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Tecnica e allestimento Terracquario e Paludario Per parlare della tecnica, della chimica e dell'allestimento del terracquario e del paludario e dell'eventuale flora da inserire.

 
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Vecchio 03-05-2009, 21:13   #1
Adriano
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Vasca paludarium

Bene ragazzi!!!
Finalmente è arrivato il momento tanto atteso. Ho il piacere e l’onore di presentarvi: MU, il giardino dell’Eden.
Tutto il lavoro, dalla vasca, l’attrezzatura tecnica e l’allestimento interno è rigorosamente DIY doc.

Innanzitutto voglio aprire con un ringraziamento al forum e tutti coloro che direttamente o indirettamente con i loro articoli, post, discussioni varie mi hanno permesso di arrivare a tanto. E’ stato un lavoro lungo ed impegnativo, ma alla fine i sacrifici credo siano stati ricompensati. A voi il giudizio.

OK bando ai convenevoli e comincio col presentare l’opera. Per non annoiarvi troppo la descrizione è volutamente essenziale. Se qualcuno avrà piacere, sarò lieto di approfondire gli argomenti, magari nella sezione apposita. Tengo però a precisare che si tratta del mio primo lavoro di questo genere, quindi i risultati nel tempo sono tutti da verificare ....a buon intenditor

Allora vasca/paludarium ( o forse sarebbe più corretto “acqua terrario”), biotopo giardino tropicale. Non mi sono voluto limitare ad un biotopo specifico, ma ho voluto rendere un piccolissimo omaggio al nostro bistrattato pianeta, usando, per la parte vegetale, meraviglie di ogni parte del globo,mentre per la parte faunistica, anche per un problema di compatibilità, i protagonisti sono del centroamerica.

Partiamo con la parte prettamente tecnica.

La Teca

Misure : 130x60x125h. Vasca in vetro float da 15mm, extrachiaro il frontale (ca. 300lt netti). La zona superiore è formata da due laterali in vetro da 8mm (mobili) e un frontale in policarbonato/plexiglass scorrevole verticalmente che consente la chiusura regolabile della vasca a seconda delle necessità per gestire temperature e UR interna alla teca a garantire il microclima ideale per le piante emerse. All’occorrenza, nel periodo estivo, la zona superiore si può lasciare parzialmente o completamente aperta, pesci permettendo!
La vasca è appoggiata su una struttura portante in tubi quadri di ferro zincato 3x3 fissata posteriormente alla parete vano scala per distribuire meglio i pesi della vasca finita che ho stimato attorno ai 600kg . La struttura regge un piano di appoggio in multistrato marino dello spessore di 3cm. Tra la base ed il vetro ho messo un tappettino di 1 cm per compensare eventuali irregolarità de legno. La struttura è rivestita in noce come da arredamento.

Attrezzatura tecnica
Sotto vasca è stato previsto un doppio vano per l’attrezzatura tecnica. Uno per l'impianto elettrico, vasca di rabbocco e materiale vario e l’altro per la sump)

Vano 1

Sopra: vasca di rabbocco per caduta con tanica 30lt
Sotto: quadro comandi con interruttori luce/riscaldatori/pompa; timer luci e quadro controllo

Vano 2:

Il filtro
Il sistema di filtraggio è affidato ad una sump (50x40x38h) , provvista di 6 vani distinti. Ai primi 3 è affidato il filtraggio vero e proprio: il primo raccoglie l’acqua dalla vasca (mediante pozzetto di tracimazione a presa multipla) ed è caricato a bioball, il secondo vano (filtro di amburgo) con due spugnoni longitudinali, il terzo misto con bioball e spugna a dadetti. La sump prevede poi un vano per i riscaldatori (2x150W) per sicurezza ho preferito metterne 2 di piccoli anziché un unico da 300W, quindi l’acqua passa per un pettine che permette un discreto movimento dell’acqua favorendone l’ossigenazione e attraverso il 5° vano, lasciato libero per eventuali filtraggi aggiuntivi (carbone/torba/resine varie/ecc), passa nell’ultimo vano pompa, provvisto di regolatore di livello elettronico high-tech e sistema di sicurezza a doppio interruttore galleggiante che segnala, mediante cicalino quando si esaurisce la vasca di rabbocco, e in caso di emergenza stacca la pompa evitando un funzionamento a secco. L’interno del vano sump è coibentato con lastre di polistirolo e prevede una griglia di aerazione. I tubi di carico e scarico vasca sono muniti di rubinetti per un pratico e veloce cambio dell’acqua permettendo inoltre una regolazione accurata del flusso d’acqua.

In questa foto si vede meglio la disposizione del filtro.


Impianto di illuminazione
E costituito da 3 tubi fluorescenti T8/36W (con riflettore in alluminio specchiato), rispettivamente tipo 830/950/865 alimentati da reattore elettronico e comandati da 3 timer meccanici regolati per un’accensione e uno spegnimento graduale a simulazione del sorgere e tramontare del sole. Alle ore 10 si accende l’865 alle 12 l’830 dalle 14 alle 17 il 950; alle 19 si spegne l’865 e alle 21 tutti a nanna. Una griglia frangi luce in alluminio separa il vano luci dal resto della vasca.


Spero non aver dimenticato nulla.


Passiamo ora all’allestimento vero e proprio.

