-28d# -28d# -28d# Un discorso come questo è compatibile per molti punti con l'ambiente dolce, e in tal senso vorrei dire la mia(sperando di non inimicarsi nessuno).
Personalmente non ho mai pensato che le riproduzioni(nel dolce ne viviamo un bel po) sono un indice
assoluto di benessere,in quanto mi è capitato di averne anche in condizioni non ottimali perche si verificassaro.Va da se che quando queste accadono in una realtà non consona,bisognerebbe andare a vedere cosa nasce(percentuale di schiusa,stato di salute e vitalità degli avanotti, e altre cosucce).E' scontato invece che per quello che riguarda esemplari wild(credo la quasi totalità degli abitanti di una vasca marina),cercare le condizioni ottimali sia quanto meno dovuto se non altro per il benessere stesso del pesce.Quest'ultimo pensiero porta inevitabilmente al tema del 3d(almeno se l'ho interpretato in modo corretto), cioè che pesce inserire in vasca.Secondo il mio modestissimo pare ci sono dei "paletti" che bisogna tenere assolutamente in considerazione, i più importanti credo che siano lo sviluppo fisico del pesce,e la compatibilità caratteriale.Quest'ultimo punto è importantissimo(almeno nel dolce), in particolare con tipologie di pesci che in natura praticano l'overlapping dove in una vasca per ragioni di spazio ciò non può avvenire.
L'altro punto(quello dello sviluppo fisico) che comprende i valori ottimali
e uno spazio adeguato per la crescita(nanismo e/o rachidismo non dovrebbero mai verificarsi) sono dovuti per il semplicissimo fatto che un pesce non chiede di esser messo in vasca,ma siamo noi che ce lo mettiamo.In virtù di questo si è tenuti(a roma c'e un ordinamento comunale in tal senso) a fare tutto quello che è possibile per il suo benessere,e la prima cosa è documentarsi sulle sue reali necessità.Ignorare tutto ciò significa(almeno per me) che interessa solo dire:"ao ma lo sai che in vasca(da 80 litri) c'ho un pleco di 30cm"(n.d.r ho fatto un paragone con il dolce, perchè di pesci marini,ne capisco meno di nulla

)