I batteri sono organismi presenti ovunque in numero impressionante, si è calcolato che il loro peso complessivo è superiore a quello di tutte le altre specie viventi presenti sul pianeta messe insieme.
Questo per dire che i batteri sono presenti, e in numero considerevole, anche nelle nostre vasche.
Di preferenza, per la presenza di nutrienti legata a fenomeni elettrostatici, i batteri si accumulano di preferenza sulle superfici (legni, foglie, ghiaietto, cannolicchi del filtro) e, essendo la superficie dell'acqua caratterizzata da forti fenomeni di natura elettrostatica, si accumulano anche lì.
Sulla superficie dell'acqua i batteri trovano luce, ossigeno e nutrienti e quindi si riproducono in gran numero dando origine al fenomeno della pellicola/patina oleosa.
Il fenomeno è normale e naturale e dopo una fase di crescita iniziale, la patina trova il suo equilibrio con il resto della vasca e si stabilizza.
Il fenomeno è totalmente innocuo, al limite riduce la quantità di luce che arriva alla colonna d'acqua e in minima parte gli scambi gassosi.
Cosa fare per risolvere?
Soluzione A:
Alzare il getto del filtro per creare turbolenza superficiale, la patina viene sminuzzata e scompare nell'arco di una notte.
Le controindicazioni sono una eccessiva dispersione di co2 che, soprattutto nelle vasche di piante, è più dannosa della patina stessa e un aumento del ph conseguente a tale dispersione.
Soluzione B:
Se la patina compare e si ispessisce in vasche avviate da molto tempo (almeno 6 mesi), significa che la carica batterica presente in acquario è eccessiva.
Lontano da un cambio d'acqua si possono prendere i materiali del supporto biologico (cannolicchi, bioballs, spugne) e sciacquarli delicatamente in una bacinella con l'acqua dell'acquario.
Soluzione C:
In vasche oltre i 200 litri si può montare una o più pompe di movimento per creare turbolenza superficiale con una ridotta dispersione di co2.
Modalità lineare
