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Vecchio 01-05-2008, 17:33   #1
leletosi
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maggio : bilanciamento ionico nanoreef

bene, pronti col topic.

zero OT, zero castronerie....solo dati please
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Vecchio 02-05-2008, 01:19   #2
alapergola
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Direi di cominicare dividendo il macro argomento in due minori:
1) Cosa si intende per Bilanciamento Ionico
2) Perchè è importante il Bilanciamento Ionico (specie in un NanoReef)

Quando parliamo di elementi bilanciati tra di loro ionicamente, senza voler entrare in trattati di chimica troppo approfonditi che per altro non mi competono, parliamo di una stretta correlazione che lega alcuni macro e micro elementi presenti all’interno della nostra acqua.
Questo bilanciamento, chiaramente per quanto possibile, va tenuto quanto più monitorato possibile tentando di rispettare le proporzioni che intercorrono tra i vari elementi.
Di seguito un piccolo schema per capire bene di cosa stiamo parlando:



La costituzione chimica dell'acqua di mare è molto complessa e poiché dipende da molteplici fattori tra i quali possiamo citare come principali:
l'apporto delle acque continentali e degli scarichi d'acque e materiali dovuti alle attività umane, gli scambi e l'interazione tra superficie marina e atmosfera, i processi tra gli ioni in soluzione e i minerali costituenti i sedimenti del fondo e in sospensione, i processi biochimici, i valori canonici non possono essere presi come riferimenti “assoluti”.
Aggiungo inoltre che è veramente utopistico sperare di ottenere stabilmente gli stessi valori che si hanno in natura, proprio per le migliaia di interazioni che ci sono in Mare rispetto a quelle che possiamo avere in un Acquario Reef.

...ma tornando a noi, perchè risulta così importante il Bilanciamento tra questi elementi?
Per dare una risposta esaustiva, dovremmo prendere elemento per elemento (e ce ne sono altri non presenti in questa tabella) ed indicare per ciascuno di loro la funzione così da poterci rendere conto del perchè la carenza o l'eccesso di uno a discapito dell’altro può creare dei problemi.
Proviamo a dare un senso alla famigerata “Triade”, CA-MG-KH
Cominciamo con il dare una definizione:
“L'assorbimento chimico si ha quando una specie chimica passa da una forma solubile ad una insolubile, che precipita. Il fenomeno coinvolge i sali neutri dell'acido carbonico, dell'acido solforico e dell'acido fosforico combinati con metalli alcalino-terrosi (calcio e magnesio), terrosi (alluminio) e il ferro. Non sono interessati dall'assorbimento chimico i rispettivi sali acidi, i nitrati e tutti i sali dei metalli alcalini (potassio, sodio) e dell'ammoniaca.”
Le percentuali presenti in natura di questi tre elementi (ricordiamoci che per KH si intende ACALINITA’ TOTALE è errato parlare di KH come di un'elemento) sono bilanciate in modo tale da non permettere a nessuno degli elementi di precipitare, mantenendosi quindi sempre in soluzione e disponibile per i coralli.
Il loro rapporto di grandezza invece, lo si evince dal rateo di consumo che i coralli utilizzano per la formazione dei loro scheletri (reef builder).

Ma cosa succede se questi elementi non sono bilanciati tra di loro?

Il magnesio aiuta a mantenere stabile la concentrazione di calcio prevenendo le precipitazioni inorganiche che avvengono quando si lega agli ioni di carbonato. Non importa quanto calcio voi integrerete in vasca, la sua concentrazione naturale , presente nell’acqua marina, non potrà mai essere raggiunta finché la concentrazione di Magnesio non si avvicinerà ad un range fra 1,290-1,320 ppm, che vi permetterà di ottenere il bilanciamento ionico desiderato.

Un’altro esempio , o conseguenza di quanto sopra, potrebbe essere lo Stronzio.

Tempo fa lessi un post di un’utente che scriveva delle sue integrazioni di Stronzio. Alla mia domanda : ma in base a cosa lo reintegri (eravamo freschi di “Stronzium di un Test”) la sua risposta è stata: ne metto un “Tot” a settimana.

