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Vecchio 21-06-2010, 21:54   #1
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FAI DA TE - Mangime in pellet fai da te per Caridine e Neocaridine

Visto e considerato che il pellettato di una certa qualità non solo è difficile da reperire ma aimè ha anche dei costi non proprio economici (considerando anche la spedizione) a volte giustificati altre volte sinceramente no, ho pensato di farmelo da solo ottenendo due risultati: il primo è che il risparmio, soprattutto per me che gestisco tante vasche, è notevole; il secondo, ma forse il più importante, è quello di sapere cosa gli sto offrendo: inoltre posso intervenire sugli ingredienti in base anche alla specie che sto allevando, in modo da valutare meglio causa ed effetto.

Per adesso sto ottimizzando sia i materiali da utilizzare che tempi di essicazione ma soprattutto la consistenza dell'impasto, che deve essere poco umido e ben omogeneo per poterlo in seguito trafilare meglio. Ho potuto constatare che con un cubetto grande di bieta ed uno e mezzo di spinaci (usate solo quelli congelati e già puliti che sono più controllati) ed altri pochi ingredienti ho ottenuto il quantitativo di pellet utile per la gestione di due mesi di una singola vasca.

Gli ingredienti da utilizzare possono essere molteplici essendo la base principale costituita da verdura e, conoscendo a priori l'appetibilità maggiore di un vegetale da parte di quella determinata specie, possiamo aumentare, sempre in dosi bilanciate, tale ortaggio rispetto ad un altro: ad esempio per le Red Cherry possiamo aumentare sia il quantitativo di zucchina ma soprattuto di alimenti che contengono carotenoidi come la carota ed il peperone (ed eventualmente la paprika); per le Red Crystal invece aumenteremo l'apporto di spinaci e bieta ma anche di alghe marine (che si possono tranquillamente acquistare in panetti congelati nei negozi specializzati).

Gli ingredienti da inserire sempre sono la spirulina in polvere, le artemie decapsulate o i cycopz-eze ed eventualmente, se proprio vogliamo essere certosini, anche dei sali minerali che però non sono strettamente necessari.

Ovviamente come avrete potuto capire si possono aggiungere tanti altri ingredienti personalizzando anche la ricetta starà poi a noi, con l'esperienza, cercare il dosaggio più opportuno senza mai esagerare.

Per la parte tecnica occorre:

un passatutto con la griglietta inferiore a fori piccoli;
una siringa bella grande o se l'avete una di quelle da biscotti che ha i beccucci intercambiabili;
una scodella per impastare gli ingredienti;
un foglio di carta oleata da forno.

Gli ingredienti che di solito uso per fare il mio pellettato sono:

spinaci e biete in cubetti congelati;
carote;
piselli;
spirulina in polvere;
artemie decapsulate;
axastantina;
alghe marine.

Preparazione:

Per poter ottenere almeno un 90 gr di pellettato dobbiamo mettere a bollire almeno 3 cubotti di bieta, 4 di spinaci un mezzo panetto di alghe marine congelate ed un buon quantitativo di carote (per queste ultime vi potete regolare ad occhio). Poichè gli spinaci, le biete e le alghe in seguito vanno ben strizzati, ho preferito bollire le carote a parte.

Una volta che il tutto è stato ben sbollentato si scolano per bene le verdure ed una volta raffredate si procede ad eliminare, strizzandole con le mani, il residuo di acqua che contengono quindi procederemo allo stesso modo con le carote.

Fatto questo mettiamo gli spinaci, le bietole e le alghe nel passaverdure e dopo un bel po di lavoro otterremo una purea che andremo ad aggiungere in seguito a quella di carote.


Uniamo alla purea gli altri ingredienti: la spirulina, l’axastantina, i sali minerali, le artemie decapsulate e mescoliamo per bene l’impasto con le mani.


Preriscaldiamo il forno a 50/70° e nel frattempo stendiamo un bel foglio da carta da forno sulla placca dello stesso. Se vogliamo ottenere piccoli pellet, prendiamo l’impasto e mettiamolo in una siringa di quelle belle grandi e facciamo tanti spaghetti su tutta la superficie; all’inizio potreste avere qualche difficoltà a mantenere una giusta continuità nel formarli ma poi ci farete la mano quindi mettete il tutto nel forno e lasciate essiccare il tutto per almeno 45/50 minuti.


Una volta essicati li potete spezzare della misura voluta.


Se invece volete fare dei bei quadretti o tagliolini stile Shirakura o Mosura allora procedete in questo modo: prendete l’impasto e stendetelo sulla carta oleata, mettete un altro foglio di carta oleata di pari misura e aiutandovi con un matterello da cucina stendete in modo omogeneo l’impasto.


Mettete il tutto nel forno ed attendete almeno 30 minuti che l’impasto si incominci ad essiccare (questo operazione e necessaria perché all’inizio non è facile partizionarlo) dopodiché tirate il tutto fuori dal forno ed aiutandovi con una rotella di quella per tagliare la pizza, procederete a tagliare sia in senso orizzontale che verticale (o solo in un senso se volete ottenere i classici tagliolini) fino ad ottenere tanti cubetti.



Rimettete il tutto nel forno e lasciate asciugare almeno per 1 ora o fino a quando il pellettato si sarà seccatto del tutto.


COMMENTATE E DITEMI SE è UTILE.

Un saluto, Christian
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Vecchio 21-06-2010, 23:28   #2
damiano1982
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questa ricetta l'ho trovata diverso tempo fa su caridine.it a questo link

http://www.caridine.it/index.php?opt...d=85&Itemid=94

io l'ho fatta ma alcune cose le ho riscontrate leggermente diverse...ad esempio il tempo di essiccamento dei "quadratini" è stato un po' più lungo di quello indicato, probabilmente avevo lasciato troppa acqua nella verdura.
comunque è un sistema ingegnoso, anche se, almeno a me, ha portato via un po' di tempo. le mie red cherry lo apprezzano molto, così come le ampullarie e pure i corydoras

ma su caridine.it l'avevi postato te?
damiano1982 non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 22-06-2010, 10:31   #3
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Originariamente inviata da damiano1982 Visualizza il messaggio
questa ricetta l'ho trovata diverso tempo fa su caridine.it a questo link

http://www.caridine.it/index.php?opt...d=85&Itemid=94

io l'ho fatta ma alcune cose le ho riscontrate leggermente diverse...ad esempio il tempo di essiccamento dei "quadratini" è stato un po' più lungo di quello indicato, probabilmente avevo lasciato troppa acqua nella verdura.
comunque è un sistema ingegnoso, anche se, almeno a me, ha portato via un po' di tempo. le mie red cherry lo apprezzano molto, così come le ampullarie e pure i corydoras

ma su caridine.it l'avevi postato te?
no. l'ho postato solo per vedere da chi l'ha provato se ne tempo(dopo circa 3 mesi) anno nonato cambiaenti nel colore nella produzione e nell'appetito delle nostr caridine.

Un saluto, Christian
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Tag
caridine , cherry , fai , mangime , neocaridine , pellet , red

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