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si..anche perchè in molte specie, non sono ferrato in killi, in natura le uova deposte si schiudono quando troveranno condizioni ideali e questo può avvenire anche a distanza di tempo dalla deposizione , giusto Ale? Se dedichi la vasca a loro senza pedatori a maggior ragione avrai possibilità di nascite spontanee senza dove allontanare le uova..certo che avrai meno schiuse, però se non si ha velleità di allevamento intensivo, permettimi il termine, è più naturale.
Facciamo un distinguo però: sempre in ambito killi, questo è possibile solo con killi non annuali (o semi annuali) che non mangiano uova o avannotti, ed in ogni caso comunque di solito, anche se gli adulti sono innocui, i fratelli maggiori sono terribili.
Coi killi annuali è impossibile avere nascite in vasca, perché le uova DEVONO stare all'asciutto per almeno qualche mese.
Quote:
Leggevo su un libro di ciclidi che togliere le uova ai genitori non facendo portare a termine la covata stressa i pesci..non so se sia così anche per i killi...
Come detto da Ale, i killi non fanno cure parentali quindi assolutamente niente stress...il problema coi ciclidi non è solo lo stress, ma il fatto che pesci che non subiscono cure parentali, saranno più incapaci di altri nella riproduzione...e questo, moltiplicato per molte generazioni, porta a pesci totalmente incapaci di portare avanti una covata.
Molto spesso leggo di ciclidi stressati, che mangiano le uova o gli avannotti, che non tollerano l'intervento umano dall'esterno se hanno la prole ecc...tutte situazioni figlie di questa pratica di allontanare le uova o gli avannotti appena nati per allevarli a mano.
Quote:
Per questo motivo mi informai (ricordi?) che killi inserire in un 120 litri..e mi sentivo fuori sezione in killi con una vasca così grande e insolita per chi alleva questi pesci.
Ricordo che la scelta cadde su A, primogenium, perchè spesso se la vasc appunto lo permette si possono avere nascite in vasca.. chissà... quel progetto non l'ho abbandonato.
Mi ricordo eccome! Spero continuerai con questo progetto!
Ragazzi, ieri per un problema con internet non mi sono potuto connettere ma vedo che la discussione ha fatto notevoli passi avanti!!
Adesso pian piano sistemo le foto che avete postato, e quelle che posterete, nell'articolo per renderlo più completo!!
Ottimo lo spunto di riflessione di Metalstorm, direi che ha completato il discorso per quanto riguarda le possibili alternative a vasche poco popolate o sovradimensionate; come per molte cose esistono le eccezioni ed è giusto conoscerle e prenderle in considerazione!
Grazie per gli esempi Metal!!
Adesso mi leggo bene le 2 pagine che avete scritto!
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"La corretta alimentazione dei pesci è uno dei principali fattori di successo nell'acquariofilia."
il discorso avviato per i killi, ovvero vasche pù grandi per allevare più pesci e in particolare più maschi, ha un'applicazione anche nell'ambito dei ciclidi africani:
Ci sono pesci che magari possono essere allevati e riprodotti pure in vasche "minimo sindacale" per loro, ma che se non li allevi in vasche maggiori con più maschi non avrai mai la colorazione al pieno dello splendore...questo perchè in molte specie la competizione tra maschi è uno stimolo a sfoggiare il "vestito da festa" in modo da accaparrarsi le femmine e far vedere, come direbbe Attila, CHI E' LO RE! .
Il doppio maschio o il gruppo viene adottato nel malawi con haps restii a colorarsi a pieno o con le piccole aulonocara come le ethelwynnae.
