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Come tutti i gobidi è sprovvisto di vescica natatoria e tende a stare appoggiato sul fondo, aiutandosi a contrastare la corrente tramite le pinne ventrali.
In natura tende a crearsi una tana nella quale si rifugia , dove le coppie depongono e curano le uova e che tende a difendere dagli altri.
Anche in acquario, per assecondare questa sua natura, è bene creare molti anfratti e nascondigli dove si possa rintanareViste le sue modeste misure oltre alla sua scarsa propensione al nuoto non necessita di vasche spaziose.
Gradisce un fondo sabbioso che alle volte setaccia espellendo la sabbia dalle branchie e trattenendo piccoli invertebrati e detriti organici.
Spizzica dalle rocce le alghe filamentose verdi ma non tanto per nutrirsene direttamente quanto per predare i piccoli invertebrati che si nascondono tra esse.
Non entra in competizione alimentare con nessun’altro pesce e non presenta nessun problema di convivenza, fatta eccezione per i cospecifici.
Alimentazione
Inizialmente va alimentato con mysis e artemia e col tempo si può abituare ad accettare mangime granulare.
La somministrazione occasionale di naupli d’artemia completa la sua dieta e la presenza di un refugium aiuterà a mantenere numerosa la fauna bentonica della quale si nutre.
Riproduzione
Anche in cattività, se si creano le condizioni idonee, è possibile osservare la sua riproduzione che avviene dopo una danza natatoria di corteggiamento.
Foto di
Alfiosca / Acquaportal
Amblygobius rainfordi
Alle volte può non mostrarsi e stare nascosto tra le rocce per giorni senza farsi vedere.
Modalità lineare