Lo Stronzio è presente nelle acque dei mari tropicali con concentrazioni medie di circa 8Mg/l, partecipa con altri elementi a tenere alta la solubilità del Calcio e concorre con questo alla formazione dell'esoscheletro dei coralli duri.
Nel caso in cui il Calcio non sia sufficente nelle quantità di cui sopra, lo Sr si sostituisce allo stesso Calcio nella costituzione dello scheletro.
Peccato però che lo stronzio sia un metallo argenteo, più tenero del calcio ed anche più reattivo di esso nei confronti dell'acqua.
Un fenomeno simile accade anche in alcune forme tumorali dell’uomo (Osteoporosi).

Per adesso direi che basta, a voi regia!
Ale

P.s.
MARCOLAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!
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Vecchio 05-05-2008, 19:08   #3
SJoplin
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Il problema con l'acquario marino è che nella vasca anche il comportamento chimico è differente da quanto si verifica in natura, e cercare di ridurre tutto a una serie di reazioni chimiche prevedibili è praticamente impossibile.

Prendiamo il rapporto alcalinità totale e calcio, che dovrebbe seguire un preciso rapporto anche nei "consumi". L'alcalinità totale, come già detto, rappresenta la somma della misurazione di alcuni elementi: bicarbonati, carbonati, borati, etc. Quelli elencati sono, ad oggi, quelli che ci interessano per il nostro hobby.

Ora, se per il processo di sclerogenesi dei coralli esiste una correlazione esatta tra i Alk e Ca, spesso e volentieri ci si ritrova sbilanciati con uno dei due elementi senza aver introdotto elementi chimici esterni (resine PO4, per dirne uno). Occorre quindi cercare la causa formulando delle ipotesi:

- oscillazioni del pH?
- acidificazione dell'acqua dovuta alla morte e putrefazione di un qualche animale?
- oppure siamo scarsi in un singolo elemento misurato tramite l'alcalinità totale, che non riusciamo a reintegrare a sufficienza coi cambi?

Notare tutti i punti interrogativi, perchè queste sono ipotesi fatte da un "non chimico" e magari sbagliate, almeno in parte.

Le prime due ipotesi tirano in ballo il pH, che è forse il "quarto elemento" che manca per cercare di capire qualcosa sul funzionamento della vasca e i relativi equilibri.
Sappiamo che nei nano la misurazione è abbastanza ostica, nel senso che con i test a reagenti non si hanno risultati credibili e che proporre una spesa di 100 e rotti euro per una sonda fissa diventa difficile. Però quando ogni tanto mi sento dire che non è un valore importante e che gli acquariofili esperti se ne fregano, rimango sempre parecchio perplesso.

Per rimanere sull'argomento alcalinità e calcio, la solubilità del carbonato di calcio non dipende forse in buona parte dal pH? E un valore troppo alto non è una delle cause di precipitazione? Però non vorrei addentrarmi troppo sul chimico, sia perchè non ne sono in grado, che per la complessità dell'argomento, che renderebbe questo post praticamente illeggibile alla maggior parte. Vorrei solo ricordare che il pH, non è un "di più" che si può tranquillamente ignorare; è semplicemente costoso, per un nano.

Sull'ultima ipotesi invece, penso di poter dire qualcosa senza correre il rischio di prendere fischi per fiaschi. Mi riferisco ai diversi elementi che vengono presi in considerazione nella misurazione dell'alcalinità totale.

Abbiamo detto che i principali sono carbonati, bicarbonati e borati. Da quello che posso aver capito (e non ne sono tanto sicuro, a dire la verità), i buffer per il kh, sono abbastanza scarsi sui borati, in particolar modo quelli bilanciati, tipo A+B. Alcuni sali hanno delle buone percentuali di boro, altri meno, per cui, se ci sono problemi nel mantenimento del kh potrebbe valere la pena misurare e reintegrare il boro di conseguenza. Sempre se ho capito bene, i borati sono più "duri" da essere consumati e potrebbero fare da tampone per la stabilità del valore di kh. Chiaro che se non misuriamo il boro a parte, corriamo il rischio di trovarci un kh composto principalmente di borati, con i relativi rischi di tiraggi e altro, però vedo che in generale la gestione del boro è vista più come un'operazione di fine-tuning per le vasche spinte di sps, mentre potrebbe valere la pena di introdurla tra le misurazioni standard.

