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Originariamente inviata da cuginosgrizzo
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Ciao, scusatemi ma posso essere una voce fuori dal coro?
Non sono animalista. Allevo gatti maine coon che vivono con me e tratto come bambini. Vendo i cuccioli staccandomene a fatica per poter mantenere tutto il resto della truppa, anziani e neutri inclusi. Spesso mi sono trovato a pensare e dire "gli animali sono meglio delle persone" ma non ho problemi relazionali, credo solo sia una sacrosanta verità, non avendo loro secondi fini o sovrastrutture ma solo istinto e amore. Amo l'acquario marino e cerco, anche se senza grosso successo, di far vivere al meglio anche quegli animali. Ho una tartaruga d'acqua e una piccola colonia di felini in giardino. Ho quindi un sacco di animali che vivono in condizioni "non naturali", e che io cerco di trattare al meglio.
Tuttavia non trovo così assurdo quello che ho letto nell'articolo degli animalisti. Pets Festival era una mostra mercato, ben fatta, legale e controllata ma pur sempre una mostra mercato. Era quello che noi volevamo, vedere e comprare materialli e tecniche e coralli (anche se erano pochini) il tutto secondo le norme vigenti.
Quanto al fatto che gli animali selvatici dovrebbero vivere in natura e non in gabbia, non ditemi che siete totalmente in disaccordo. Non sto parlando di leggi, quelle le rispettiamo, non prendiamo animali in via d'estinzione o importati illegalmente (forse...). Però tutti ci siamo chiesti prima o poi, credo, se sia etico far nascere vivere e morire dei pesci tra cinque vetri. Tutti ci siamo inalberati quando abbiamo sentito dell'occasionale acanturide tenuto in 90lt o pagliaccio in 10lt, ma è tanto diverso se il litraggio aumenta un po'? Tutti ci siamo dispiaciuti con il proprietario per il collasso della tal vasca o per il problema della corrente, ma quel collasso ha ucciso decine di animali, ci siamo dispiaciuti per quello?
Non prendiamo scuse, l'acquariofilia domestica non studia gli animali, non contribuisce alla scienza, non salva specie in via di estinzione, quello lasciamolo fare a chi lo sa fare bene. L'acquariofilia in fondo contribuisce alla distruzione del reef, allo spopolamento, alle ecomafie per quanto bene cerchiamo di farla.
In fondo siamo degli egoisti (io il primo) e per il nostro piacere costringiamo animali a condizioni di vita innaturali, per quanto ci sforziamo (io il primo) di farli vivere al meglio possibile.
Insomma, è una questione di sensibilità, ciascuno in coscienza può decidere fino a dove sia lecito o morale o etico spingersi senza violare le leggi dell'uomo. E io non ne faccio una colpa a loro, se il loro limite è più basso del mio. Purchè nessuno dei due leda il diritto dell'altro, secondo le norme vigenti.
questo è il mio pensiero....
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Ciao,
per me quanto hai scritto rappresenta esattamente l'equivoco generale al quale facevo riferimento.
Vogliamo arrabbiarci con qualche espositore che non rispetta a pieno il benessere degli animali? io sono al tuo fianco.
Vogliamo scoraggiare nei limiti del possibile il prelievo in natura? eccomi qua, pronto alla battaglia
Vogliamo fare campagne educative per assicurare il benessere degli animali? beh io sono in prima fila da oltre 20 anni con la partecipazione diretta a livello direttivo di tante diverse associazioni.
Vogliamo lavorare affinché le leggi relative alla convenzione Cites siano correttamente applicate? beh io ho da anni il mio registro e ho anche rappresentato il mio club presso gli uffici centrali del CITES.
Qui però si dichiara "Siamo, inoltre, assolutamente contrarie a che si rendano “domestici” animali selvatici ed esotici, il cui benessere è condizionato dal rispetto delle loro caratteristiche etologiche e riproduttive
che escluderebbero, a priori, la compatibilità con appartamenti cittadini e l’assidua
vicinanza dell’uomo, effetto, nella sostanza di una forzatura e pena la soppressione di istinti naturali. "
Qui si esclude a priori. Tutto il resto è di secondaria importanza.
L'obiettivo non è la sensibilizzazione delle persone ne la lotta contro manifestazioni a chiaro carattere commerciale come quella di Piacenza ma il divieto assoluto di detenzione di animali esotici. Essere acquariofilo piuttosto che ornitofilo o erpetofilo e andare d'accordo con questi principi è un assoluto controsenso.
Io combatto l'idea stessa di realizzare un mondo umano e un mondo "naturale" così nettamente separati e ancora prima combatto l'idea che siano questi signori a redigere elenchi di proscrizione in merito alle specie cosiddette esotiche.
Il termine "esotiche" non è mica molto ben definito, tanto che anche il correttore ortografico del mio PC non lo riconosce e mi chiede di sostituirlo con "erotiche"...
Se domani io diventassi assessore al tuo comune potrei modificare il regolamento comunale. Sai io sono convinto che io gatti siano animali destinati per istinto alla vita solitaria. Credo fermamente che il loro allevamento in casa a contatto con fastidiosissimi marmocchi rumorosi li sottoponga a stress innaturali. Inoltre considero l'allevamento in selezione una barbaria. Per questi motivi domani uscirà una nuova regola che impedisce a te di tenere i tuoi gatti in casa....
Beh io mi trovo in una situazione simile e per questo sono in guerra aperta con gli animalisti e il fatto che ognuno abbia diritto a difendere i suoi principi non comporta di certo che tutti gli altri debbano subirne delle conseguenze senza combattere.
Io non mi sono mai scagliato contro chi tiene un acanturide in 10 litri invece che in 500 perché so bene che anche i miei 700 litri saranno considerati pochi da qualcun altro. Quello che cerco di fare è promuovere una cultura che consenta a chiunque di conoscere le esigenze dell'animale in modo da regolarsi di conseguenza senza bisogno della mia aggressione sul forum.
Non ho mai pensato che il mio impegno acquariofilo sia di qualche utilità diretta all'ecosistema, ne considero che i miei tentativi riproduttivi un giorno salveranno qualche specie a rischio estinzione. Ma il mio rapporto di amore e conoscenza degli animali che allevo fa si che anche quando scarico lo sciacquone del bagno penso a quale conseguenze abbia sui nostri ecosistemi e la stessa cosa, in questo modo, sono riuscita a trasmetterla ai miei figli e a tutti quelli con cui interloquisco.
Se non avessi mai avuto un acquario di barriera non mi avrebbero di certo interessato tutte le problematiche connesse alla salvaguardia di questi ambienti, salvaguardia che è in secondo piano nell'idea ambientalista (almeno di un certo tipo) nella quale il punto è semplicemente impedirmi di detenere un animale esotico.
PS aggiungo che quando si organizza una fiera quale quello di Piacenza si è costretti a infarcire la presentazione dell'evento di tante ipocrisie quali la salvaguardia dell'ambiente, la diffusione della cultura etc etc anche se l'evento è prettamente commerciale.
Questo viene fatto perché molti regolamenti comunali sono stati scritti in modo tale da far considerare maltrattamento animale la semplice esposizione di animali e quindi illegale qualsiasi tipo di fiera.
Chiedo scusa per essere stato così prolisso, ma è un argomento che incide direttamente sul mio sistema nervoso già molto provato