1- non ho una fiala sigillata, ma batteri in flacone.
non so come faccia, ma ha batteri vivi e la differenza - provandola - è pazzesca!
pensa che nell'ultimo ordine ho preso 7 flaconi... i miei amici e io siamo rimasti entusisti dal risultato (addio cianofite, acqua limpida, sabbia pulita, nitrati bassi)
2- il passo che hai preso, parla dei batteri in genere.
infatti io ho detto che il carbonio organico favorisce gli altri batteri a discapito dei nitrobatteri (cioè quelli che interessano a noi!!!)
ti riporto un altro passo dell'articolo:
Ricapitolando: il processo di nitrificazione prevede, ad opera di batteri autotrofi, la costruzione di molecole di carbonio organico partendo da un substrato inorganico ( CO2 ) e tale fissazione abbisogna di energia che viene fornita dal substrato di ammoniaca, ammonio e nitriti che forniscono elettroni durante tale processo come forma di energia chimica per rendere ciò attuabile. Il tutto è controllato da un'intensa attività enzimatica. Il prodotto finale è la formazione di nitrati che ad opera di un processo che vedremo in seguito, chiamato denitrificazione, rende di nuovo disponibile l'azoto gassoso affinché il ciclo possa ricominciare.
Ma il fattore che è stato più rilevante durante gli esperimenti scientifici condotti per la prima volta in un ambito così tanto chiacchierato, ma poco studiato, sembra essere la presenza di Carbonio organico e la susseguente competizione per il substrato da parte di altri ceppi batterici eterotrofi.
Nella maggior parte di questi esperimenti a doppio cieco (Strauss e Dodds et al.) è stata messa in luce che la somministrazione di Carbonio organico portava al rallentamento fino alla scomparsa di ogni forma di nitrificazione. Questo effetto non è solo dipendente dalla presenza di Carbonio organico, ma anche dalla forza e purezza del composto usato. Cosicché anche con piccole concentrazioni di glucosio ( zucchero semplice puro ) la nitrificazione veniva del tutto arrestata, mentre con altre fonti come l'acetato ( composto contenuto nell'aceto ) il processo veniva rallentato significativamente, ma non interrotto.
La presenza di una modulazione chimica negativa del carbonio organico sulla nitrificazione sembra essere correlata a due fattori:
• Anche se per interazioni non ancora ben conosciute, la presenza di Carbonio organico influirebbe sull'azione catalitica della ammonio mono-ossigenasi e probabilmente anche degli altri enzimi coinvolti. Ma questa azione sembrerebbe meno rilevante rispetto alla prossima.
• La presenza di Carbonio organico ( non dimentichiamo che anche il cibo che viene somministrato giornalmente contiene composti organici) metterebbe in atto una proliferazione veloce di batteri eterotrofi che hanno un tempo di riproduzione generazionale velocissimo ( da pochi minuti a 1 ora ) che competerebbero per il substrato chimico necessario al processo di nitrificazione da parte dei Nitro batteri, aumentando da una parte in tempi brevissimi la loro proliferazione e a causa di ciò sottraendo il “pane quotidiano” ai “veri” nitrificanti.
Stefano, leggitelo e rileggitelo per bene
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