la riduzione del solfato produce acido solfidrico (H2S), tossico se va in soluzione
il solfato ha la funzione di bilanciare Ca, Mg e altri cationi..
questo spiega bene le altre domande:
"A differenza del ciclo dell’azoto il chimismo del ciclo del fosforo è meno complesso, il fosfato viene assimilato dagli organismi viventi senza che vari il suo numero di ossidazione (+ 5), sia nell’organicazione che nella mineralizzazione non subisce reazioni di ossido –riduzione. Questo accade anche nelle trasformazioni che avvengono a livello cellulare in cui il legame del fosfato con altri gruppi viene utilizzato come fonte energetica.
Nel ciclo dell’azoto invece sono ben note le reazioni redox:
NH3/NH4+ -> NO2- -> NO3- -> N2
-La deposizione nel suolo e nelle profondità marine fa si che il ciclo del fosforo sia “aperto”, cioè la quantità di fosforo che si accumula nei sedimenti marini è superiore a quella che “ritorna” sulla terraferma.
Nel ciclo dell’azoto invece il prodotto finale della nitrificazione il nitrato (NO3-) può subire reazioni inverse da parte di particolari ceppi batterici che lo trasformano in ammoniaca o in azoto molecolare (N2) che ritorna nell’atmosfera, tale processo impoverisce l’ambiente di ione nitrato.
Questo processo di “accumulo”dovrebbe farci riflettere circa le quantità crescenti di fosforo che vengono immesse nell’ambiente dalle attività umane, in particolare con fertilizzanti e detersivi.
-Si tratta di un ciclo sedimentario cioè la principale fonte di diffusione di questo elemento in natura sono i depositi di un suo sale: l’apatite.
Non vi è infatti in natura fosforo sotto forma elementare (P4) in quanto è molto reattivo e si ossida facilmente, mentre una fonte di azoto , che entra nel ciclo omonimo, è la sua forma biatomica elementare: l’N2 atmosferico, fissato chimicamente o da microrganismi.
Quindi il composto del fosforo più presente in natura è lo ione PO4--- , molto stabile, iniziatore del ciclo."