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Chimica ed integratori marinoPer parlare dei valori dell’acqua e del modo per mantenerli sotto controllo, dei test per le analisi, dei sali marini, dei carboni attivi, dei condizionatori dell'acqua e degli integratori (calcio, stronzio, magnesio, iodio, ecc.).
Negli ultimi tempi mi sono dedicato a cercare di comprendere il lavoro dei batteri nitrificanti e denitrificanti.
Come molti di voi sapranno i batteri in vasca si dividono in eterotrofi, ovvero batteri che necessitano di carbonio esterno per produrre energia, ed autotrofi, ovvero batteri che utilizzano la CO2, in condizioni aerobiche per convertire l'ammoniaca in nitrito e poi in nitrato.
Gli eterotrofi hanno l'enorme vantaggio di potersi adattare a vivere sia in zone aerobiche, che anaerobiche (bassa concentrazione di ossigeno).
Comunemente si dice che questi batteri, stimolati nella crescita dalla presenza di carbonio esogeno, in condizioni di anaerobiosi sfruttino una proteina che si chiama nitrato reduttasi, la quale trasforma il nitrato, al posto dell'ossigeno, in azoto gassoso per produrre ATP, ovvero energia. Questa trasformazione è facoltativa, ovvero tale batteri ricavano più energia "respirando" ossigeno invece che nitrato, ma quando l'ossigeno scarseggia, si trovano "costretti" ad utilizzare il nitrato. Fino ad ora ho sempre sentito dire e letto che è proprio in condizione di anaerobiosi che viene consumato il nitrato grazie al carbonio aggiunto.
Tuttavia molti lavori sostengono che in condizioni di anaerobiosi la trasformazione da nitrato ad azoto gassoso possa essere incompleta, fermandosi al nitrito. Qualora vi siano poi condizioni di anossia (come in DSB molto profondi), si può verificare addirittura la formazione di anidride solforosa ed acido solforico.
Recentemente ho fatto alcune letture in merito ad i biopellet, per i quali si consiglia di avere forte flusso nel reattore per avere un consumo di nitrato e fosfato in condizioni aerobiche, poichè in caso anaerobiosi si produrrebbe nitrito, mentre in caso i pellet si impaccassero, si avrebbe anossia, con la formazione di anidrire solforosa.
Naturalmente questo va contro ogni canone fino ad ora sentito, ovvero che si necessita di zone anaerobiche per consumare il nitrato. Si ritiene infatti che in questo caso, i batteri grazie al carbonio si riproducano velocemente, utilizzando nitrato e fosfato, o forse azoto e fosforo organici (quindi prima che vengano minerallizati) per costruire nuovi individui, che vengono rimossi dallo schiumatoio o da filtrazione meccanica.
Tale visione mi fa riconsiderare la teoria sull'utilizzo di fonti di carbonio esterne, le quali non farebbero consumare nitrato grazie alle zone anerobiche, ma solo grazie alla crescita batterica in zone aerobiche. La conferma, non assouta come vedremo, viene dalle esperienze lette dove si hanno avuto problemi in presenza di DSB o di sabbia medio-alta (rocordate Xaqua che consigliava di non utilizzare sabbia e di utenti che con xaqua hanno risolto dopo aver rimosso la sabbia?). Nello stesso ZEOvit si sconsiglia il DSB (tuttavia Lasser aveva una fantastica vasca con DSB gestita con zeovit).
Dal canto mio, rivedendo il mio passato e presente, in questa vasca in cui il fondo sabbioso alto fino a 10cm e nella vecchi vasca dove il fondo era vecchio ed alto in vari punti, ogni volta che ho dosato più o meno volontariamente carbonio (Start KZ, Bio Xaqua, NOPOX redsea, fruttosio, prodotti contenente acetico ovvero tutte le boccettine blu, ultimo è il flatworm stop) ho poi avuto problemi con svariati coralli, come scarsa crescita, tiraggi, turbellarie, cianobatteri, alghe ed ho sempre rilevato nitriti in queste fasi, che sono poi scomparsi spontaneamente sospendendo ogni somministrazione e vedendo poi migliorare spontaneamente la vasca senza mai comprendere il perchè, che invece ora mi spiego grazie alla teoria esposta sopra.
Attendo i vostri pareri ed i vostri riscontri per capire dove stia la verità e per evitare di incontrare problemi evitabili e per i quali non si trovava un motivo ed una soluzione.
ed autotrofi, ovvero batteri che utilizzano la CO2, in condizioni aerobiche per convertire l'ammoniaca in nitrito e poi in nitrato.
sicuro ?
i fotosintetici utilizzano co2 facendo la fotosintesi ....... i batteri che trasformano ammoniaca , nitrati ecc. non sono fotosintetici
hai qualche link ??
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quello che scrivo è tutto IMHO (In My Humble Opinion) - a mio modesto parere
"meno tecnologia, più biologia" E. Borneman
"meno chimica, più biologia" Stefano G.
stefano, non mi interessano gli autotrofi, il punto della questione sono gli eterotrofi.
quindi quelli che preferiscono fonti di carbonio diverso dalla co2 ?
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quello che scrivo è tutto IMHO (In My Humble Opinion) - a mio modesto parere
"meno tecnologia, più biologia" E. Borneman
"meno chimica, più biologia" Stefano G.
Ink, giusto come consiglio, nel leggere gli articoli stai attento alle possibili discrepanze che puoi trovare tra le definizioni di condizione anossica e condizione anaerobica, a volte usate in maniera duale... potrebbe far male interpretare alcuni punti
Ho il dubbio di aver sbagliato comprendere... anaerobiosi bassa tensione di O2. Anossia mancanza totale di O2. Nel primo caso si forma nitrito. Nel secondo anidride solforosa.
Ho il dubbio di aver sbagliato comprendere... anaerobiosi bassa tensione di O2. Anossia mancanza totale di O2. Nel primo caso si forma nitrito. Nel secondo anidride solforosa.
già, come ti ho detto bisogna stare attenti, non per nulla ne abbiamo discusso molto sia nel post di buddha che in quello sull'articolo del dsb apparso di recente su AP .... la consuetudine adoperata in ambito di depurazione biologica della acque è quella di definire l'ambiente anossico quello privo di O2 disciolto ma con ossigeno combinato, infatti è l'ambiente denitrificante, la condizione anaerobica è quella che tende alla totale assenza di ossigeno in ogni forma. Però bisogna vedere l'articolo nel suo contesto per assicurarsi che le definizioni usate intendano questo ...
Buran mi spiace ma sbagli. Anossia è quando l'ossigeno è zero, anaerobiosi è quando c'è bassa tensione di O2, meglio definita come ipossia.
Quanto scritto sopra è tutto corretto.
Ink, io non ho espresso una mia teoria.... con Marco Colasanti ho già scambiato al riguardo pareri quasi un anno fa nella stesura di una memoria sul funzionamento del dsb, la questione è esattamente come te lo ho posta io, la definizione va contestualizzata nella lettura e può variare in base all'autore, alla disciplina...
non mi far mettere qui una marea di link ad articoli in cui le definizioni sono diverse, sono già tutte in questo post http://www.acquariofilia.biz/showthr...hlight=anossia
non mi interessa rileggermi tutti i link, credo che l'errore venga dall'erronea intepretazione del termine anaerobiosi. Utilizzare anossia ed ipossia renderebbe le cose più semplici, non credi?