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Originariamente inviata da Giuseppedona
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Tra l'altro vorrei aggiungere che invece l'utilizzo di un areatore potrebbe essere pericoloso, proprio per il fatto che disperdento CO2 e avendo un tampone carbonatico abbastanza basso (come di solito si adotta nei plantacquari) questo provocherebbe sbalzi di PH molto pericolosi per i pesci che ne potrebbero soffrire seriamente.
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Questo lo quoto in pieno
Attenzione ragazzi, non confondiamo l'ossigeno disciolto con l'acqua....
mi spiego meglio...
le piante usano la molecola h2o per ricavare, unendola alla co2, il glucosio, in pratica 6h2o+6co2 = c6h12o6+6o2 (non ho letto sul sito di Walter

)
Ci siamo?quindi acqua + anidride carbonica = zucchero=energia+ossigeno libero.
Non usano l'ossigeno disciolto.
la respirazione della pianta in realtà si chiama traspirazione e funziona così (appunti di agronomia universitari):
La traspirazione è l’emissione di H2o allo stato di vapore. Nella pianta si crea una corrente d’acqua che dalle radici , ove i succhi cellulari sono molto diluiti per l’assorbimento di soluzioni diluitissime dal terreno va alle foglie nelle quali la concentrazione di succhi è massima sia per effetto della traspirazione ( perdita di H2O ) sia per effetto della fotosintesi ( accumulo di zuccheri ). Le foglie esercitano ,in conseguenza della maggiore concentrazione dei succhi , una azione di richiamo di H2O dalle cellule dei tessuti circostanti man mano che cedono acqua attraverso gli stomi . L’apertura ( rima ) stomatica si allarga quando le cellule reniformi sono turgide ( maggiore scambio con l’esterno) e si chiudono quando il turgore diminuisce ( minor scambio con l’esterno ).
In pratica la pianta produce ossigeno, che ricava dall'acqua, ma non ne consuma, è un meccanismo a catena.
Per dire meglio, consuma ossigeno, ma non lo prende da quello disciolto in vasca, ma dall'acqua.
Poi si potrebbe parlare pure della guttazione o di altri fattori riguardanti la fisiologia ed il metabolismo dei vegetali, ma si entrerebe nello zappato
