Tu dici come ho risolto? Beh..non troppo bene...

Allora non avevo molto a disposizione e l'esperienza era nulla (altro che acqua di osmosi, pH, NO2, NO3, ecc.)! Acqua del rubinetto e fa'cat'n'abi (come si diceva dalle parti di mia nonna..) cioè fattelo bastare ed arrangiati!
Bene: il disastro fu che mi morirono praticamente tutti i pesci tra cui un Panaque che mi piaceva tantissimo.
Poi..capii ....dopo.
Attenzione: il problema non è la crescita dei funghi!
I funghi crescono solo perché le condizioni dell'acqua non sono buone e c'è un carico di azoto (cioè un eccesso di proteine presenti nell'acquario) non più gestibile o sopportabile dal sistema acquario / filtro. Ciò anche perché vengono a mancare i processi di denitrazione che chiuderebbero il ciclo dell'azoto, ma che in un piccolo acquario spesso sono difficili da ottenere e da gestire.
In pratica i funghi sono il segnalatore del problema (così come l'eccesso di alghe) e non il problema stesso.
Hai 50 di NO3, te ne sei accorto?

non è poi così poco..c'è roba stantìa lì dentro...
Il buon senso insegna che se corri dietro alle conseguenze (pasticciando con correttori + o - chimici in vario modo, senza una conoscenza approfondita di tutte le variabili, come si solito accade) le conseguenze ti porteranno a spasso dove vogliono loro ed il problema di base non lo risolverai mai.
Quel che ho fatto allora (1976):
dopo la sepoltura del povero Panaque ho cambiato frequentemente l'acqua (10 - 15% alla settimana), ho preso pochi pesci, ho aumentato le piante e soprattutto mi sono messo a leggere tutto quel che trovavo.
Allora c'era una rivista che si chiamava Aquarium, l'ho comprata per quasi 30 anni e non me ne sono pentito.
Ho poi cercato un vero negozio di acquari (il mio lo avevo comprato di seconda mano in un negozio di articoli per animali vicino a casa ed il proprietario era stato felicissimo di sbarazzarsene!)
Adesso c'è Internet, ci sono i consigli degli esperti, ci sono un sacco di libri molto chiari, è tutta un'altra cosa.
Cosa fare subito?
1) Da subito cambiare l'acqua con una certa frequenza (direi almeno il 10 - 15% tutti i giorni per 5 - 6 giorni e poi rallentare gradualmente fino a passare ad 1 volta alla settimana - utilizzare un buon condizionatore per i cambi e, salvo che il primo cambio perché non hai tempo, lasciar stagionare l''acqua almeno 24 ore (io ora la lascio per 1 settimana)
2) Appena puoi aumenta le piante e mettine a rapida crescita (avevo usato delle Ceratopteris thalictriodes e dell'Igraphila difformis allora)
3) Poi e solo poi tutto il rimanente (acqua di osmosi, e compagnia bella) - la durezza dell'acqua, salvo che tu non voglia riprodurre dei Discus o dei pesci strani e delicati, non è il problema principale in un acquario, santo cielo!
Gli acquari c'erano anche negli anni '50, fatti con intelaiaturra in ferro verniciato e mastice, si usava l'acqua del rubinetto ed andavano avanti anche così con tanta pazienza e "quasi" senza filtro, se mi ricordo bene l'acquario del padre di un mio amico nel '59...sai è di lì che è nata la mia voglia di acquari...
4) Dopo e solo dopo che avrai letto tanto e comprato poco, allora potrai cominciare a spendere qualche soldino ben speso per le cose che possono servire....e perché no? anche per l'acqua di osmosi. a patto che la cambi ogni tanto....e che ti si riduca in questo modo il carico azotato.
L'aria in camera tua la cambi e la doccia la fai ogni tanto?
Perché i nostri pesciolini non dovrebbero aver qualche ricambio anche loro?!?
Qualcuno dirà: ma in natura...?
In natura un Betta nella più piccola delle pozzanghere tailandesi ha 100 - 200 litri di acqua come minimo e un Neon ne avrà anche di più (a testa!) ed oltretutto acqua corrente...
I nostri acquari sono tutti (o quasi tutti) troppo piccoli... e i nostri pesci troppo tanti... qui sta il problema..

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Tra l'altro il tuo acquario, magari, mettilo nel profilo così tutto diventa più semplice.
Ciao!
