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Illuminazione dolce Per parlare di come illuminare l'acquario dolce, tipi di lampade, combinazioni, qualità e quantità della luce.

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Vecchio 09-07-2010, 19:19   #11
maxicetty
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sui ballast è importante conoscere la corrente ''In'' massima, prima di poter afferamare con sicurezza che un ballast può innescare o meno un tubo fluorescente sarebbe opportuno conoscere la scheda tecnica.
il fatto che un ballast accende un tubo, non conferma che un'altro lo possa fare, conferma solo che quel ballast con quel tubo in quelle condizioni lo fa accendere.
ogni ballast che si rispetti, riporta la potenza minima e quella massima che può erogare, il fatto che un tubo si è acceso non significa che la resa è quella nominale, io stesso affermo nel post precedente che una serie dei philips oppure i più economici mectronic hps gli si può collegare qualsiasi tubo, ma dato che parliamo di luce e di spettro luminoso, non credo che, mia modesta opinione, sia indicato affermare che ad un ballast lo possiamo associare tubi di ogni genere.
maxicetty non è in linea   Rispondi quotando


Vecchio 10-07-2010, 04:03   #12
Cinghialotto
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Le indicazioni x i 40W non le mette ormai quasi più nessuno, comunque il ballast giusto x quella taglia è quello da 36W, anche perchè le correnti di accensione necessarie sono le medesime.
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Vecchio 10-07-2010, 13:35   #13
maxicetty
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Le indicazioni x i 40W non le mette ormai quasi più nessuno, comunque il ballast giusto x quella taglia è quello da 36W, anche perchè le correnti di accensione necessarie sono le medesime
non voglio assolutamente fare il polemico, nemmeno dire che ne so più di te, ma se provi a leggere questa direttiva vedrai come tutti i costruttori sono obbligati a rispettarla.
Per quanto riguada l'accensione dei tubi fluorescenti, a differenza di quanto accade con le lampade ad incandescenza, il bulbo( non può essere direttamente) connesso alla rete di alimentazione. Se ciò avvenisse la tensione applicata non sarebbe sufficiente a causare la ionizzazione del mercurio e l'avvio della scarica. È quindi necessario un circuito di innesco. Una volta avvenuta, la stessa scarica rende, inoltre, il bulbo un bipolo non lineare con caratteristica tensione-corrente a pendenza negativa. Bipoli del genere sono instabili, poiché tendono ad innescare processi di autodistruzione: nel caso in esame maggiore è la corrente che fluisce attraverso il tubo più la tensione ai suoi capi diminuisce. Minore tensione e maggiore corrente significano minore resistenza: il tubo diviene più conduttivo facendo aumentare ulteriormente la corrente. L'effetto a catena che ne scaturisce porterebbe rapidamente il tubo stesso alla distruzione. Unitamente al circuito di innesco risulta quindi necessario anche un circuito che realizzi una limitazione di corrente e stabilizzi la lampada per tutte le tensioni di alimentazione superiori ad un valore minimo.
Risulta dunque necessario inserire nel circuito di cui fa parte il bulbo alcuni elementi esterni aventi il duplice scopo di permettere l'innesco della scarica e, successivamente, controllare il funzionamento del bulbo mantenendone tensione, corrente e fattore di potenza entro limiti prestabiliti. L'insieme di tali elementi va sotto il nome di ballast.
Se monti un ballast che non ha la potenza adeguata al tubo, potenza che è il prodotto di tensione e corrente, quindi se scende la potenza scende la corrente, di conseguenza avrai una corrente che potrobbe non essere necessaria ad innescare il bulbo, in caso di ballast un pò più delicati far intervenire le protezioni. Affermare che le correnti d'accensione ,cioè d'innesco per un tubo da 36w e 40w non è corretto, anche perchè i 36w 40w 58w, sono potenze assorbite a tubo acceso o innescato non in fase d'innesco. Se hai una pinza amperometrica, misura la corrente nella fase di spunto, cioè d'innesco e poi fai il prodotto vedrai che se il tubo è di 36w, avrai un assorbimento quasi doppio.
Questo è quello che ho imparato nella mia esperienza lavorativa professionale ovviamente come già detto sopra non voglio fare il polemico ne dire che so più di te assolutamente no, rispetto le tue opinioni ma non mi trovo daccordo con le tue affermazioni, io stesso affermo che ci sono ballast che riescono ad accendere di tutto ma ciò non significa avere gli stessi risultati in liminosità.