Il test del boro (e qui vado un attimo OT, ma è per concludere l'argomento) è abbastanza attendibile, se fatto esattamente e sostituito al massimo ogni 4 mesi. La prima volta che l'ho fatto ho rilevato un valore di 2,5 contro i 4,4 in natura e leggendo diversi post sull'argomento ho notato che in molti si son trovati in questa situazione. Ne deduco che sia quasi normale essere scarsi, anche se è altrettanto vero che le vasche han sempre girato bene pure senza questa misurazione/integrazione. Sui benefici nell'allevamento di certi tipi di SPS e i rischi di sovradosaggio non entro, perchè sono anche troppo fuori tema.

Il dubbio che mi viene, su questa integrazione (e con questo mi riaggancio al topic ) è se il buffer del boro possa portare degli squilibri ionici evidenti, escludendo ovviamente l'acido borico, che in quanto acido non mi sembra proprio il prodotto giusto da utilizzare. Mi pare si utilizzino i tetraborati, o qualcosa del genere...
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Vecchio 06-05-2008, 10:17   #4
edvitto
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Le prime due ipotesi tirano in ballo il pH, che è forse il "quarto elemento" che manca per cercare di capire qualcosa sul funzionamento della vasca e i relativi equilibri.
Sappiamo che nei nano la misurazione è abbastanza ostica, nel senso che con i test a reagenti non si hanno risultati credibili e che proporre una spesa di 100 e rotti euro per una sonda fissa diventa difficile. Però quando ogni tanto mi sento dire che non è un valore importante e che gli acquariofili esperti se ne fregano, rimango sempre parecchio perplesso.
Personalmente condivido con te che il problema nodale di tutto il processo di gestione degli acquari di barriera in generale, ma soprattutto dei nanoreef, sia proprio la gestione del pH e della temperatura, ben più che il banale problema dei nutrienti; nelle grandi vasche di barriera, infatti, l'inerzia termica e i grandi volumi permettono di smorzare gli effetti delle oscillazioni di qeusti fondamentali parametri.
Disgraziatamente, inoltre, pH, alcalinità, temperatura, concentrazione di ossigeno, concentrazione di CO2, sono fattori interdipendenti e determinanti per la sclerogenesi, ma più in generale per il buon funzionamento della vasca.
Non sarebee opportuno dedicare a questo tema un topic specifico?

Sul bilanciamento ionico, il tema del rapporto tra Ca, KH, Mg, Sr è certamente rilevante, ma più in generale quali siano gli effetti di una variazione delle concentrazioni reciproche tra i principali ioni presenti in vasca è un tema dibattuto, ma finora senza soluzione; ho letto proprio di recente un articolo a tema (non ricordo se reefkeeping o advanced aquarist), che concentrava però la sua attenzione sul problema del mantenimento delle concentrazioni al variare della densità; il tema proposto, in sostanza, era che è difficile pensare di avere un buon bilanciamento ionico mantenendo densità normali a fronti di elevati livelli di calcio, Mg e KH, in quanto l'incremento di questi ioni porta inevitabilmente, a pari densità, ad un calo della concentraizone reciproca degli altri.

Io stesso ho banalmente sperimentato che in una vasca, senza cambi parziali d'acqua, il dosaggio cvotinuo di CA e integratori di carbonati porta inevitabilmente ad un incremento di densità, anche se di pochi punti.

L'articolo comunque concludeva cche il classico cambio del 10% ogni 2 settimane dovrebbe essere sufficiente a mantenere l'equilibrio ionico.

