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Nome comune: botia pagliaccio, botia striato
Inserito da Oscar_bart
26-05-2010
Foto
Scheda
Gruppo
Ciprinidi
Famiglia
Cobitidae
Area di provenienza
Asia
Luogo specifico
Indonesia, Sumatra, Borneo
Habitat
Fiumi
Dimensioni
25 / 30 cm in vasca
Livello di nuoto
Basso
Dimorfismo
Il maschio ha la coda più allungata e forcuta rispetto alla femmina
Temperature
25 / 28 °C
dGH
< 10
pH
5 / 7
Caratteristiche e allevamento
Il corpo degli esemplari giovani è allungato, compresso e dorso leggermente arcuato; pinne tozze, coda biforcuta.
Gli esemplari adulti presentano un profilo dorsale molto arcuato, con fronte alta. Il loro corpo è tozzo, poco compresso ai fianchi.
La livrea mostra un fondo arancio più scuro sul dorso e tendente al bianco nel ventre, con 3 larghe fascie nere verticali che attraversano il corpo. Le altre pinne sono rossastre.
Pesce di norma tranquillo, non aggressivo. Risulta molto timido, è consigliato infatti l'allevamento in piccoli gruppi di almeno 5 esemplari, special modo da giovani, una volta adulti diventano più territoriali.
Raggiungono la maturità sessuale attorno al secondo anno di vita e sopra i 10 cm di dimensione.
Le femmine possono raggiungere anche i 30 cm per 1 Kg di peso.
Vanno allevati in vasche molto capienti date le dimensioni e la loro indole di nuotatori, meglio se dedicate alla sola specie o comunque con compagni non territoriali o aggressivi.
Sono pesci molto longevi, in natura arrivano anche oltre i 40 anni di età.
Purtroppo la commercializzazione in grande scala riduce sempre più la popolazione selvatica in quanto la riproduzione in cattività è rara.
Alimentazione
Prediligono larve di zanzare rosse/bianche/nere, Mysis, Artemia e gamberetti di vari tipi.
Se abituati mangiano anche scaglie di buona qualità e pastiglie da fondo.
Verdure come piselli, zucchine e peperoni rossi sono ottime per integrare la loro dieta ed evitare che rosicchino le piante dell'acquario.
Riproduzione
La rirpoduzione in cattività è rara, molto rara, capita praticamente per puro caso.
Alcuni allevatori utilizzano ormoni per favorirla ma si ritiene (purtroppo) più remunerativa la cattura in natura. Ogni anno milioni di esemplari vengono catturati ed immessi sul mercato, molti di questi muoiono prima di arrivare negli acquari o subito dopo esserci arrivati, in negozio si notano spesso esemplari molto magri e deperiti.
In natura la coppia migra lungo i fiumi per deporre le uova in zone inondate anche con pochissima acqua. Gli avannotti restano in queste zone dove trovano facilmente del cibo, principalmente piccoli insetti.
Sopra i 3 cm i piccoli si spostano nei fiumi dove riusciranno a nutrirsi meglio, quando saranno abbastanza robusti e forti si sposteranno nei grandi fiumi dove troveranno cibo in abbondanza per la loro crescita.
Non si conosce con esattezza l’età nella quale depongono la prima volta in natura. Osservando gli esemplari in acquario, si pensa che raggiungono la maturità sessuale intorno ai 2 anni e con una taglia di 12 - 15cm.
IMPORTANTE:
Evitiamo di incrementare il commercio di questi bellissimi pesci solo per futili motivi, cioè eliminare le lumache dall'acquario.
Tutti gli esemplari nei negozi provengono da catture in natura, la popolazione è in forte diminuizione.
Vanno allevati in vasche molto capienti date le dimensioni e la loro indole di nuotatori, meglio se dedicate alla sola specie o comunque con compagni non territoriali o aggressivi.
"
Aggiungerei di non abbinarli nemmeno a pesci più piccoli come caracidi e pecilidi , considerati da certi esemplari delle prelibatezze migliori delle lumache; oppure di evitare la convivenza con i discus, che potrebbero infastidire in periodo riproduttivo.
Infine mi sembra che non sia citata la potenziale vulnerabilità all'Ictio.
Modalità lineare