maxicetty non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 11-07-2010, 02:12   #14
Cinghialotto
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Le indicazioni x i 40W non le mette ormai quasi più nessuno, comunque il ballast giusto x quella taglia è quello da 36W, anche perchè le correnti di accensione necessarie sono le medesime
non voglio assolutamente fare il polemico, nemmeno dire che ne so più di te, ma se provi a leggere questa direttiva vedrai come tutti i costruttori sono obbligati a rispettarla.
Per quanto riguada l'accensione dei tubi fluorescenti, a differenza di quanto accade con le lampade ad incandescenza, il bulbo( non può essere direttamente) connesso alla rete di alimentazione. Se ciò avvenisse la tensione applicata non sarebbe sufficiente a causare la ionizzazione del mercurio e l'avvio della scarica. È quindi necessario un circuito di innesco. Una volta avvenuta, la stessa scarica rende, inoltre, il bulbo un bipolo non lineare con caratteristica tensione-corrente a pendenza negativa. Bipoli del genere sono instabili, poiché tendono ad innescare processi di autodistruzione: nel caso in esame maggiore è la corrente che fluisce attraverso il tubo più la tensione ai suoi capi diminuisce. Minore tensione e maggiore corrente significano minore resistenza: il tubo diviene più conduttivo facendo aumentare ulteriormente la corrente. L'effetto a catena che ne scaturisce porterebbe rapidamente il tubo stesso alla distruzione. Unitamente al circuito di innesco risulta quindi necessario anche un circuito che realizzi una limitazione di corrente e stabilizzi la lampada per tutte le tensioni di alimentazione superiori ad un valore minimo.
Risulta dunque necessario inserire nel circuito di cui fa parte il bulbo alcuni elementi esterni aventi il duplice scopo di permettere l'innesco della scarica e, successivamente, controllare il funzionamento del bulbo mantenendone tensione, corrente e fattore di potenza entro limiti prestabiliti. L'insieme di tali elementi va sotto il nome di ballast.
Se monti un ballast che non ha la potenza adeguata al tubo, potenza che è il prodotto di tensione e corrente, quindi se scende la potenza scende la corrente, di conseguenza avrai una corrente che potrobbe non essere necessaria ad innescare il bulbo, in caso di ballast un pò più delicati far intervenire le protezioni. Affermare che le correnti d'accensione ,cioè d'innesco per un tubo da 36w e 40w non è corretto, anche perchè i 36w 40w 58w, sono potenze assorbite a tubo acceso o innescato non in fase d'innesco. Se hai una pinza amperometrica, misura la corrente nella fase di spunto, cioè d'innesco e poi fai il prodotto vedrai che se il tubo è di 36w, avrai un assorbimento quasi doppio.
Questo è quello che ho imparato nella mia esperienza lavorativa professionale ovviamente come già detto sopra non voglio fare il polemico ne dire che so più di te assolutamente no, rispetto le tue opinioni ma non mi trovo daccordo con le tue affermazioni, io stesso affermo che ci sono ballast che riescono ad accendere di tutto ma ciò non significa avere gli stessi risultati in liminosità.
Uhm, sento odore di elettrotecnico...

Ho lavorato più di 10 anni da quella che attualmente è la seconda azienda di forniture elettriche sul territorio italiano...gli ordinativi x Osram, General Electric, Erc e Relco erano tra quelli che compilavo io.
Quello che dici è tutto corretto ed inattaccabile...ma il ballast necessario ad un 40W (taglia in disuso da una vita, ma ancora tenuta in commercio) è lo stesso del 36W.
Fino ad una decina di anni fa la dicitura riportava 36/40W, così come su quello da 18 c'era scritto 18/20W...ora non lo fanno più ed il range di utilizzo è segnalato solo nella scheda tecnica dei cataloghi che davano a noi fornitori.
I 18 e 36W hanno soppiantato commercialmente i 20 e 40W poco alla volta, ora siamo al punto che viene venduto 1 tubo da 40W ogni 10 bancali di tubi da 36W, x cui a poco a poco le aziende che producono i ballast hanno cominciato a non indicarli più nella stampigliatura di ogni singolo ballast.
Il 36W è stato progettato volutamente con le stesse correnti usate dal 40W proprio x rimpiazzarlo, tra queste 2 taglie di lampade fluorescenti tutti i pezzi dell'accensione sono intercambiabili.

