La mia esperienza con la Mangrovia rossa
Ciao cari!!!
Quale miglior argomento di discussione per aprire la sezione flora e fauna salmastra se non la Rhizophora mangle, meglio conosciuta come Mangrovia rossa?!?
La regina degli estuari e delle paludi costiere di tre continenti è una pianta estremamente robusta, adattabile ed affascinante.
Le sue radici sono in grado di far presa e di nutrirsi in acqua dolce, salmastra e persino marina, grazie alla capacità della pianta di filtrare il sale dalla linfa ed espellere quello in eccesso in forma cristallina dagli stomi delle foglie.
Le sue proprietà depurative e di assorbimento delle sostanze inquinanti ne fanno un poderoso strumento nelle mani degli acquariofili e, in alcuni casi, possono addirittura sostituire l'apparato filtrante (su quest'ultimo punto avremo modo di disquisire ampiamente in altra sede).
Passiamo alla mia esperienza diretta, peraltro atipica, in vasca dolce (allestimento Malawi):
siccome i ciclidi del lago Malawi sono caratterizzati da un elevato carico organico a fronte di un biotopo povero di piante, il mio allestimento (vedi profilo) mi costringeva a copiosi cambi settimanali (150 litri su 500) per mantenere i nitrati al di sotto della soglia dei 25 mg/litro.
Ho allora inserito 5 semi di mangrovia incastrandoli in un galleggiante di polistirene opportunamente forato, in modo che le radici fluttuassero a mezz'acqua e che l'apice dei semi rimanesse fuor d'acqua.
Illumino con una lampada HQL da 125 w posta a una trentina di cm dalle foglie per 8 ore al giorno e, a 6 settimane circa dall'inserimento, i semi hanno germogliato e buttato la prima coppia di foglie.
Dalle mie analisi pre e post inserimento delle mangrovie, la concentrazione di nitrati prima del cambio è passata da 25 a 20 mg/litro circa... cioè, a parità di condizioni, i 5 semi si ciucciano circa 2,5 GRAMMI di nitrato ogni settimana!!! -05 -05 -05
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