Qualcuno di voi ha un'idea di come poter misurare in nelle nostre vasce la concentrazione degli ioni?
edvitto non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 06-05-2008, 13:50   #5
leletosi
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il discorso fatto da sandro sul ph è da confermare. c'è da dire però che il ph ha un ruolo cardine se è valutato in un complesso, da solo significa poco di per sè.
inoltre, il ph assume un ruolo chiave in vasche dove sotto al mobile vedete un bel tubo del 200 caricato con 20 kg di corallina da sciogliere. in un nano di 20 litri con soli molli e qualche lps non vedo l'esigenza di avere una sonda in continuo che magari mi avvia sul cell di un improvviso calo del valore ph.
aggiungo poi che anche avendola in continuo in vasca, vorrei sapere ad una lettura anomala quale sarebbe l'intervento da eseguire per ripristinare il valore ad un livello più idoneo. su così pochi litri qualsiasi intervento ve lo farebbe variare di molto....con inevitabile stress per tutta la popolazione.

per quanto riguarda l'uso di integratori bilanciati, secondo me non sono completi. come detto da sandro anche io mi sono trovato il boro a 2 e non reintegrando a mano tutto il resto....in poco tempo la vasca si destabilizza, anche con cambi regolarissimi e monitoraggio costante.

per quello che ho visto io....il boro qualcosa fa. e tanto anche. lo sviluppo di pigmentazioni particolareggiate è evidente ma è di facile sovradosaggio con inevitabili tiraggi dei tessuti e scarso vigore degli stessi....divenuti troppo sottili, quasi zeovittiani.
la calcificazione cmq è un processo assai complesso, non si può ridurre al binomio calcio e kh. intervengono moltissimi fattori, alcuni dei quali parzialmente o totalmente sconosciuti. dalla nostra vediamo che anche con condizioni non ottimali dell'acqua (vedi nano o vasche non proprio al top) la calciicazione avviene eccome, pur avendo valori sbilanciati o bassi o del tutto errati.
è riduttivo quindi pensare che un animale non abbia capacità di adatammento se si trova con un valore più alto o più basso del normale. lo stesso organismo umano subisce innumerevoli modificazioni metaboliche in base a quanto gli viene offerto: zuccheri, proteine, grassi.....c'è una via per arrivare all'energia, sempre.

per quello che vedo, sento e ho visto....i coralli risentono maggiormente della mancanza di continuità nell'approvvigionaento di elementi base per il loro metabolismo. in termini poveri sto dicendo che non basta essere bilanciati ma bisogna sapere quanto consuma la vasca in modo da rimanere bilanciati non oggi e domani....ma sul lungo periodo. parlo di mesi....

ho visto anche come gli stessi valori erogati da un reattore con 5 kg di corallina per gli animali risultino assai diversi da quelli erogati da uno caricato con 20 kg. praticamente in vasca i valori sono sempre gli stessi ma il poenziale a monte risulta maggiore e forse meglio gestibile, con meno sbalzi e continuità di erogazione. aumenti notevoli in calcificazione, scheletogenesi e quindi crescita e colore.

inoltre.....per calcolare il consumo della vasca bisognerebbe mettersi a tavolino e condurla con maniacale dedizione nei test e tutto quello che ne consegue. integrazioni manuali comprese. test anche ogni 3 gg per azzeccare le dosi e sapersi regolare. tutto fatto sempre con la stessa popolazione...se si aggiungono animali ovviamente l'equilibrio si sposta....e bisogna cercare nuove dosi. così come con animali grandi o piccoli. le dosi variano anche con questo, così come per il cibo che gli si fornisce e quanto si spinge sul kh.

in generale per sapere il consumo bisogna calcolare il delta....cioè quanto la vasca consuma in 24h.
per farlo si misura ad esempio il calcio espresso in mg/l.....si moltiplica per i litri esatti della vasca (netti).....e si ottengono i mg di calcio disciolti al tempo zero. dopo 24 h senza reintegrare nulla contenente calcio si rimisura.....e si ri-moltiplica per il litraggio vasca (invariato). a questo punto vediamo di quanti mg è variata la concentrazione di calcio.....e abbiamo il consumo in 24h.....dividendo poi per 24 abbiamo il consumo orario.

