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Questa è la fase più lunga, dura 22/24 giorni durante i quali le uova si trasformano in larve e le larve in avannotti . In questo periodo il maschio resta tutto il giorno in una zona riparata dalla corrente e nascosto sotto l’ombrello o tra i rami di un corallo. (fig. 9 e 10) Si può notare che di tanto in tanto fa degli “sbadigli” vistosi che gli sono necessari per spostare , scuotere e ossigenare le uova al fine di favorirne uno sviluppo corretto. Allo spegnimento della luce invece si può notare che uscirà dal suo riparo, girellando un po’ per la vasca e manifestando interesse per quanto potrebbe essere cibo; interesse che è solamente teorico perché non bisogna dimenticare che per tutto il periodo della cova (anche 32 giorni) il maschio non mangerà mai. Se nel periodo precedente il maschio è stato bene alimentato con cibo nutriente (mysis, artemia arricchita, cyclop-eeze) ci sono buone speranze che porti al termine la cova, invece se la sua alimentazione dovesse essere stata povera, è probabile che la cova verrà abortita per potersi cibare. Se spaventato per una qualsiasi ragione può decidere di interrompere la cova sputando o inghiottendo le uova in qualunque momento della cova stessa. (fig 8/b) Può succedere anche che il maschio espella solo una parte di uova reputandole troppe ai fini del buon esito della covata, trattenendo la parte rimanente fino alla fine.
Dopo circa 24/26 giorni dalla deposizione si può notare che dentro la bocca del maschio non ci sono più uova ma minuscoli pescettini che nuotano e che cercano di affacciarsi dalla bocca del papà per vedere cosa c’è fuori (fig.11 e 12). Il numero dei piccoli è variabile da coppia a coppia e da covata a covata, mediamente è di circa 25/30 esemplari. La più numerosa che mi è capitata finora è stata di 52/53 piccoli rilasciati ; l’affollamento nella bocca del maschio era tale che i giorni precedenti il rilascio spuntavano le pinnettine dei piccoli sia dalla bocca sia da entrambe le branchie facendolo sembrare un pesce “barbuto”.
Il rilascio
Dopo circa 28/32 giorni è il grande momento tanto atteso: il rilascio in vasca dei piccoli. Nella mia esperienza di svariate covate , questa fase che può anche durare molte ore avviene di notte e inizia sempre allo spegnimento delle luci . Personalmente quando mi appresto a raccogliere una covata spengo tutte le pompe di movimento della vasca sia per evitare di perdere i piccoli che per facilitare il rilascio in acqua libera e calma da parte del maschio. I piccolini vengono rilasciati uno ad uno con cadenza variabile da pochi minuti ad anche un’ora uno dall’altro. (fig.13) Quando la frequenza è molto lenta è probabile che non sarà completato in una sola notte ma ci sarà un rilascio “ a rate” che può durare anche 3 notti e solo tanta passione e dedizione ci possono fare stare svegli fino il mattino per diverse volte consecutivamente. In questa fase bisogna dotarsi, oltre che di tanta pazienza , di una torcia o predisporre la vasca con una piccola luce blu notturna per poter meglio vedere gli avannotti appena escono dalla bocca del papà e prenderli prontamente con un retino. Appena fuoriusciti dalla bocca tendono a dirigersi verso la superficie dell’acqua e per qualche secondo sono come imbambolati dall’immensità dello spazio esterno che appare loro all’improvviso e ci mettono alcuni secondi prima di cominciare a nuotare. (fig.14) In questi pochi secondi bisogna cercare di prenderli velocemente con un retino a maglie fini prima che si nascondano tra i rami di un corallo o peggio vengano predati. Essi infatti sono facile preda degli abitanti della vasca, prima fra tutti la madre che sembra che si apposti in agguato proprio per mangiarsene il maggior numero possibile. Bisogna usare un retino a maglie fittissime e essere molto cauti nella manipolazione di questi esserini in quanto sono molto fragili e si possono lesionare molto facilmente. (fig.15) Non è escluso che qualche piccolo che sfugge alla nostra pesca sia poi possibile ritrovarlo il giorno dopo in nascosto in qualche angolo della vasca o , come mi è capitato più di una volta, trascinato dentro al pozzetto di caduta della vasca e raccolto dentro la sump.
Spettacolo
facendo i dovuti scongiuri se tutto andrà per il verso giusto....già vedo tutti a toccarsi... pensi di vendere alcuni giovancelli??? volevo provare anch'io quest'esperienza e visto che sono ancora dietro alla maturazione penso che per metà ottobre dovrei essere al punto giusto (ovviamente solo in caso di acquario ad hoc)...