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bisognerebbe capire se sia più importante dare cibo ai batteri o fare in modo di stimolarne la loro riproduzione. In questo secondo caso avremmo uno sviluppo più "generalizzato" dei batteri (autotrofi ed eterotrofi)
Gli autotrofi si dividono in fotosintetici e chemiosintetici......i primi son piaghe per l'acquariofilo(generalmente) i secondi si trovano in ambienti con presenza di metano (fumarole sibacquee) Io non ne conosco altri....ne dimentico qualcuno forse?
bisognerebbe capire se sia più importante dare cibo ai batteri o fare in modo di stimolarne la loro riproduzione. In questo secondo caso avremmo uno sviluppo più "generalizzato" dei batteri (autotrofi ed eterotrofi)
Gli autotrofi si dividono in fotosintetici e chemiosintetici......i primi son piaghe per l'acquariofilo(generalmente cianobatteri) i secondi si trovano in ambienti con presenza di metano (fumarole sibacquee) Io non ne conosco altri....ne dimentico qualcuno forse?
La mia modifica:
Marchino!!!!!!! Questo forum un và!!!!!! Cambiare server subito!!!!!!!
Gli autotrofi si dividono in fotosintetici e chemiosintetici......i primi son piaghe per l'acquariofilo(generalmente cianobatteri) i secondi si trovano in ambienti con presenza di metano (fumarole sibacquee)
*Tuesen!*, quindi ritieni più importanti gli eterotrofi?
OT dal metodo ottomano sei passato al pal, ora i tuoi coralli ti portano le ciabatte e il giornale?
Gli autotrofi si dividono in fotosintetici e chemiosintetici......i primi son piaghe per l'acquariofilo(generalmente cianobatteri) i secondi si trovano in ambienti con presenza di metano (fumarole sibacquee) Io non ne conosco altri....ne dimentico qualcuno forse?
Tuesen, che io sappia (ma sono sempre ben disposto ad imparare!), i batteri autotrofi che interessano le nostre vasche si dividono principalmente in fotosintetici e chemioautotrofi: i primi utilizzano la fotosintesi per l'ossidazione e la scissione dei composti, i chemioautotrofi sfruttano l'energia chimica per effettuare le loro reazioni...
Se è vero che i primi si presentano "anche" sotto forma di piaghe per l'acquariofilo (i tappetini di cianobatteri...), mi risulta che siano anche i principali "veri" nitrificanti che abbiamo in vasca... e seppur lenti nella loro moltiplicazione, anche i più efficaci...(e senza rischio di riconversione...)
I chemiosintetici delle "fumarole" mi sà che son gli stessi che si insediano e si usano nei denitrificatori a zolfo, o forse mi sbaglio... boh, allo zolfo non ci ho mai pensato.
Tuesen, che io sappia (ma sono sempre ben disposto ad imparare!), i batteri autotrofi che interessano le nostre vasche si dividono principalmente in fotosintetici e chemioautotrofi: i primi utilizzano la fotosintesi per l'ossidazione e la scissione dei composti, i chemioautotrofi sfruttano l'energia chimica per effettuare le loro reazioni...
Se è vero che i primi si presentano "anche" sotto forma di piaghe per l'acquariofilo (i tappetini di cianobatteri...), mi risulta che siano anche i principali "veri" nitrificanti che abbiamo in vasca... e seppur lenti nella loro moltiplicazione, anche i più efficaci...(e senza rischio di riconversione...)
Tutto vero leggendo l'articolo di Simonelli e Lopis...ma........perchè se metto un filtro biologico chiuso (e quindi al buio completo) il processo di nitrificazione si compie? Se tali batteri fossero autotrofi fotosintetizzanti tale processo dovrebbe essere parecchio rallentato o sbaglio? A maggior ragione visti i tempi di riproduzione estremamente lenti......qualcosa a me non torna in quell'articolo...
*Tuesen!*, veramente non ho guardato quell'articolo, anche se penso sia quello sul portale... ho un Atlante Scientifico della Microbiologa Cristina Praglia, dove parla di diverse famiglie di ceppi batterici e ne menziona di diverse specie nitrificanti non strettamente fotosintetiche. Famiglie che ovviamente sono presenti nelle nostre rocce vive, dato che comunque il picco di nitrito tipico della maturazione e la sua successiva riduzione (ops, ossidazione...) avviene durante la fase di buio tipica dei primi giorni...
Qui tra l'altro è espressamente indicato, cito la frase tratta da www.microbionet.com.au
"These are Gram-negative, non-sporing non-acid fast rods, which may be pleomorphic or coccoid (Nitrobacter), some are slender rods (Nitrospina), cocci (Nitrococcus) or spiral to comma-shaped (Nitrosipra). They may be motile. They are characterised by their ability to use nitrite as the only energy. They are facultaive or obligate lithoautotrophs. They fix CO2 autotrophically through the Calvin cycle but are not photosynthetic."
"Essi fissano la co2 in maniera autotrofa tramite il ciclo di Calvin ma non sono fotosintetici" ... all'incirca.
azz....robe grosse...... http://it.wikipedia.org/wiki/Ciclo_di_Calvin
ciò capito 'na mazza.....
O meglio...sembra che tale ciclo dipenda molto dalla fase luminosa.....dice che tale cilco sfrutta i prodotti della fase luminosa (ATP e NADPH) per sintetizzare il glucosio sfruttando la CO2 disciolta.......è sta fase luminosa che non mi torna mica eh?
*Tuesen!*, qui si và sul difficile, ci siamo buttati in mare aperto...
Vado a spanne: se non ho capito male il ciclo di Calvin si trova a metà strada nella "catena di montaggio" batterica tra il lavoro degli autotrofi fotosinteci e il processo di glicolisi. Se a monte non c'è il lavoro dei fotosintetici il processo non si innesca... quindi questo mi conferma che senza ossidazione il ciclo non parte.
A questo punto mi viene da pensare che forse in assenza di luce siano i chemiotrofici a mettere in atto la prima fase, ma non ho idea se essi siano in grado di fornire l'ATP necessario per far partire il ciclo...
Servirebbe qualcuno in grado di togliere il dubbio... chi lo chiappa alexalbe?