potenziale assorbente per altri 20 giorni circa il c.a. assorbe ancora, anche se in maniera veramente minima...
E' una leggenda che dopo 25 giorni circa tende a rimettere in circolo tutte le sostanze prima assorbite....
Mai scordarsi del carbone attivo nel filtro, comunque 5-6 giorni sono più che sufficienti.
INSOMMA: toglietelo dopo 6 giorni e basta!!
Il potere adsorbente di questo materiale non è di tipo selettivo, cioè trattiene inquinanti non graditi all’acquario, ma anche sostanze molto importanti come vitamine, oligoelementi e fertilizzanti per piante, tutte sostanze da reintegrare al termine di trattamenti con il materiale filtrante in questione.
alcuni utilizzano il carbone anche nella preparazione del fondo...
O meglio iper-attivo carbone iperattivo! Questo avrà, oltre che una funzione chimica e cioè purificatrice dell'acqua, anche biologica perchè permetterà ai batteri di insediarsi nel fondo.
Di fatti, il carbone può anche essere sostituito o integrato con dei cannolicchi. Bisogna distribuire tutto uniformemente...
questo è quello che ho letto...
aspetta gli esperti!
ciao
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Tutto nel fuoco si accende...
ma tu...
ti sei spenta!!!
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