alexalbe,
Marco AP, se siete d'accordo sposterei l'argomento nella sezione Advanced...
Personalmente ritengo plausibile che un corallo di provenienza selvatica sia molto meno "manovrabile" nella gestione rispetto ad un animale proveniente da talea (specialmente con l'avanzare delle generazioni)
Gli animali riprodotti in acquario per frammentazione, per quello che ho visto (o forse mi è sembrato di vedere...), sono più rapidi a cambiare certe tonalità di colore, variare lo spessore del tessuto, l' estroflessione dei polipi, e ad avere improvvisi aumenti nella crescita...
Penso che se questo è vero, sia la natura stessa che riesca a "regolare" la sensibilità e la rapidità del mutare alle nuove condizioni in cui l'animale si trova e si abitua poi a vivere.
La stessa capacità di difesa dai parassiti o comunque da fattori di disturbo esterni mi sembra più rapida negli animali che ho in vasca e che magari provengono dalla talea dell'amico di un amico del mio amico...
Di recente sono spesso con gli animali a bagno nel betadine, una cosa che ho osservato e che forse è riconducibile a questo argomento è il fatto che:
1) gli animali selvatici che avevo sono risultati i più colpiti (1 colonia completamente morta, un altra ha sofferto). In seguito ai bagni i polipi restano chiusi per due o più giorni, e appena rimessi in vasca espellono muco in maniera vistosa.
2) gli animali propagati in vasca non hanno subito attacchi dai parassiti, in seguito ai bagni tornano ad aprirsi ed estroflettere regolarmente, non producono eccessivo muco, mantengono tessuto sufficentemente spesso e non hanno avuto viraggi di colore significativi.
Il fatto che abbia beccato le maledette alla prima esplosione demografica, per fortuna, non mi dà modo di vedere quanto le talee non selvatiche reggano a questi attacchi... per fortuna non ho trovato uova e dai bagni non rinvengo più alcun parassita, quindi la maggior sofferenza delle selvatiche è forse imputabile al fatto stesso che gli ospiti sgraditi "viaggiavano" su di esse probabilmente...