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Nome comune: South American leaf-fish
Inserito da Zeitgeist
31-07-2010
Foto
Scheda
Gruppo
Altri pesci
Famiglia
Polycentridae
Area di provenienza
Sud America
Luogo specifico
È rinvenibile in un vasto areale amazzonico comprendente Perù, Brasile, Bolivia, Colombia e Venezuela.
Habitat
Fiumi
Dimensioni
6 - 8 cm (10 cm max)
Livello di nuoto
Medio
Dimorfismo
Il dimorfismo in questa specie non è evidenziabile ad occhio nudo: gli unici elementi con cui è possibile distinguere la femmina dal maschio sono il ventre gonfio in prossimità del periodo riproduttivo.
Temperature
22° - 25°C (max 29°C)
dGH
5 - 8
pH
5.0 - 6.0
Caratteristiche e allevamento
Questa specie, descritta da Heckel nel 1840 è l'unica rappresentante del "genus" Monocirrhus ed è erroneamente nota come Monocirrhus mimophyllus (Eigenmann & Allen, 1921), ma anche come Monochirus pegusa, Solea monochir, Blattfisch, Amazon leaffish, Barbeled leaf fish.
Questi animali prosperano in corsi fluviali caratterizzati da andamento piatto scarsamente impetuoso, prediligendo le anse dei fiumi e le zone dove l'acqua resta quasi ferma ; particolarmente suggestiva la nuotata a testa in giù, mediante la quale l'animale si muove furtivamente mimetizzandosi tra la vegetazione, allo scopo di ghermire prede di passaggio, oppure si lascia trasportare dalla corrente sino a quando la sua bocca protrattile non è in grado di risucchiare il pesciolino di turno.
Caratteristica la corporatura alta e ovaleggiante (simile a una foglia) con testa e bocca particolarmente grandi e colorazione soggetta a mutamenti: le variazioni cromatiche sono tendenzialmente dovute all'umore dell'animale e all'habitat di provenienza, con una serie di strisce, sfumature e variegature più scure che si stagliano leggermente sulla colorazione di fondo, rassomiglianti alle venature di una foglia (a seconda dei casi sono ravvisabili colorazioni rossastre, marroni, giallognole e bruno dorate.). Questa sua particolare forma di mimetismo, che lo fa assomigliare ad una foglia secca mossa dalla corrente, è abbinata alla tipica ed inconsueta protuberanza mandibolare, simile allo stelo di una foglia, che ne accentua maggiormente il già spiccato mimetismo.
La pinna dorsale è caratterizzata da una base piuttosto prolungata, al cui termine spiccano dei raggi spinosi, mentre le altre pinne risultano abbastanza piccole e trasparenti, caratteristica che determina il movimento vagamente ondeggiante e inconsueto del pesce.
Trattandosi di ottimi predatori, sono da associare solamente ad ospiti di taglia maggiore (quali ad esempio discus, scalari, lorica ridi o grossi corydoras e catfish): anche in natura infatti, sono sempre a caccia di avannotti e piccoli pesci di cui cibarsi.
Occorre introdurli in un acquario capiente (superiore ai 200 lt.), caratterizzato da piante acquatiche a profusione (munite di foglie lancinate) e radici legnose adibite a nascondigli (usare anche elementi di torbiera): questa specie necessita infatti di un “arredamento particolare”, soffrendo vasche non fittamente vegetate e con una illuminazione non adeguata, che permetta da un lato la crescita adeguata dalle piante e dall’altra lasci trapelare anche zone d’ombra, molto amate da questo animale.
In conclusione si tratta di una specie abbastanza difficile da tenere (assolutamente inadatta ai neofiti) con diverse problematiche dovute sopratutto alla sua delicatezza e alle sue peculiari esigenze alimentari.
Alimentazione
Questa specie ha un marcatissimo istinto predatorio, che la porta a rifiutare qualsiasi forma alimentare che non sia il “vivo”: il loro regime alimentare è basato infatti su alimenti vivi (principalmente pesci ) e risultano necessarie somministrazioni molto abbondanti (questi pesci ogni giorno possono nutrirsi di una quantità di cibo pari al loro peso corporeo).
Quando l'animale si nutre, la grossa bocca si protrae sensibilmente palesando fattezze simili a quelle di un imbuto, e qualsiasi pesce di dimensioni inferiori ai 5 cm è a rischio di essere predato.
Gli esemplari più giovani potrebbero in alcuni casi accettare anche invertebrati vivi come tubifex, bloodworms, artemie e dafnie.
Riproduzione
Sebbene risulti abbastanza difficile, è comunque possibile riprodurre questa specie anche in cattività: i pilastri di un successo riproduttivo si fondano su un gruppo abbastanza cospicuo (superiore ai 4/5 individui), in età fertile (di dimensioni superiore ai 4/5 cm), su dei valori dell'acqua stabili nel tempo (deve essere abbastanza acida e tenera, con cambi frequenti) (pH 6.0-6.5, 1-5 dH e 25/26°C) e su una abbondante e variegata alimentazione.
Durante l’accoppiamento il maschio intensificherà la colorazione, mentre la femmina mostrerà l’ovopositore: la deposizione delle uova (qualche centinaio, anche più di 300) avviene sul substrato vegetale (foglie frondose, radici di torbiera) o artificiale, preventivamente ripulito “da cima a fondo” dai riproduttori.
Al maschio spetta l'onere di curare e custodire le uova, quindi è necessario rimuovere la femmina e gli altri individui dall'habitat riproduttivo avvenuta la fecondazione: la schiusa ha luogo dopo qualche giorno (3/4 giorni al massimo) e anche la figura paterna va separata dai piccoli, quando questi cominciano a nuotare liberamente. I piccoli una volta svezzati, solitamente trascorsa una settimana, andranno alimentati per i primi giorni con naupli di Artemia ed in seguito con avannotti di altre specie di pesci (se ben nutriti raggiungeranno facilmente i 3 cm nei primi 3 mesi).
Video
Qui un video della specie nel suo ambiente naturale: http://www.youtube.com/watch?v=nguwF...layer_embedded
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Alimentazione
Qui un articolo molto interessante sulla sua alimentazione: http://www.scielo.br/scielo.php?pid=...pt=sci_arttext
Piccolo astratto: “Of the 33 preys found in the stomachs of M. polyacanthus, 21 were fish and 12 were invertebrates. Characiformes (16) and Perciformes (3) represented 76.1% FN and 14.2% FN of the preys respectively. Among the Characiformes, Characidae was the most commonly recorded prey family (62.5% FN; n = 10), followed by Lebiasinidae (37.5% FN; n = 6). Both families were represented by three species each: Hemigrammus analis, H.belottii and Hemigrammus sp. (Characidae); and Nannostomus eques, N. unifasciatus and N. trifasciatus(Lebiasinidae). Perciformes were not identified to species level due to the advanced state of digestion of these preys (Table 1).”
“Invertebrates were represented by 12 specimens of crustaceans (Decapoda and Conchostraca) and insect remains (Coleoptera, Hymenoptera and larvae of Ephemeroptera and Odonata, Table 1).”
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Qui un breve articolo (PDF) sulla morfologia di questa specie: http://www.museonoelkempff.org/sitio...3(2)/18#22.pdf
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Altre foto:
Caratteristiche varianti cromatiche di questa specie:
Modalità lineare