questo si può fare sia per il calcio che per il magnesio o per il boro o potassio....qualunque cosa singola. per il kh ovviamente si può fare ma bisogna considerare che il kh riassume 3 valori principali.....e quindi bisogna anche capire cosa si sta reintegrando.

per i boro si usa il tetraborato di sodio sandro.....moooolto efficace.

andiamo avanti, grazie

ps ringrazio tutti quelli che rispettano il regolamento di queste nuove sezioni, anche astnendosi dal risp per scarsa competenza, non ancora maturata di certo.
ringrazio meno quelli che addirittura mi insultano quando sposto o cancello direttamente i loro messaggi del tutto fuori luogo e argomento (basterebbe leggere i vari regolamenti e pensare prima di scrivere).

ai vari interessati.....mi trema proprio l'orlo dei pantaloni -28d#
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Vecchio 09-05-2008, 22:06   #6
SJoplin
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Lele, il discorso pH, secondo me, varrebbe la pena di approfondirlo in un post a parte. Edvitto mi ha dato una serie di spunti che credo possano essere interessanti e se sei d'accordo lo teniamo per uno dei prossimi post su questa sezione.

Tornando al tema del topic, passerei alla fase pratica, che è poi quella che più ci interessa nel quotidiano. Mi riferisco alle integrazioni e ai conseguenti squilibri ionici che si verificano con la somministrazione dei buffer.

Intanto bisognerebbe stabilire se per squilibri ionici intendiamo solo quelli riferiti a cloro/sodio oppure ce ne sono anche altri, perchè qui vado veramente al buio. Poi sarebbe interessante capire quali sono gli effetti di questi squilibri e se qualcuno si è trovato con questo problema.

Partiamo da kh,ca,mg che son quelli poi più attinenti a una gestione nanoreef.
Se ricordo bene l'ordine in cui reintegrarli è mg, kh, ca. Che sia necessario avere il magnesio a un livello adeguato per mantenere kh e ca è risaputo, mentre non mi è ben chiaro il perchè occorre integrare il kh prima del calcio. Sicuramente c'è un motivo chimico, ma la confusione aumenta se si pensa che prodotti tipo a+b integrano prima il calcio poi il kh.

Nell'integrazione di calcio e magnesio i cloruri ci scappano per forza, ma si può dire la stessa cosa del buffer di kh? Mi pare sia composto principalmente da carbonati, bicarbonati e borati.

Problema A+B o simili.
Il prodotto è stato studiato per il mantenimento dei valori in modo da non creare squilibri ionici e va da sè che se calcio e kh non sono equilibrati occorre prima riportarli al valore con i buffer specifici. Da qualche parte ho letto che raddoppiando il dosaggio del B, rispetto all'A, si avrebbe uno squilibrio solo del 2%, però non ne ho la certezza, per cui l'informazione è da prendere con le pinze.
Meno ovvio invece è quando ci si ritrova ad avere ca e kh bassi ma ugualmente bilanciati tra loro. La conclusione più scontata potrebbe essere in un sovradosaggio dell'A+B, in modo da aumentare i due valori senza creare squilibri ionici. La cosa che non mi quadra, ed è il motivo per il quale non mi sento di consigliare l'utilizzo dell'A+B per alzare i valori, anche se bilanciati, sono gli elementi di traccia aggiunti al prodotto.

Gli elementi "noti" sono questi:

Contenuto di Kent Parte A
Acqua deionizzata, ioni di calcio, magnesio, stronzio, cloruro, bromo, rubidio, litio, nichel, cromo, zinco, rame, cesio, ferro, manganese e cobalto.

