Ci sono pareri discordanti su questo argomento, e penso che ci vorrebbe un bel chiarimento.
Il punto fondamentale di questo dibattito è la produzione di No3 che il sistema non smaltisce.
Nessun filtro biologico da solo chiude il ciclo dell’azoto, anche nell’acquario dolce gli no2 che vengono trasformati i No3 dai batteri aerobici all’interno del filtro, sono poi consumati e trasformati dalle piante, che utilizzano i nitrati come Sali minerali, quindi nel marino non essendoci piante questi No3 non vengono consumati e quindi vi è un accumulo di essi.
Quindi la pecca dell’utilizzo del filtro biologico è appunto la produzione di no3 che non sono smaltiti dal sistema, e questo porta ad un ovvia limitazione di cosa andremo ad allevare in vasca.
Cioè come tutti sappiamo per una allevamento di sps gli No3 dovrebbero trovarsi a 0, ergo il filtro biologico in vasche del genere non va assolutamente usato.
Per l’allevamento di lps, ci sono valori accettabili intorno a 15, quindi si potrebbe tentare l’utilizzo certamente con molte attenzioni e con costanti cambi d’acqua e di materiali filtranti (es. cambiare la lana ogni settimana).
Per molli e pesci invece penso che non ci siano problemi sull’utilizzo di esso.
Adesso lascio a voi altre conclusioni precisazioni e correzioni.
