Provo a spiegare a spanne quel poco che so:
I puntini che vediamo sono dinoflagellati o protozoi, che si attaccano alla mucosa del pesce e quando sono attaccati si nutrono, poi si staccano nell'arco di 5/8 giorni e si posano sul fondo, lì si moltiplicano e non appena finiscono la riproduzione, moltiplicati si riattaccano ai pesci.
Quindi se non facciamo qualcosa ci ritroveremo i pesci con i puntini che aumentano a ondate con intervalli di una/due settimane.
Il problema è alla fonte, se sono venuti i puntini deve esserci qualcosa che non va, quindi le maggiori attenzioni vanno a quella che è l' origine del problema, se essa risiede nella qualità dell'acqua o nel sovraffollamento della vasca o nelle motivazioni che hanno indotto i pesci allo stato di srtress sufficiente a contrarre la malattia.
Detto questo penso che gli unici due modi per curarli siano:
1- bombardarli di vitamine e proteine variando l'alimentazione, oltre ai normali cibi per pesci, provando a somministrare verdura fresca del fruttivendolo, appena cotta al vapore, tipo broccoletti di rapa, spinaci e lattuga(questa non al vapore ovviamente), se si vogliono aggiungere gocce di idroplurivit o aglio, non vedo controindicazioni.
Tutto dipende anche dallo stato di avanzamento della malattia, questo metodo può funzionare secondo me se la si prende sul nascere.
2- prendere ipesci e metterli in q.t. con trattamento al solfato di rame in concentrazione 0.25mg/l.
E' essenziale sapere che il rame ha effetto solo e ribadisco solo sui protozoi quando si sono staccati dalla mucosa del pesce, ovvero bisogna lasciare il pesce a mollo per almeno 8/10 gg per essere sicuri che si siano staccati tutti, che si sia completato il loro ciclo, al limite si può alzare la temperatura a 33 gradi così da accelerare il metabolismo dei pesci e dei protozoi accorciandogli il ciclo.
Tuttavia anche così non c'è nessuna certezza perchè nonostante si aspetti il tempo necessario, potrebbe essercene qualcuno che si è incistato sotto pelle e a quello noin gli si fa nulla, come a quelli che arrivano allo stomaco o alle branchie, se sono arrivati fino a lì, non pesso si possa fare più nulla.
Un'altra cosa da tenere ben presente è che la vasca principale, anch'essa deve rimanere senza pesci il tempo necessario affinchè tutti i protozoi liberi nell'acqua non trovino nessun organismo ospite e muoiano per mancanza di nutrimento.
Tuttavia anche in questo caso non c'è nessuna certezza che muoiano tutti, qualcuno potrebbe trovare nutrimento da qualche animale nascosto tra le rocce oppure sfruttare la luce per ottenere l'energia necessaria a sopravvivere...
Ci tengo molto a precisare che il rame essendo un metallo pesante, non CURA il sintomo della malattia ma uccide i protozoi e allo stesso tempo debilita e avvelena i nostri pesci, che al momento della reimmissione in vasca devono essere alimentati molto bene e con una dieta varia affinchè si possano riprendere il più velocemente possibile, considerando anche il fattore stress, bisogna ricorrere a questa cura quando vediamo che non c'èp proprio niente da fare.
In conclusione non ci sono certezze nè in un caso nè nell'altro, quello che posso consigliare dal mio piccolo è di provare con il metodo naturale fin che si può, ma se i pesci peggiorassero, suggerirei comunque di metterli in q.t. con il rame, ma rispettando i tempi minimi, altrimenti sarà del tutto inutile.
Anche se in questo modo non avremo certezze di averli debellati, almeno li avremo decimati, e questo magari ci avrà dato il tempo per ovviare ai problemi che erano all'origine della malattia, limitandone in questo modo l'epidemia.
Spero che qualcuno ne ricavi qualcosa di utile da questa satafiata
P.S. per il cibo di bassler nessuno sa darmi una risposta?
graz