Contenuto di Kent Parte B
Acqua deionizzata, ioni di sodio, potassio, bicarbonato, carbonato, borato, fluoruro, ioduro, molibdato, selenato, vanadato, tungstato

Kent sostiene che parte di questi elementi vengono assorbiti dalla schiumazione e pertanto è corretto reintegrarli giornalmente.
In un utilizzo regolare quotidiano magari ci sta pure, ma in un sovradosaggio operato per aumentare i valori?
La maggior parte di questi, sono elementi che non siamo in grado di testare e dei quali non abbiamo neppure idea degli effetti che possono avere sul sistema. Non dimentichiamo che la maggior parte dei nano sono sprovvisti di skimmer e che tendenzialmente nelle vasche è più facile trovare un sovradosaggio degli elementi di traccia, piuttosto che delle carenze.
Questo è il mio grosso dubbio sulla faccenda, e mi sa che non sia neppure possibile avere delle certezze in merito, però magari, parlandone, qualcosa salta fuori
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Vecchio 18-05-2008, 11:38   #7
marcola62
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Originariamente inviata da alapergola
Direi di cominicare dividendo il macro argomento in due minori:
1) Cosa si intende per Bilanciamento Ionico
2) Perchè è importante il Bilanciamento Ionico (specie in un NanoReef)

Quando parliamo di elementi bilanciati tra di loro ionicamente, senza voler entrare in trattati di chimica troppo approfonditi che per altro non mi competono, parliamo di una stretta correlazione che lega alcuni macro e micro elementi presenti all’interno della nostra acqua.
Questo bilanciamento, chiaramente per quanto possibile, va tenuto quanto più monitorato possibile tentando di rispettare le proporzioni che intercorrono tra i vari elementi.
..............


riprendo da qui, scusandomi in anticipo per la premessa un po' didascalica.
una delle componenti principali dell'acqua di mare e' rappresentata dai sali. dal punto di vista chimico i sali sono composti che si dissociano in acqua nei relativi ioni che lo costituiscono. ad es. il cloruro di sodio in acqua si dissocia completamente

NaCl -> Na+ (ione positivo o catione) + Cl- (ione negativo o anione).

concettualmente i grammi totali di tutti gli ioni inorganici dissolti per Litro di acqua di mare e' per definizione la salinita'. La media della salinita' dell'acqua marina e' 35‰ il che significa che il 3,5% e' sale e il 96,5% acqua.

la composizione media dei principali ioni (cationi+anioni) presenti nell'acqua di mare e' piu'o meno quella riportata da alapergola. qui metto un'altra tabella dove sono riportati anche i valori percentuali dei singoli ioni che risultano perfettamente bilanciati.

http://web.tiscali.it/noclub/immagin...acqua_mare.GIF

Le domande ora sono (1) quando si ha uno sbilanciamento ionico? e per andare sul pratico (2) quanto si possono sbilanciare?

Gli ioni nel nostro microsistema vengono 'consumati' durante i vari processi chimici e metabolici. Il consumo pero' non e' ugale per tutti i sali: alcuni si consumano di piu' altri molto meno, quindi e' necessario un reintegro mirato dei singoli ioni che tendono a diminuire nel tempo.

il punto e' proprio questo: quando reintegriamo dobbiamo fare attenzione che le singole componenti rimangano bilanciate, ma questo e' tutt'altro che facile soprattutto quando si usano i composti commerciali che non sempre hanno indicato le esatte concentrazioni dei vari ioni.

quindi se dovessi reintegrare il calcio con una soluzione ionicamente sbilanciata come ad es. il cloruro di calcio (CaCl2) con il tempo rischio di accumulare nel sistema ioni cloruro con un naturale aumento della salinita'. ovviamente nel tentativo di mantenere la salinita' stabile, il risultato e' che la composizione media degli altri ioni risulta sbilanciata.

e arriviamo alla seconda domanda. ma quanto rischiamo di sbilanciare?
facciamo un esempio pratico.
mettiamo x ipotesi che il mio consumo giornaliero di calcio sia 20 ppm e che per reintegrare uso il cloruro di calcio.
che cosa succede teoricamente se io somministro giornalmente 20 ppm di calcio x es. per 2 mesi?

