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Amblyeleotris periophthalmus
Amblyeleotris periophthalmus
Inserito da Bubi82
24-06-2010
Foto

Scheda
Famiglia/Genere
Gobidae
Luogo di provenienza
Indo-Pacifico+Mar Rosso
Habitat
Fondale sabbioso
Dimensioni
Munghezza max 7.5 cm
Livello di nuoto
Basso
Caratteristiche e allevamento
Gli esemplari di questa specie sono fondamentalmente pesci timidi e propensi all'esplorazione del fondale marino e possono scavare gallerie nel substrato sabbioso per raggiungere scopi differenti.
Tali Gobidi si legano simbioticamente a gamberi del genere Alpheus: questi animali possono formare 2 coppie che vivono nello stesso habitat; questo significa che 2 pesci possono convivere con altrettanti invertebrati in un determinato rifugio.
Il luogo oggetto della convivenza è spesso confinato in piccole caverne (profonde una decina di cm e lunghe circa 70 cm) direttamente scavate dai gamberi, in corrispondenza di substrati sabbiosi, aree lagunari, e presso ampie vegetazioni di alghe.
Al gambero spetta anche l'onere di ripulire e sgombrare il tunnel da eventuali residui sedimentari, gusci di militi che affiorano dal substrato, e altri ostacoli; esso adempie a tale funzione servendosi delle sue efficienti chele.
Il Gobide piantona l'accesso al rifugio e alla minima avvisaglia di pericolo si ritira prontamente nella tana e avverte il commensale con alcuni movimenti celeri della coda.
Un'altra forma d'interazione avviata, però, dal gambero consiste nell'uso delle sue antenne per toccare il pesce o captarne i suoi movimenti percependo il moto dell'acqua circostante; Il contatto diretto o indiretto è necessario all'invertebrato al fine di avere garanzie per poter continuare il suo lavoro al riparo da eventuali pericoli.
Tale rapporto di mutua assistenza risulta vantaggioso per entrambi: il Gobide beneficia di una tana, la cui costruzione e manutenzione non è a suo carico, mentre il gambero, dal canto suo, utilizza indirettamente il campo visivo del pesce per perlustrare con maggior efficienza l'ambiente circostante e sincerarsi delle presenza o meno di eventuali predatori.
Si alimentano di piccoli crostacei, larve di pesci, Policheti, organismi planctonici solitamente raccolti setacciando i fondali sabbiosi. Trattasi di animali molto piccoli, connotati da una conformazione del corpo allungata: data la taglia minima che li caratterizza, questi Gobidi possono fondersi armoniosamente nelle anfrattuosità dell'ambiente circostante e sottrarsi ai predatori incombenti.
Essi sono dotati di 2 pinne dorsali separate, mentre le pinne ventrali si fondono per formare una sorta di ventosa, usata per ancorarsi a determinati appigli presenti nell'ambiente.
A differenza di molti pesci tropicali e non, i Gobidi sono sprovvisti di vescica natatoria, d'altra parte la presenza di tale organo risulterebbe superflua, visto il loro stile di vita alquanto sedentario. Dal punto di vista ambientale occorre predisporre un fondale caratterizzato da sabbia grossa o residui di conchiglie; qualora si optasse per lo strato di sabbia, sarebbe consigliabile collocare piccoli vasi di terracotta (troncati a metà) sotto il substrato e farne emergere piccole fenditure o aperture, necessarie per ospitare l'animale.
Alimentazione
Non facile da allevare in cattività: accettano piccoli pezzi congelati di invertebrati, quali Artemia, Mysis, e mitili (cozze), nonché tavolette alimentari. Qualora altri pesci fossero presenti in vasca, occorre nutrire A. periophthalmus con un particolare tubo nutrizionale.
Può essere introdotto in vasca non necessariamente con un partner simbionte.
Riproduzione
Le uova vengono deposte sotto rocce, conchiglie e coralli in una zone preventivamente pulita dal maschio e successivamente protetta da quest'ultimo.
L'attività di riproduzione ha luogo 2 o 3 volte alla settimana ed è circoscritta nelle prime ore mattutine: il maschio seduce la femmina compiendo svariati movimenti natatori in diverse direzioni.
Dopo un paio di approcci fisici, la femmina sembra corrispondere le attenzioni del maschio e quest'ultimo si esibisce in una nuova danza di corteggiamento della durata di mezz'ora-un'ora.
Al termine del rituale di accoppiamento la femmina depone tutte le uova nel substrato; la deposizione e la fertilizzazione delle uova avviene contemporaneamente, eseguite da entrambi i riproduttori, soggetti a violenti sussulti e brividi.
Le larve fuoriescono dal guscio ovale dopo 5 o 6 giorni di incubazione e iniziano a nutrirsi trascorse 12 ore dalla schiusa delle uova.
Il periodo di formazione completa di un'esemplare appena nato può variare dalle 3 alle 6 settimane, e quando ha termine l'animale abbandona le acque libere per ritornare nell'habitat ad lui più congeniale, quello del fondale marino.
Per nutrire debitamente gli avannotti bisogna trasferirli in un acquario speciale e nutrirli con organismi unicellulari (sono raccomandati Euplotes e Brachionus); dopo un certo periodo occorre somministrare nauplii di Artemia.
Amblyeleotris periophthalmus

Nel loro habitat naturale, alcuni esemplari hanno come punto di riferimento 2 caverne simultaneamente che difendono tenacemente da eventuali intrusioni.
Altri esemplari, invece, non trovano riparo in determinate tane e vagano senza meta da un posto all'altro: spesso entrano in contatto con i pesci territoriali e spesso scaturiscono accese contese. I maschi e le femmine si distinguono per la forma della papilla genitale.


  #1  
By kenzo.91 on 10-01-2013, 18:44


Vincenzo :)
Rispondi quotando


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Tag
amblyeleotris , periophthalmus

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