Ci sono due scuole di pensiero. La prima, quella "classica", vede un allestimento totalmente acquatico con rami e rocce non taglienti affioranti quali piccole zone emerse isolate. Molto pratico da realizzare ma, a parer mio, anche molto poco naturale (nel seguito spiegherò perché). La seconda scuola di pensiero, quella che personalmente condivido, prevede la realizzazione di una zona emersa "attrezzata", ovvero un'area separata dall'acqua in vario modo (vetro siliconato, lastra in plexiglass, ecc.) da riempire con del terriccio e da piantumare con piante adatte, approntando poi nascondigli come cortecce, lastre di pietra accatastate in sicurezza, ecc. Zona emersa e zona acquatica saranno collegate da un legno o da un sasso che faranno da ponte.
Perché dicevo di preferire la seconda opzione, sicuramente più laboriosa da preparare? Perché corrisponde grosso modo all'ambiente reale dove questi animali vivono in natura. Ho avuto la possibilità di osservare dal vivo l'Ululone appenninico (Bombina pachypus), specie simile all'Ululone dal ventre rosso. In natura questi rospetti popolano canali e ruscelletti con acqua quasi stagnante, circondati da rocce (il greto) e dalle piante del bosco. Quando vogliono stare in acqua, stanno al guazzo, quando vogliono andare a caccia escono e si spostano nel territorio circostante (ma sempre vicino all'acqua). Quindi, per un allestimento ottimale che rispecchi quello che è l'ambiente naturale e che metta le bombine nelle condizioni di mostrare tutta la loro gamma comportamentale, secondo me un vero e proprio acquaterrario è da preferire.
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"Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza"
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