Ma il caso più lampante è quello degli cyathopharynx del tanganica, il cui maschio si colora solo per la riproduzione e se non ci sono diversi altri maschi è facile che non lo faccia pienamente...per loro il minimo sindacale sono vasche da 150cm di lunghezza, in cui tenere due maschi e diverse femmine, ma per tirare fuori i colori che si vedono in questo video ci voglio almeno almeno tre maschi, quindi vasche maggiori: http://www.youtube.com/watch?v=XKgn4...&feature=share
In questo caso, la vasca tirata è controproducente anche dal punto di vista puramente estetico
__________________ Se Madre Natura ha fatto si che ogni cosa contenente sostanze zuccherine, una volta fermentata, possa dare origine ad alcol...bè, ci sarà un motivo, no????
credo sia veramente l'unico modo per osservare e studiare al 100% una determinata specie, per riprodurre appieno l'habitat naturale e le sue variazioni climatiche nell'arco dell'anno, per seguire tutti gli step e raggiungere la riproduzione.
Sono d'accordo, ma questo mi stimola ad una ulteriore riflessione. Esigenze etologiche della specie ittica "protagonista" permettendo, il top del top per un acquario veramente naturale sarebbe quella di provare a ricreare una vera e propria rete trofica. Cioè usare quello spazio in più dato dai pesci in difetto per tutti gli animali che nel marino ormai hanno acquisito la dignità che meritano, ma che nel dolce stentano a decollare: gasteropodi, bivalvi, crostacei, che non restino solo "ornamentali" ma che contribuiscano al mantenimento dell'equilibrio del sistema. Sistema che dovrebbe essere complesso, secondo me più moderne teorie Ecologiche, ma che invece io spesso vedo....complicato, cioè gestito senza tenere conto di questa filosofia.
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"Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza"
Un simile discorso secondo me è possibile, ma solo con vasche di una certa cubatura e soprattutto una fauna ittica ben precisa, ossia piccoli micropredatori con abitudini di coppia, che possano mantenere in equilibrio tutti gli invertebrati presenti in vasca, e con un metabolismo non troppo veloce.
Penso ad esempio ai Dario dario, ai Trichopsis pumila, a piccoli Betta di pozza acida.
Infatti ritengo che la filosofia classica, "pesce pulitore" + "pesce di fondo" + "pesce protagonista" ecc. ecc. vada superata a favore di questa impostazione minimalista, almeno con le specie che lo permettono. Io sto provando a portarla avanti con Badis badis.
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"Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza"
gasteropodi, bivalvi, crostacei, che non restino solo "ornamentali" ma che contribuiscano al mantenimento dell'equilibrio del sistema. Sistema che dovrebbe essere complesso, secondo me più moderne teorie Ecologiche, ma che invece io spesso vedo....complicato, cioè gestito senza tenere conto di questa filosofia.
pienamente d'accordo... anzichè urlare appena si vede un gasteropode...
Per non parlare della microfauna, una delle cose più belle (ma anche più difficili secondo me) da osservare in un acquario!
Anche sotto questo punto di vista nel marino stanno un passo avanti, le loro rocce vive sono ricche da questo punto di vista mentre spesso, erroneamente, si pensa che nel dolce esistano poche forme di vita dello stesso tipo...(e quelle che si trovano si sterminano subito poi...)
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"La corretta alimentazione dei pesci è uno dei principali fattori di successo nell'acquariofilia."
(e quelle che si trovano si sterminano subito poi...)
Esatto, c'è la convinzione che solo i pesci possano rientrare nella rete trofica. C'è detrito sul fondo? Prendo il pesce "pulitore". C'è patina algale sulle foglie? Prendo il "mangia-alghe". C'è la chiocciolina? Butto il napalm nell'acquario.
Niente di più falso. Più l'acquario di acqua dolce si allestisce vario e diversificato, più si stabilizza nel tempo. Siccome i pesci di acqua dolce tollerano un livello di nitrati superiore a quello dei pesci marini, allora si sovraffolla l'acquario di pesci, mentre un acquario di acqua dolce con pochi pesci e molta microfauna invertebrata è enormemente più stabile nel tempo e molto più interessante e divertente da osservare.
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"Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza"
Però molte volte non conoscendo la microfauna si ha paura d'imbattersi ad esempio in larve di libellula che ti possono uccidere dei pesci. Nel dubbio eviti!