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Ciao,
qualcuno ha mai pensato di realizzare un filtro esterno utilizzando i filtri che si usano ad esempio per depurare l'acqua? Gli stessi che si usano prima dell'impianto ad osmosi (ma con raccordi più grandi).
In questo modo sarebbe possibile realizzare un filtro modulare con tanti cestelli con materiali diversi e facili da gestire uno indipendentemente dall'altro.
Rimarrebbe il problema dell'innesco del filtro: come realizzare una pompetta manuale che spinge l'acqua all'avvio del filtro?
Un bel calibro 12 e va che una schioppettata
Scusa ma non sono resistito
Cercando di essere seri, non sarebbe conveniente, il filtro meccanico del impianto d'osmosi filtra a 5 micron in meno di un paio d'ore si potrebbe intasare e poi lo butti, spugne e la lana le lavi e costa una sciocchezza a cambiarle.
Il carbone lo usi solo in caso di necessità e le resine sono solo un rimedio temporaneo, se non elimini la causa i problemi ritornano.
Un bel tetra EX costa poco ed e efficiente.
Tornando al discorso, comunque mi riferivo più che altro all'uso delle cartucce in se come involucro, da caricare però con i materiali classici dei filtri esterni, quindi spugne, cannolicchi e cose del genere.
Più che altro era l'idea di avere una serie di cartucce indipendenti l'una dall'altra che mi ispirava.
Uno può caricare ad esempio una cartuccia con i carboni attivi solo quando serve, lasciando invariato tutto il resto o cose del genere. Oppure pulire la parte meccanica (spugne) lasciando intatta la parte biologica.
Inoltre le cartucce in genere sono trasparenti e ti danno modo di vedere il livello di intasamento (ovviamente poi lavorano al buio all'interno del mobile dell'acquario).
Aquesto punto ti predi un tupo in PVC lo tagli e fai fue tubi uno caricato con cannolicchi o lapillo e l'atro con le spugne, sai che più tubi fai più giunte fai e più probablilità di perdite hai.
Poi la sezione dei tubi va calcolata in base alla portartata della pompa per mantenere un certo tempo di transito.
Più che altro era l'idea di avere una serie di cartucce indipendenti l'una dall'altra che mi ispirava.
Uno può caricare ad esempio una cartuccia con i carboni attivi solo quando serve, lasciando invariato tutto il resto o cose del genere. Oppure pulire la parte meccanica (spugne) lasciando intatta la parte biologica.
ciao.dovresti comprare i componenti di un impianto per poi "rovinarli" o sprecarli per utilizzarli come filtro,cioè per un uso diverso da quello per cui sono stati progettati. oppure modificare un vecchio impianto ormai da rottamare.secondo me il gioco non vale la candela. e poi non è semplice realizzare collegamenti stagni,sicuri,con la pressione dell'acqua potrebbero aprirsi.
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"E casomai non vi rivedessi: buon pomeriggio, buonasera e buonanotte! "
dave81, non si tratta di un vero e proprio impianto osmosi da prendere e "spercare", ma semplicemente acquistare un certo numero di "cestelli" (si trovano al castorama per intenderci e costeranno 20euro) per inserirci il materiale desiderato. Il collegamento sarebbe semplice, un nipplo tra l'uno e l'altro.
Questo è il materiale di massima, tanto per capire:
L'unica considerazione da fare effettivamente sarebbe la perdita di carico che si otterrebbe inserendo troppi raccordi o cestelli.
Il problema sono i cm al secondo con cui l'acqua attraversa la sezione biologica, più lenta è meglio è ma non troppo, o rischi si sconfinare nel anossia,
Poi ricorda più fine è la filtrazione più velocemente si intasa.
Comunque se cerchi dovresti riuscire a trovare le indicazioni per la loro progettazione.