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Vecchio 10-02-2009, 17:02   #1
Dengeki
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In realtà ancora non è ben chiaro se siano meglio le pentafosforo o le trifosforo, dato che le variabili in gioco sono parecchie, per assurdo mi pare di aver letto da qualche parte che un tipo abbia avuto maggior crescita solo dopo aver sostituito le sue pentafosforo con delle trifosforo, ma non ricordo bene i particolari. Quello che è certo è che le pentafosforo hanno chi più chi meno una minor emissione luminosa rispetto alla corrispettiva trifosforo, quindi a prescindere o meno che le pantafosforo siano migliori per le piante, direi di utilizzare almeno in parte lo stesso delle trifosforo, dato che l'acquario va anche osservato.
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Vecchio 10-02-2009, 17:13   #2
Victor Von DOOM
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Capisco ed approvo...nel dubbio, mettiamo "le più belle"
Ma come faccio a capire nelle linee commerciali (ferplast, askoll, sylvania, arcadia, sera...) quali sono tri e quali penta? Le life-glo, ad esempio?
E poi...le power-glo, che hanno di diverso dall'acqua-glo? Sono sempre 18000K...in cosa differiscono? Per cosa le usereste?
__________________
"Non ho mai avuto successo con l'acquario... nonostante cambiassi l'acqua ogni giorno, i criceti mi morivano tutti"
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Vecchio 10-02-2009, 18:27   #3
Dengeki
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La lifeglo è trifosforo. Per la differenza power-aqua devi guardare lo spettro, la aqua glo ad esempio è una tipica fitostimolante, l'altra è una lampada da marino.
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Vecchio 10-02-2009, 20:10   #4
ferraresi lorenzo
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scusate cosa ne pensate di questo articolo : Il flusso luminoso e l'efficienza luminosa
L'indicazione dell'efficienza luminosa espressa in lumen per watt (cioè espressa come "flusso luminoso" emesso per unità di potenza assorbita dalla lampada) non ha in pratica interesse in acquariologia, mentre trova larga e sensata applicazione nell'illuminazione di luoghi di lavoro e di soggiorno, cioè per l'illuminazione di ambienti in cui gli uomini (dotati del limitato senso della vista) operano e vivono. Questo perché i lumen (od i lux cioè i lumen che arrivano sulla superficie illuminata per metro quadrato) sono unità di misura specifiche della fotometria, che è la branca della fisica in cui le radiazioni sono valutate in base alle loro caratteristiche visive, od in altre parole di un sistema che considera solo la potenza illuminante della radiazione per la vista umana. Ma la visione dell'occhio umano presenta diversi limiti essendo, ad esempio, l'occhio molto sensibile a radiazioni di certe lunghezze d'onda e poco ad altre (ad esempio agli infrarossi ed agli ultravioletti l'occhio è cieco). Nelle funzioni biologiche attivate dalla luce ed indispensabili in acquario sono invece fondamentali e necessarie radiazioni di lunghezza d'onda alle quali l'occhio umano è poco o per nulla sensibile e che quindi pesano poco o nulla sull'illuminazione per un osservatore umano. Dunque, visto che in fotometria vengono tenute in conto le sole esigenze della vista umana, allora la risposta degli strumenti per la misurazione dei lumen (e dei lux) tiene conto solo della sensibilità dell'occhio umano. Esistono norme ben precise in tal senso elaborate dalla CIE (Commission Internationale de l'Eclairage) che fissa ad esempio la curva "fotopica" a cui gli strumenti si devono adeguare per tenere conto della sensibilità dell'occhio umano nella visione diurna. Ad esempio per lo "osservatore fotopico" si ha un massimo di sensibilità per la radiazione a 555 nm (attorno al giallo-verde), ma la sensibilità cala abbastanza rapidamente per radiazioni a lunghezza d'onda inferiori o superiori ed ad esempio le sensibilità a 500 nm e 625 nm sono pari solo a circa il 32 % di quella a 555 nm. Questo significa che, nella misurazione del flusso luminoso in lumen, radiazioni anche di fondamentale importanza per l'uso in acquario hanno poco peso (ad esempio nel blu, nel rosso e negli UV-A), mentre il massimo peso si ha per le radiazioni giallo-verdi che, pur essendo molto importanti per fornire luce alla visione, hanno relativamente poca importanza per molti processi biologici (ad esempio le foglie di molte piante con clorofilla appaiono verdi appunto perché la radiazione verde viene riflessa e non viene quindi quasi per nulla assorbita od utilizzata). Quindi, a meno che non si sia interessati alla sola resa per la vista umana, si rende necessario un "metro" di valutazione che non faccia riferimento al flusso luminoso in lumen, ma a qualche altra grandezza più significativa per piante, animali e microrganismi. Si è visto che lo studio dello spettro emesso può essere di aiuto per la "qualità" della luce, ma per la determinazione del numero di lampade necessarie a fornire la "quantità" desiderata di luce della qualità voluta occorrerà fare dunque riferimento a qualche altra grandezza di diretta utilità che non può essere il flusso luminoso (questo sembra a questo punto evidente anche se purtroppo spesso si sente affermare al contrario che è preferibile fare riferimento a quest'ultima quantità). x leggerlo in modo esaustivo http://www.acquaportal.it/Articoli/T...ne/default.asp
ferraresi lorenzo non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 10-02-2009, 22:01   #5
FalKo
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Originariamente inviata da Ernesto F.
