Benvenuti sul Forum di AcquaPortal, la più grande community italiana di acquariofilia!
Sul Forum di AcquaPortal puoi discutere con altri appassionati di acquariofilia, tenere un tuo Blog personale, inserire foto e video, chattare, ed aiutarci a creare un grande database con schede di pesci, invertebrati e prodotti di acquariofilia.
Per entrar a far parte della comunità occorre registrarsi.
Per farlo premi su
Al momento della registrazione ti verrà richiesto di accettare il Regolamento che ti consigliamo di leggere attentamente.
Ti consigliamo inoltre di leggere le FAQ per apprendere le funzionalità principali del forum.
Se invece sei un utente registrato e hai dimenticato i tuoi dati di accesso devi effettuare il Recupero dati.
E' un ragazzo australiano che alleva da tempo scalari: sembra che il suo metodo funzioni molto bene. Pensavo di adottarlo in toto, ma mi chiedevo se ci fosse qualche correzione da apportare.
datemi un pò di opinioni.
Non è che ci sia nulla di sbagliato, è più che altro una filosofia: si tratta di vedere se vuoi avere un acquario allestito come si deve in funzione di questo splendido ciclide, quindi con litraggio adeguato, flora e compagni di vasca più consoni, dove poter avere anche la soddisfazione di vedere la loro prole, o fare uno sterile allevamento, costringendo i genitori in una vaschetta veramente spoglia e troppo piccola per loro.
Tanto non è che ci si arricchisce con la vendita degli scalarini, si è gia fortunati se si ha qualcuno a cui darli via.
Come detto da Bettina, devi scegliere se preferisci avere in casa un bell'acquario con una coppia di premurosi genitori che allevano i piccoli, oppure se vuoi darti all'allevamento intensivo.
Nel primo caso puoi ottenere delle soddisfazioni osservando comportamenti complessi ed affascinanti, nel secondo caso hai molti avannotti... che difficilmente riuscirai a piazzare.
Per guadagnare con gli scalari devi avere delle batterie con decine di riproduttori e migliaia di avannotti... e magari vivere ad Hong Kong dove non serve scaldare l'acqua e illuminare le vasche perchè è sempre estate.
__________________ Cerco talea di Acropora palmata a scopo scientifico - pago a peso d'oro
Vi capisco. A me affascinano entrambi i metodi: l'allevamento mi piace per l'idea di poter "espandere geneticamente" la mia coppia regalando e vendendo avannotti ovunque (non sono i soldi quelli a cui pensavo)..ciò è dovuto al fatto che mi piace molto la mia coppia esteticamente.
Del vostro metodo mi affascina l'idea di un acquario pieno di piante che ricordi in un qualche modo il loro habitat, un pò come è ora la mia vasca più piccola.
Quando comprerò l'acquario grande vedrò: fore farò un allevamento all'inizio, poi selezionerò i miei avannotti preferiti e farò una vasca come si deve
Ah ecco: se tipo mi tengo 10 avannotti e li faccio crescere è bene tenerne 5 e gli altri sostituirli per evitare incesti?
PS Ma è vero che gli scalari maschi poi diventano col bernoccolo? Il mio ha già tre anni, ma ha ancora una forma elegante...fra qualche anno diventa tozzo e col bernoccolo o mi rimane bello?
grazie
Tu puoi scegliere l'uno o l'altro metodo di allevamento, ma se questo abbia una qualche influenza sulla fisiologia e sullo stile di vita dei pesci non lo possiamo sapere: per saperlo dovremmo entrare nella loro forma mentis, il che è pressochè arduo da scoprire se non impossibile.
Secondo il mio modestissimo parere i due metodi dovrebbero essere equivalenti, in quanto i pesci, in quanto animali peraltro molto semplici, non possiedono i requisiti mentali specifici pe distinguere nettamente se un ambiente è naturale o meno.
Se dovessimo citare Aristotele: gli animali hanno un'Anima vegetativa (che è comune anche alle piante) e un'Anima sensitiva( entrambe non paragonabili a quella razionale umana) e quest'ultima presiede alle attività sensibili e al movimento.
Quindi i pesci sono capaci di vedere gli oggetti intorno a loro e i colori: sono capaci di distinguere l'"Echinodorus" dalla pietra in quanto con colori e consistenze diverse, ma non hanno l'Anima razionale che permette loro un pensiero più elaborato tale da far loro distinguere un habitat naturale da uno artificiale.
Di conseguenza, secondo la mia analisi, è completamente indifferente ricreare un acquario con piante e legni piuttosto che con ferri o vetri, perchè ai pesci fa poca differenza.
Quello che conta veramente è ciò che è alla base della fisiologia del pesce, ossia l'ossigeno, l'alimentazione, i valori dell'acqua e la riproduzione.
La riproduzione, come in molte specie, è l'atto più complesso: se esso in un qualche modo fosse influenzato dall'allestimento dovremmo osservare e censire una differeneza nelle riproduzioni fra vasche vuote e vasche allestite, ma siccome la riproduzione avviene parimenti in entrambi i casi, possiamo concludere che neanche la riproduzione, la funzione fisiolologica più complessa dello scalare, è in alcun modo influenzata dall'allestimento che quindi risulta del tutto indifferente: esso non è che un orpello, un'espressione artistice che è tesa più a soddisfare il nostro senso estetico che le reali esigenze dei pesci.