P.S.
Questo non vale assolutamente nel caso si parli di lampade T5 da 39W.
Meglio scriverlo prima che qualcuno ci provi, come fatto da qualche elettricista di mia conoscenza.
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Vecchio 12-07-2010, 17:47   #15
maxicetty
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Ciò che dici è vero dalle mie parti se lo vuoi lo devi ordinare, si potrebbe aggiungere che i tubi da 36W verranno sostituiti dai 32W i quali, ballast ancora non ci sono, o meglio difficili da reperire, e si mortano i 36W.
Sono un elettrotecnico e nella mia esperienza personale ti posso dire che tubi da 36W non venivano accesi da ballast da 36W per problemi di frequenza, da non confondere la frequenza di rete, la 50hz.
Oggi che ci ritroviamo ad avere e montare tubi serie ''ECO'', i problemi aumentano e ho trovato più affidabili serie di ballast più economici che gli osram o relco.
I relco addirittura li ho trovati con la scheda letteralmente carbonizzata, al punto di far intervenire le protezioni dell'impianto, capisci perchè dico di fare attenzione e suggerisco che meglio dei watt in più che dei watt in meno, se ne dai in più il limitatore intervienee tutto funziona regolarmente, se ne dai in meno il limitatore è caricato di conseguenza riscalda la pista, il componente, la saldatura e rischi in poco tempo che lo devi sostituire.
in ogni caso, sia relco che philips come ERC sul loro ballast, quelli se vogliamo chiamarli universali, riportano una potenza da 36/40W, mentre i dedicati no.
sinceramente mi dispiacerebbe che questo post finisse così perchè ci sarebbe tanto da parlare, o meglio chiarire, prima che qualcuno come ti è già capitato faccia esperimenti
maxicetty non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 13-07-2010, 03:55   #16
Cinghialotto
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Originariamente inviata da maxicetty Visualizza il messaggio
Ciò che dici è vero dalle mie parti se lo vuoi lo devi ordinare, si potrebbe aggiungere che i tubi da 36W verranno sostituiti dai 32W i quali, ballast ancora non ci sono, o meglio difficili da reperire, e si mortano i 36W.
Sono un elettrotecnico e nella mia esperienza personale ti posso dire che tubi da 36W non venivano accesi da ballast da 36W per problemi di frequenza, da non confondere la frequenza di rete, la 50hz.
Oggi che ci ritroviamo ad avere e montare tubi serie ''ECO'', i problemi aumentano e ho trovato più affidabili serie di ballast più economici che gli osram o relco.
I relco addirittura li ho trovati con la scheda letteralmente carbonizzata, al punto di far intervenire le protezioni dell'impianto, capisci perchè dico di fare attenzione e suggerisco che meglio dei watt in più che dei watt in meno, se ne dai in più il limitatore intervienee tutto funziona regolarmente, se ne dai in meno il limitatore è caricato di conseguenza riscalda la pista, il componente, la saldatura e rischi in poco tempo che lo devi sostituire.
in ogni caso, sia relco che philips come ERC sul loro ballast, quelli se vogliamo chiamarli universali, riportano una potenza da 36/40W, mentre i dedicati no.
sinceramente mi dispiacerebbe che questo post finisse così perchè ci sarebbe tanto da parlare, o meglio chiarire, prima che qualcuno come ti è già capitato faccia esperimenti
Ok, quindi il discorso di Federico Sibona sulla percentuale di tolleranza nella scelta dei ballast, ai fini pratici è valido, giusto?

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Sono un elettrotecnico
Sgamato al volo...sei proprio pignolo come tutti gli elettrotecnici...