In realtà ancora non è ben chiaro se siano meglio le pentafosforo o le trifosforo, dato che le variabili in gioco sono parecchie, per assurdo mi pare di aver letto da qualche parte che un tipo abbia avuto maggior crescita solo dopo aver sostituito le sue pentafosforo con delle trifosforo, ma non ricordo bene i particolari. Quello che è certo è che le pentafosforo hanno chi più chi meno una minor emissione luminosa rispetto alla corrispettiva trifosforo, quindi a prescindere o meno che le pantafosforo siano migliori per le piante, direi di utilizzare almeno in parte lo stesso delle trifosforo, dato che l'acquario va anche osservato.
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Vecchio 10-02-2009, 22:05   #6
FalKo
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Originariamente inviata da ferraresi lorenzo
scusate cosa ne pensate di questo articolo : Il flusso luminoso e l'efficienza luminosa
L'indicazione dell'efficienza luminosa espressa in lumen per watt (cioè espressa come "flusso luminoso" emesso per unità di potenza assorbita dalla lampada) non ha in pratica interesse in acquariologia, mentre trova larga e sensata applicazione nell'illuminazione di luoghi di lavoro e di soggiorno, cioè per l'illuminazione di ambienti in cui gli uomini (dotati del limitato senso della vista) operano e vivono. Questo perché i lumen (od i lux cioè i lumen che arrivano sulla superficie illuminata per metro quadrato) sono unità di misura specifiche della fotometria, che è la branca della fisica in cui le radiazioni sono valutate in base alle loro caratteristiche visive, od in altre parole di un sistema che considera solo la potenza illuminante della radiazione per la vista umana. Ma la visione dell'occhio umano presenta diversi limiti essendo, ad esempio, l'occhio molto sensibile a radiazioni di certe lunghezze d'onda e poco ad altre (ad esempio agli infrarossi ed agli ultravioletti l'occhio è cieco). Nelle funzioni biologiche attivate dalla luce ed indispensabili in acquario sono invece fondamentali e necessarie radiazioni di lunghezza d'onda alle quali l'occhio umano è poco o per nulla sensibile e che quindi pesano poco o nulla sull'illuminazione per un osservatore umano. Dunque, visto che in fotometria vengono tenute in conto le sole esigenze della vista umana, allora la risposta degli strumenti per la misurazione dei lumen (e dei lux) tiene conto solo della sensibilità dell'occhio umano. Esistono norme ben precise in tal senso elaborate dalla CIE (Commission Internationale de l'Eclairage) che fissa ad esempio la curva "fotopica" a cui gli strumenti si devono adeguare per tenere conto della sensibilità dell'occhio umano nella visione diurna. Ad esempio per lo "osservatore fotopico" si ha un massimo di sensibilità per la radiazione a 555 nm (attorno al giallo-verde), ma la sensibilità cala abbastanza rapidamente per radiazioni a lunghezza d'onda inferiori o superiori ed ad esempio le sensibilità a 500 nm e 625 nm sono pari solo a circa il 32 % di quella a 555 nm. Questo significa che, nella misurazione del flusso luminoso in lumen, radiazioni anche di fondamentale importanza per l'uso in acquario hanno poco peso (ad esempio nel blu, nel rosso e negli UV-A), mentre il massimo peso si ha per le radiazioni giallo-verdi che, pur essendo molto importanti per fornire luce alla visione, hanno relativamente poca importanza per molti processi biologici (ad esempio le foglie di molte piante con clorofilla appaiono verdi appunto perché la radiazione verde viene riflessa e non viene quindi quasi per nulla assorbita od utilizzata). Quindi, a meno che non si sia interessati alla sola resa per la vista umana, si rende necessario un "metro" di valutazione che non faccia riferimento al flusso luminoso in lumen, ma a qualche altra grandezza più significativa per piante, animali e microrganismi. Si è visto che lo studio dello spettro emesso può essere di aiuto per la "qualità" della luce, ma per la determinazione del numero di lampade necessarie a fornire la "quantità" desiderata di luce della qualità voluta occorrerà fare dunque riferimento a qualche altra grandezza di diretta utilità che non può essere il flusso luminoso (questo sembra a questo punto evidente anche se purtroppo spesso si sente affermare al contrario che è preferibile fare riferimento a quest'ultima quantità). x leggerlo in modo esaustivo http://www.acquaportal.it/Articoli/T...ne/default.asp
cosa ti interessa sapere di preciso ???
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Vecchio 10-02-2009, 23:28   #7
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fondamentalmente i risultati delle vasche in base all'utilizzzo dei diversi tipi di tubi ammesso che si riesca a fare un paragone sensato . la sola emissione in termini di lumen ha un valore relativo (prendendo x buono l'articolo citato) .vorrei capire se un RA maggiore ha dei vantaggi effettivi nell'economia dell'acquario . personalmente utilizzo + tubi con caratterestiche diverse (nello specifico 930 - 860 - 965 - 840),seguendo quello che in linea di massima viene consigliato ,ma farsi le ossa non è semplice e avere dati + specifici sarebbe moooooolto utile .grazie
ferraresi lorenzo non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 12-02-2009, 15:08   #8
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ho letto anch'io l'articolo e lo trovo molto interessante.
Ma ho notato (andando in alcuni negozi di materiale elettrico) che tubi T8 della serie 9xx e 8xx non si trovano facilmente. Qualcuno sa indicarmi qualche negozio, nell'area romana, dove posso trovare queste tipologie di lampade? Vorrei passare a Philips o Osram visto che di recente ho cambiato i miei due neon Askoll (con aqua e sun glo) è ho avuto un'esplosione algale che non riesco a debellare.
nellomistretta69 non è in linea   Rispondi quotando
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