Con questo non dico che sia sbagliato allestire le vasche (anche la mia lo è), ma che non è così essenziale come si creda.
Questo è il mio modestissimo parere e non voglio in alcun modo causare turbamenti: vi lascio alle vostre vasche
Non necessariamente comparirà il bozzo sul tuo scalare maschio (potresti vederlo pera'latro sulla femmia), ma in genere gli scalari non sono tri i pesci che mutano parecchi la morfologia con l'età adulta.
Sicuramente è bene non fare incrociare dei consanguinei.
Per curiosità in che vasca tieni i tuoi scalari?
Philosopher, mai nickname fu più azzeccato!
Benvenuto sul forum.
Quote:
Di conseguenza, secondo la mia analisi, è completamente indifferente ricreare un acquario con piante e legni piuttosto che con ferri o vetri, perchè ai pesci fa poca differenza.
Qui c'è da discutere per anni!
Innanzitutto bisogna distinguere di che pesce si parla, diciamo che rimaniamo nell'ambito dei ciclidi così restringiamo un pò il campo?
Alcuni ciclidi hanno comportamenti riproduttivi molto singolari, che richiedono che venga riprodotto il loro habitat di provenienza, o perlomeno le caratteristiche chimico-fisiche di tali habitat.
Un Otopharinx del lago Malawi necessita di sabbia fine per costruire il nido, un Petrochromis del Tanganica invece necessita di scogliere rocciose ricche di anfratti, un Apistogramma Iniridae di un letto di foglie.
Poi c'è l'aspetto legato all'acquariofilo che realizza l'acquario per il proprio godimento, aspetto che molto, troppo spesso prevarica le esigenze dei pesci... e qui ogni testa è un piccolo mondo.
Concentrandoci sugli scalari, ritengo che il modo migliore per allevarli sia di replicare per quanto possibile il loro habitat per una serie di motivi:
- le piante aiutano a fornire una struttura fisica variegata e complessa alla vasca, che si concretizza in ottimi nascondigli, nella possibilità per il pesce di occupare diversi livelli e nella presenza di substrati ottimali per la riproduzione.
- le piante migliorano la qualità dell'acqua e rendono la manutenzione (e quindi lo stress ai pesci) molto meno gravosa; meno cambi d'acqua significano ambiente più stabile, chimica migliore e minori sbalzi termici.
- osservando i miei pesci, se gli sono offerti dei supporti alternativi dove deporre come le pareti del filtro, i vetri della vasca, dei coni di terracotta, le foglie di echinodorus, essi hanno scelto sempre le foglie.
- Un ambiente ricco di piante con un fondo coperto di vegetazione è un vivaio inesauribile di piccole forme di vita che costituiscono un'ottima integrazione al menu degli avannotti, stimolandone l'istinto alla predazione e comportamenti davveri belli da osservare.
Chi ha mai visto una madre scalare accompagnare gli avannotti al pascolo fra le foglioline di eleocharis, o di marsilea o ancora di pogostemon, sa di cosa parlo.
Ovviamente questo è il mio personalissimo parere
__________________ Cerco talea di Acropora palmata a scopo scientifico - pago a peso d'oro
Che condivido in pieno, se poi vogliamo filosofeggiare, d'accordo che il senso del bello è per lo più una questione soggettiva, ma non credo si possa paragonare una vasca allestita con piante, legni, rocce ad una che contiene solo un vaso di terracotta rovesciato o una lastra di plastica inclinata... specie se la vasca è in salotto e si è sposati.
Grazie per il benvenuto.
Anche io per dare maggiore scelta agli scalari ho posto alcune anubias e una cabomba.
Però vedi il senso estetico è cosa realmente osggettiva, in quanto, ad esempio, per me troppe pianti e legni tendono a nascondere, anche se lievemente, i pesci che sono i veri protagonisti della vasca.
Per questo ho allestito il mio acquario con uno "spiazzo" lastricato di pietre piatte bianche, contornato in fondo da pietre rosate più alte oltre le quali ho posto delle anubias basse e la cabomba accanto al filtro. Lo sfondo è azzurrino (tipo piscina).
In questo modo ho deciso di far esaltare al meglio i miei scalari wild e black che sono di colori scuri. Ne ho 7 di 3 mesi...ancora nessuna coppia. Sono 4 wild e 3 black.
Potremmo dire che la mia è una via di mezzo fra una vasca vuota e una vasca amazzonica.
Certamente le vostre argomentazioni etologiche sono valide, ma io mi riferivo a ciò che essenziale: per questo dicevo che l'allestimento era indifferente per gli scalari, visto che i risultati si ottengono comunque. Chiaramente offrire maggiori scelte ai pesci non è certo un male: io stesso ho provveduto con le mie anubias dalla foglie larghe.
Quando si formeranno delle coppie vedremo cosa il destino ci serberà.
Potremmo dire che la mia è una via di mezzo fra una vasca vuota e una vasca amazzonica.
Questa l'ho fatta io (qui è ancora acerba)... una zona per nascondersi e molto spazio per il nuoto libero:
Il mio intento era esattamente come il tuo, ma ho ottenuto riproduzioni solo quando ho piantumato anche il lato sinistro, offrendo più "intimità"... c'è anche da dire che i miei erano selvatici.
PS Alessandro, rispondo a Philosopher, ma i consigli sono per te!
__________________ Cerco talea di Acropora palmata a scopo scientifico - pago a peso d'oro