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E' ormai risaputo, che una pianta appena trapiantata in una nuova vasca , concentra le sue
forze ed energie nei processi riparativi e nell'adattarsi ai nuovi parametri ambientali...infatti
consigliamo di posticipare la fertilizzazione, .... per tale motivo, sperando di non dire una
sciocchezza, mi chiedo:
mentre sono in corso questi processi, la pianta, svolge regolarmente le sue funzioni, magari
rallentandole,..... oppure trae tutti gli elementi necessari dalle riserve e attua un blocco della
fotosintesi ?
Grazie anticipatamente.....
Enza
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Tutto ciò che è "diverso" ci arricchisce poichè ci pone davanti realtà alternative su cui riflettere
ne sarai avverso solo nel caso in cui contrasta con i tuoi interessi personali, in quel caso, la denigrazione è l'arma per non gestirlo
ti dirò che il cosidetto stress da trapianto che osservo quotidianamente avendo un orto da curare, gestire e rinnovare, non l'ho mai osservato nelle mie piante acquatiche. sarà perchè in fondo questo stato di sofferenza è prodotto dall'indebolimento radicale che si provoca lesionando le radici quando le rimuoviamo dal vaso o simili.
le piante terrestri hanno una fortissima sollecitazione all'evapotraspirazione, visto che la parte ipogeica è a contatto con l'acqua (consideriamo il suolo alla capacità di campo) e contemporaneamente la parte epigeica è a contatto con l'aria, che tende a disperdere rapidamente l'acqua. la valvola che si oppone a questa perdita idrica è i complesso stomatico (pori che si aprono e chiudono consentendo o riducendo l'evapotraspirazione).
ora, se consideriamo l'equazione fotosintetica vediamo che essa parte da acqua, luce e anidride carbonica per produrre uno zucchero e ossigeno. significa che ogni fattore che limita la presenza dell'acqua a livello fogliare limiterà anche la fotosintesi, ovvero durante gli stress idrici le lesioni radicali o la chiusura stomatica riducono il flusso idrico nella pianta che è il motore della fotosintesi stessa = la fotosintesi rallenta fino a bloccarsi.
nelle piante acquatiche secondo me i fattori regolanti sono soltanto la luce e la co2
boh forse sono stato un po contorto...
__________________ SE NON FAI NIENTE NON RISCHI NIENTE Non illudiamoci, gli acquari sono tutti finti... una semplice proiezione di quello che immaginiamo dovrebbe essere... ne cogliamo la sostanza, ne assaporiamo l'essenza ma non la natura.(Enza Catania)
Partendo dal presupposto che la fase del trapianto è quasi sempre preceduta da una leggera potatura, a volte non solo delle radici ( quindi lo stress da manipolazione c'è anche per le acquatiche)
che gli stomi di un'acquatica cresciuta in acqua, abbiano subito le trasformazioni consone,..
io non ho chiesto quali fossero i fattori limitanti, ma se i processi riparativi inducessero la pianta a un blocco della fotosintesi....tu..se ho ben compreso....mi stai dicendo che se c'è
acqua, luce e CO2, siccome non subisce shok da evapotraspirazione... la fotosintesi continua...ho capito bene?
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già. il rallentamento che osserviamo portando nella nostra vaschetta la pianta appena comprata dal negozietto di fiducia credo che sia dovuta allo scompenso nutrizionale che subisce e all'adattamento alla vita sommersa (spesso la produzione di queste piante si effettua a filo d'acqua, in ambiente praticamente emerso o giù di lì).
in presenza di luce i cloroplasti si attivano in automatico essendo ben esposti grazie al turgore delle lamine fogliari che non viene meno, come invece accade nelle piante terrestri, essendo sommerse
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Attualmente, l'unico modo per valutare quali siano i danni realmente apportati a una pianta è
attraverso la FUORESCENZA DELLE CLOROFILLE
Questo consente di determinare l’efficienza quantica massima della fotochimica primaria del
fotosistema II (PSII), che è data da Fv/Fm = (Fm-Fo)/Fm. Nel caso di foglie in condizioni
fisiologiche normali, questo valore è vicino a 0.8, indipendentemente dalla specie vegetale. Un
valore più basso indica che una parte dei centri di reazione del PSII è danneggiata, e questo
fenomeno è noto come fotoinibizione, spesso osservato in piante sotto stress
Alcuni fitormoni giocano un ruolo molto importante, fungono da messaggeri...sto ancora approfondendo.
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in ogni caso, piccola esperienza personale, le piante d'acquario potate e ripiantate continuano tranquillamente a fare pearling (se messe nelle giuste condizioni), ne deduco che le piante continuano ad effettuare la fotosintesi anche dopo la potatura
ps. in caso di allestimento acquario con potature provenienti da altra vasca non ho mai ridotto la fertilizzazione e non ho mai avuto problemi
discorso diverso per piante acquistate e/o che arrivano da altre vasche (ma per via di altri fattori)
discorso ancora diverso per le piante terresti (sempre per via di altri fattori)
secondo me il discorso è molto più semplice enza: il trapianto è sempre e comunque un evento traumatico che rallenta la crescita, ma non l'attività fotosintetica . nel senso che i 3-4 giorni che seguono il trapianto servono alla pianta per sintetizzare non del nuovo materiale (foglie, meristemi, getti..) ma materiale utile a riparare lesioni e traumi. essendo questi concentrati su radici e tessuto conduttore semplicemente non vediamo tale processo (affrancamento). e quando la pianta riprende a stare più eretta, emettere foglie nuove e accrescersi significa che si è affrancata e impiega il matriale di neosintesi per la crescita, pur mantenendo sempre costante l'attività fotosintetica. questo nei libri non lo troverai, credo
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