Originariamente inviata da maxicetty Visualizza il messaggio
nella mia esperienza personale ti posso dire che tubi da 36W non venivano accesi da ballast da 36W per problemi di frequenza, da non confondere la frequenza di rete, la 50hz.
Vero, quelli di una famosa marca di lampade di emergenza? Che inizia con B e finisce con i?
Cinghialotto non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 13-07-2010, 21:29   #17
maxicetty
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si il discorso di Federico non fa una piega è giustissimo, anche perchè ai fini pratici ogni azienda cerca di dare qualcosa in più, anche se non dichiarato per cui non lo puoi considerare come dato di targa, diciamo che elettronicamente parlando non è corretto, mi spiego meglio come ben sai ogni tubo viene rilasciato con un quantitativo di ore, poniamo il caso che siano 100 ore, le 100 ore sono riferite a un tubo che viene acceso per ipotesi alla 12.00 e viene spento alle 14.00 quindi due ore consecutive, se lo stesso tubo lo accendiamo alle 12.00 e lo spegniamo alle 12.10 e si continua con un ritmo del genere il tubo non raggiungerà mai le 100 ore per problemi legati all'innesco.
Perchè dico questo, per potermi allacciare al ballast, cioè si è vero che tramite la tolleranza del ballast riuscirò ad accenderlo, ma è anche vero che quando il tubo non si accende perchè ha raggiunto il 25% dalla sua vita e il bulbo che avrà bisogno di quel minimo in più per potersi innescare, non riuscirà ad averlo. Sostituendo il tubo si risolve ma non riuscirò mai o in casi limiti a portare il tubo al raggiungimento delle sue 100 ore.
Si certo tu mi dirai ma in un acquario raggiunti i 6 mesi di vita lo sostituisco per discorsi di usura, perdita di luminosità e spettro luminoso, ma se si riuscisse ad allungargli la vita non sarebbe male, è li che non mi trovo daccordo, cioè spremiamo di più il ballast quando dovremmo spremere i tubi, non mi trovo daccordo perchè spremiamo un circuito elettronico con conseguente riscaldamento delle parti che posso andare in combustione, tipo la scheda elettronica dei ballast e compromettendo la sicurezza.
La mia è sicuramente deformazione professionale, ve ne chiedo scusa se oso entrare in argomenti delicati come la sicurezza, ma credo che nelle nostre vasche non possa essere una componete trascurabile, sicuramente è meglio scegliere un prodotto che mi da un watt in più che in meno, per poter rimanere distante dalla tolleranza.
la marca a cui ti rifarisci i problemi li ho avuti solo con le PLL e gli montavo O...m, montando altre marche andava bene.
maxicetty non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 23-07-2010, 06:42   #18
LDrake
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Wow.... ragazzi siete davvero forti !!!
Si imparano un sacco di cose leggendovi (e chi vi scrive è un ing. elettronico )

Io avrei una domanda simile.. ma diversa.
Che succede se cerco di accendere due tubi T8 da 25W con un ballast elettronico 2x24W per tubi T5 ?

Più in generale, quello che non mi è chiaro sono le differenze in termini di specifiche di alimentazione elettrica tra i tubi T8 ed i T5.

Grazie -28
LDrake non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 23-07-2010, 09:05   #19
Federico Sibona
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Salve collega

Non ho letto niente di specifico in proposito (a questo penserà maxicetty ), ma credo che i T8 siano un po' più ostici da innescare (gas interno di maggior volume e, probabilmente, più rarefatto).

A puro titolo di esempio guarda qui: http://www.aquariumcoralreef.com/scheda.asp?id=2203
come vedi viene indicato per T5 24W, ma per T8 solo 18W e non 25W.
Questi ballast invece hanno una ampia gamma di utilizzazione:
http://www.aquariumline.com/catalog/...tt-p-2077.html
http://www.aquariumline.com/catalog/...tt-p-5662.html
e sono indicati sia per T5 che per T8.
__________________
Ciao, Fede
Non dobbiamo credere che siano intelligenti solo le persone che la pensano come noi.
Dare una mano agli altri è il modo migliore per tenersi in piedi. (Indro Montanelli)
Federico Sibona non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 23-07-2010, 19:41   #20
LDrake
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Federico,

il ragionamento non fà una grinza.... empirico (verrebbe quasi da dire: da ingegnere ) ed efficace.

Se tanto mi da tanto... allora forse dovrei usare un ballast 2x39W per T5 per accendere i due tubi T8 da 25W. Ma prima di generare "fumate nere" forse sarebbe meglio aspettare un parere più informato.

Maxicetty.. se ci si batti un colpo !!!
LDrake non è in linea   Rispondi quotando
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