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Il corpo di tale animale è caratterizzato da una colorazione dorata o gialla-verdognola con 3 fasce verticali bluastre sui fianchi e bordature azzurre ravvisabili sui margini esterni della pinna dorsale e anale.
Una spessa banda marrone orlata di azzurro si estende dalla parte superiore del muso, e attraversando il bulbo oculare termina nella parte che precede l'area ventrale.
Le scaglie sono piuttosto evidenti e si segnala lo sviluppo sensibile dell'arto dorsale e anale che s'incurvano nei pressi della pinna caudale; l'opercolo è ricoperto da un sottile strato acuminato. La colorazione degli esemplari varia radicalmente in base all'età, agli incroci tra specie similari, e alle condizioni di luminosità ambientale.
Vive nelle barriere coralline dell'Oceano Atlantico e del Mar dei Caraibi conducendo un'esistenza solitaria o in coppia. Anche gli esemplari giovani delimitano la propria zona di appartenenza e in certi casi svolgono la funzione di pesci pulitori. Quando si sente minacciato, il pesce angelo può ingaggiare uno scontro con l'intruso e scoraggiarlo emettendo dei suoni secchi simili ad uno schiocco.
La tendenza di questa famiglia a frequentare i fondali marini è ravvisabile dal loro movimento natatorio; essi infatti nuotano sempre con le pinne ventrali rivolte verso il substrato, pertanto nelle grotte la posizione del ventre è rivolta verso l'alto.
La specie è ostile anche nei riguardi di altri Pomacantidi, pertanto è raccomandato dotare l'acquario (molto grande viste le dimensioni che puo' raggiungere) di rifugi e ripari vari, necessari ai pesci per evitare contatti indesiderati con la fauna circostante; preferibile non introdurre più di un pesce angelo, e animali famelici (consultare la chiosa nelle righe sottostanti). Inoltre tali Pomacantidi non sono adatti alla convivenza con invertebrati, infatti la loro continua ricerca di cibo da sbocconcellare con il robusto apparato boccale, potrebbe essere un continuo disturbo non tollerabile da parte di crostacei, gamberi, ecc.
Trattasi di animali molto delicati che risentono sensibilmente di qualsiasi squilibrio inerente le proprietà chimiche e fisiche dell'acqua, pertanto è raccomandato usare acqua limpida caratterizzata da valori conformi ai requisiti basilari dell'acquario tropicale. Anche in acquario, alcuni esemplari giovani si dedicano alla pulizia dei pesci soggetti a parassiti, ferite, ecc...
Naturalmente, se il processo di acclimatazione fallisce, gli animali deperiscono nell'arco di breve tempo; in caso contrario, come auspicabile, possono vivere in acquario per lunghi periodi.
Alimentazione
Si nutre prevalentemente di spugne e in secondo luogo di alghe e crostacei. L'allevamento in cattività è penalizzato dagli esemplari adulti; questi ultimi sono riluttanti ad accettare il mangime e talvolta eccedono in tale comportamento. I più propensi ad acclimatarsi, i pesci giovani accettano quasi subito mangimi eterogenei (piccoli crostacei tipo polpa di gamberetto od artemie, alghe o verdure come spinaci, broccoli, zucchine, e cibi secchi in scaglie e granuli), perchè anche in natura non hanno ancora sviluppato la capacità di selezionare il mangime, tipica degli adulti. E' sconsigliato somministrare dosi di mangime esigue in una vasca popolata da Pomacantidi e pesci voraci svelti nel nutrirsi, poichè i secondi prevalgono facilmente sui primi lasciandoli regolarmente a bocca asciutta.
Nel caso fosse somministrato mangime animale morto o di origine vegetale, è bene preparare bocconi di grandezza proporzionale alla dimensione della loro bocca.