Innanzitutto due parole di introduzione su come è nata l’idea per questa vasca.
Un giorno, passando per un negozio dalle mie parti ho visto un Thorichthys aureus. -05 Meraviglioso, affascinante e almeno per la ns. area, originale. Mi sono fatto un giro per i vari siti americani per conoscere un po’ meglio questo pesciotto e alla fine mi sono detto……”sarà lui la mia star”. Dimensioni adeguate, aspetto e comportamenti decisamente interessanti, e non troppo aggressivo da poter condividere la vasca con qualche altra specie.
Individuato il biotopo sommerso (ansa rocciosa di fiume centroamericano), il problema che mi sono posto poi è stato come rendere il tutto un po’ meno “freddo” e spartano (caratteristiche classiche del biotopo centroamericano). Ho pensato quindi di integrare la vasca con una parte emersa tipo sponda di fiume tropicale con felci, bromelie e orchidee varie. E qua mi sono stati di grande ispirazione i siti dell’ AGA international acquascapin contest.
Naturalmente la mia vasca non ha la pretesa di competere con i capolavori pubblicati, ma comunque devo dire che non è uscita poi così malaccio.

Bene veniamo al sodo!

Lo sfondo sommerso a imitazione di parete rocciosa è stato costruito con lastre di polistirene alta densità.
I vari elementi rocciosi sono stati singolarmente intagliati e sagomati a freddo con cutter e carta vetrata e successivamente incollati su una lastra di poliver con silicone. La difficoltà maggiore è stata quella di lavorare comunque cercando di contenere al massimo lo spessore dello sfondo (3-4cm ), per rubare meno spazio possibile in vasca, e dare comunque un minimo di movimento e profondità alla parete.

Sfondo sommerso. Polistirene intagliato e fissato alla lastra di poliver


Per la parte emersa il lavoro è stato meno impegnativo, ma altrettanto stimolante. Sempre su lastra di poliver, è stato fissato un vecchio ceppo di edera adeguatamente “potato” e sagomato a necessità. Con alcuni pezzi di polistirene e con schiuma di poliuretano è stata ultimata la sagoma della sponda emersa. In alcune zone dello sfondo sono stati inseriti alcuni punti acqua, alimentati da una pompetta dedicata, che mantengono umida la parete emersa creando condizioni ottimali per la coltivazione e la crescita delle piante emerse.

Sfondo emerso. Poliuretano e legno di edera


Lo sfondo completo è formato di 4 parti costruite separatamente e successivamente assemblate in un corpo unico.

Prove di assemblaggio.


Sullo sfondo sommerso è stata applicata una mano di cementite (per renderlo resistente alla resina). L’effetto roccia è stata creato con 3 mani di resina epossidica e sabbia finissima opportunamente filtrata e selezionata in granulometria e colore per creare le varie sfumature della parete rocciosa. L’inserimento di alcune radici di faggio ha contribuito a rendere ancora più realistico il lavoro dando una continuità alla parete emersa.

Ecco lo sfondo finito



Per la parete emersa invece ho usato della malta bi componente resistente all’acqua e ultimato con fibra di cocco polverizzata. Con qualche pezzetto di ramo ho creato degli ottimi appoggi per orchidee e piante epifite.

Ecco una foto della sponda terminata.


Per l’arredamento sommerso ho utilizzato un legnone centrale che mi divide diagonalmente in due la vasca e due gruppi di pietre sistemate in modo da creare grotte, anfratti e barriere visive per i pesci.
Approposito dei protagonisti, ho accantonato i Thorichthys aureus che oltre ad essere di difficile reperibilità, qua da noi, si dice siano un po’ delicati da allevare e ho optato per gli altrettanto meravigliosi maculipinnis (o ellioti), sempre del gruppo “helleri” come gli aureus. Ho pensato a lungo su se ed eventualmente cosa affiancare ai Thorichthys. Alla fine ho avuto la possibilità di avere un gruppetto di giovanili di Hypsophrys nicaraguensis e non ho resistito alla loro bellezza. Pur con qualche rischio il mio obiettivo è quello di selezionare una coppia per ciascuna specie che si dividerà la vasca.

Poca la vegetazione, sia perché i pesci in questione sono grandi scavatori, quindi le piante avrebbero vita difficile, sia per la scarsa illuminazione che una vasca così strutturata può fornire. Mi sono limitato a qualche ciuffo di anubias nana, qualche crypto che avevo di troppo nelle altre vasche e un po’ di vallisneria spiralis a mascherare lo stacco dello sfondo sulla parete.

La sponda emersa, che dovrebbe prevedere vegetazione abbondante, per il momento è “work in progress”, vista la mia assoluta inesperienza in materia. Per il momento felci, bromelie, muschio e qualche pianta tropicale stanno tentando di ambientarsi. Poi col maturare della teca, valuterò se e come integrare la flora; se tutto procede come da programma dovrebbero trovar posto anche alcune orchidee.

E' stato un lavoro lungo ed impegnativo. Sono stato varie volte sul punto di mollare tutto dalla disperazione -04 , ma la mia testa è più dura di ogni avversità

...e questo è il risultato finale.


Che è bellissimo lo sò già! Sotto con le critiche



That’s all folks
Adriano non è in linea   Rispondi quotando
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Tag
paludarium , vasca

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