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marco vaccari:
"....questo è un topic (da bar, ovviamente) che ha come tema l'estetica e non lo sviluppo corportamentale dei pesci d'acquario..."
madame aveva scritto:
ammesso che ci sia un tipo di pesce più "brutto" e "stupido"....qual'è secondo voi?quale pesce non vorrete mai e poi mai in vasca?
Visto che si parlava anche di "stupidità" (che ha a che fare con il comportamento) sono intervenuto perchè non mi pareva di essere fuori tema.
Ma dato che odio i flame -04 non volevo essere io ad accenderne uno in una discussione da bar, appunto.

Per questo l'autobannatura.
Ma....con il permesso di madame, vista la mia stima per lei e la curiosità da lei espressa:
"...non nego che ancora ci penso a come potrebbe essere stata una rianimazione da carassio a carassio..."
e visto l'invito di marco, cercherò di spiegare meglio come si rianimano i Carassi morenti (per brevità prima avevo cercato di riassumere)
1) Location:
Grande spazio acquatico (vascone in pietra 10 - 12000 litri, almeno 5-6 metri in una piazza cittadina del Piemonte - epoca domenica mattina di una fredda primavera del '69-'70 se ben ricordo)
2) Paziente:
Carassio in cattive condizioni di salute...non si regge dritto, tende ad andare a pancia in su, nuota con difficoltà, boccheggia, colore molto sbiadito
3) Ambiente sociale: comunità di venti-venticinque individui lunghi più o meno una spanna (carassi, non carpe Koi sia ben chiaro!)
4) Soccorritori: 3 carassi a caso parte della comunità
5) Metodo: in un angolo del vascone un soccorritore si piazza a destra e un soccorritore a sinistra del malato, con il muso a colpetti lo raddrizzano in asse, il terzo soccorritore si piazza sotto la pinna anale e tutti e tre spingendo il malato partono a gran velocità e percorrono tutta la vasca in diagonale. Il gruppo partecipa seguendo il quartetto (malato + soccorritori) nel tragitto. Arrivati dall'altra parte i 3 rivoltano il malato e fanno lo stesso lavoro ripetendo il giochino per 5-6 volte....poi sono esausti.
A questo punto i più stanchi tra i soccorritori si allontanano dal malato, tornano nel branco ed vengono sostituiti da altri pesci del branco che continuano il lavoro iniziato con scorribande avanti e indietro per la vasca, mentre il malato tiene bocca e branchie ben aperte per favorire l'ossigenazione.
Risultati:
Il malato dop una ventina di vasche a questo modo sta meglio e sta dritto...a questo punto il branco lo circonda e lo sorveglia con premura.

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Dopo un po' il malato riprende a sbandare...ed i soccorritori reintervengono...e così via.
Per quanto tempo?:
Non lo so: io nell'arco di 1 ora e un quarto circa ho osservato in due tempi gli avvenimenti per 40 minuti circa (poi era ora di pranzo e la mamma ci aspettava a casa...) e sono dovuto andar via.
Non so come sia finita...so solo che la cosa era già iniziata quando sono arrivato alle 11,30 circa, se ben ricordo (volevo far vedere i pesciolini a mio fratello) e continuava ancora quando sono andato via definitivamente alle 12,45 circa.
Il carassio però sembrava in peggioramento ed i tempi di benessere si accorciavano.
@ tutti:
lo so, una storia del genere sa di baggianata ("...eccolo lì, l'asino che vola!..."), per questo l'ho condivisa poche volte (una volta è stata su Aquarium, che l'ha pubblicata credo nel 1980 o giù di lì). Se c'è qualche sbavatura nei tempi del racconto rispetto ad Aquarium è solo perché sono passati 40 anni da allora e la memoria rispetto agli anni '80 è un po' peggiorata!)
Ci sarà sicuramente lo scettico che mi prenderà in giro

perché lo so benissinmo che è una storia poco credibile.
Ma io L'HO VISTO con i miei occhi ed ho ancora due testimoni (mio padre a 89 anni lo ricorda, mio fratello non so...)

Così è stato.
...Documentari sui Cavedani del Tanaro... a Tanaro l'acqua è torbida, si vede poco, fa un freddo cane in inverno... c'è corrente...forse è persino più difficile che fare un documentario sui pinguini in inverno (questo l'han fatto!)...anche perché credo che avrebbe come spettatori giusto me, grigo e marco vaccari

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