allora, per avere 20 ppm (grosso modo 20 mg/L) di calcio partendo dal cloruro di calcio ................ devo fare 2 conti

il Cacl2 ha un peso molecolare di 111 che si ottiene dal contributo del Ca (peso atomico 40) e da 2 cloruri (peso atomico del cloro 35,5). quindi 40+71=111

cio' significa che se peso 111 mg di cloruro di calcio avro' 40 mg di calcio (circa il 36% in peso) e 71 mg di cloruri (circa il 64%).

quindi per mettere i miei 20 mg/L (ppm) di calcio ne dovro' mettere la meta' cio' 55,5 mg di cloruro di calcio. in questo modo pero' aggiungo anche circa 35,5 mg di cloruro.

ma con il tempo quanto influisce questo accumulo?
probabilmente grossi squilibri con poche somministrazioni non dovrebbero esserci, ma mettiamo x ipotesi che nel nostro sistema il cloruro non viene consumato, cosa succede somministrandolo x 2 mesi come nel caso del nel nostro esempio ipotetico? il cloruro incrementa di 2130 mg/L (35,5x 60 gg) e si va a sommare ai circa 19000 mg/L gia' presenti nell'acqua di mare portando la salinita' teorica a circa 37 (sempre in teorica ipotizzando per assurdo che tutti gli altri ioni rimangano costanti e che non si facciano cambi).
riportando la salinita' al 35‰ (cioe' sostituendo opportunamente l'acqua di mare con acqua di osmosi) avremo uno sbilanciamento ionico teorico di:
cloruri + 2,6%
sodio - 1,7%
solfati - 0,4%
magnesio - 0,2%
potassio - 0,1%

attenzione questi sono solo valori teorici e non sperimentali ottenuti con dei calcoli fatti su un esempio in condizioni assolutamente ipotetiche e prendendo in considerazione un solo ione, ma e' solo per avere un'idea. immaginate cosa puo' succedere nella realta' in cui le variazioni dei vari ioni, le interazioni, la biochimica, il metabolismo rendono tutto il sistema e' molto piu' complesso.

per finire il bilanciamento del mg calcio KH e PH merita un discorso a parte perche' tali fattori sono strattamente collegati tra loro e il sistema e' molto piu' complicato.
spero di essere stato di aiuto.

per chi si vuole divertire allego un foglio excell con cui ho fatto i vari calcoli per l'esempio del cloruro di calcio: basta immettere un ipotetico consumo giornaliero di calcio in ppm e il numero di giorni di una eventuale integrazione con CaCl2. ribadisco e' solo a titolo esemplificativo.

un saluto
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marcola62 non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 02-06-2008, 22:58   #8
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Originariamente inviata da alapergola
ricordiamoci che per KH si intende ACALINITA’ TOTALE
scusate ma non so se mi sbaglio io...
se mi so fumato qualcosa senza saperelo...
ma io sapevo diversamente... non risulta propio... anzi... tutta un altra cosa.... sono io fuori o cosa?
chiedo venia se sbaglio
da oceano
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Un buon acquariofilo dovrebbe avere 10 occhi e 2 dita invece purtroppo è il contrario e quindi crea 5 volte piu danni mettendo le mani in vasca di quelli che vede .....
oceanooo non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 03-06-2008, 13:44   #9
marcola62
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oceanooo, potresti esplicare meglio il concetto? xche' in base alla definizioni teoriche effetivamente le due cose non coincidono...ma poi all'atto pratico quasi si equivalgono......considera che a pH 8 l'alcalinita' carbonatica (bicarbonato+carbonato) contribuisce per il 96,5% rispetto all'alcalinita' totale; il 2,9% e' dato dai borati e lo 0,6% da tutti gli altri (silicati fosfati idrossili etc).
cmq in termini di principio hai ragione....ma guarda che c'e' un po' di confusione anche nelle definizioni date da illustri come Millero o Pankow.....e varrebbe la pena fare un po di chiarezza su questo parametro fondamentale secondo me...soprattutto in relazione al pH ....
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marcola62 non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 03-06-2008, 13:58   #10
oceanooo
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.... ovviamente se sbaglio ....ditemelo
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