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Vengo, di recente, contattato da un amico il quale mi riferisce che suo figlio, di quattro anni,giocando, in un momento di distrazione dei genitori, con un prodotto per acquari versandoselo sulle mani e poi sul volto, inizia , dopo qualche minuto, ad urlare con rilevanti macchi di colore rosso fuoco sulle parti venute a contatto con tale ritrovato
chredo sia ininfluente perche' il problema non e' il prodotto, in quanto il bambino avrebbe potuto giocare invece che con il prodotto in questione con lo smalto per unghie della mamma o l'alcool denaturato (che e' estremamente tossico).
faccio presente che sulle boccette dei due su citati e tossici prodotti non vi e' alcuna dicitura (almeno su quelle che ho in casa).
Il problerma quindi non mi pare sia mettere una dicitura sulla boccettina (che non modifica i coimportamenti), ma dichiarare le sostanze tossiche in essa contenute per poter curare chi le usa impropriamente
__________________
Associazione Progetto AITA
a supporto dei bambini ed adolescenti con patologie comportamentali
Domandina...questa è una legge eu ma poi applicata in maniera differente in Italia ? Un pò come per i medicinali qualche mese fa ?
__________________ Ho sempre amato la vita. Chi ama la vita non riesce mai ad adeguarsi, subire, farsi comandare. Chi ama la vita è sempre con il fucile alla finestra per difendere la vita… Un essere umano che si adegua, che subisce, che si fa comandare, non è un essere umano.
chredo sia ininfluente perche' il problema non e' il prodotto, in quanto il bambino avrebbe potuto giocare invece che con il prodotto in questione con lo smalto per unghie della mamma o l'alcool denaturato (che e' estremamente tossico).
faccio presente che sulle boccette dei due su citati e tossici prodotti non vi e' alcuna dicitura (almeno su quelle che ho in casa).
Il problerma quindi non mi pare sia mettere una dicitura sulla boccettina (che non modifica i coimportamenti), ma dichiarare le sostanze tossiche in essa contenute per poter curare chi le usa impropriamente
Concordo con te in pieno,non importa il nome ma il contenuto. Pero'credo ci sia solo una differenza, l'esistenza della scheda sicurezza. I nomi strampalati di prodotti per l'acquariofilia non consentono l'individuazione delle sostanze in esso contenute.
Ma se all'esito delle analisi di laboratorio dovessero partire sequestri in tutti i negozi d'Italia con conseguenti sanzioni economiche, si parla di molte migliaia di euro,chi pagherà il conto finale? I negozianti sono stati informati da qualcuno sui rischi e conseguenti sanzioni o tutto tace?
Eppure per risolvere questo problema basterebbe adeguarsi alle normative già esistenti.... La semplice scheda sicurezza potrebbe ovviare a tale tipo di incoveniente. Ma le aziende sembrano fare orecchie da mercanti..... Perché?? ...........
Non voglio difendere nessuna azienda del settore però mi sono informato e ho avuto questa risposta unanime sia dalle aziende sia da coloro che verificano o dovrebbero verificare.....:
la scheda di sicurezza deve essere fornita dal produttore al Distributore /rivenditore e contiene numerose diciture sulle caratteristiche del prodotto in questione (si parla di almeno 2 pagine, spesso riportanti termini tecnici difficilmente decifrabili dai non addetti.......)
Il negoziante può fornirla al cliente se richiesta ma non è legalmente obbligato a farlo, ad esempio un qualsiasi detersivo al supermercato è provvisto di scheda di sicurezza ma questa non viene data al cliente (e comunque pure lì spesso ci sono avvertenze molto ma molto vaghe....... e quindi assai discutibili!!) .......... quanti di voi sono usciti con la spesa e questi incartamenti???
Tutto questo per dire che sul semplice barattolino ci vanno le "avvertenze base" ma spedire al cliente anche la scheda di sicurezza di ogni singolo prodotto non credo giovi a nessuno........... Poi ci sono aziende che a domanda rispondono subito e altre che non ti dicono il contenuto per motivi "protezionistici"
Tutto il settore dei prodotti chimici, quindi non solo acquariofilo , avrebbe bisogno di regole + precise ........... ma è una battaglia dura purtroppo!
Eppure per risolvere questo problema basterebbe adeguarsi alle normative già esistenti.... La semplice scheda sicurezza potrebbe ovviare a tale tipo di incoveniente. Ma le aziende sembrano fare orecchie da mercanti..... Perché?? ...........
Non voglio difendere nessuna azienda del settore però mi sono informato e ho avuto questa risposta unanime sia dalle aziende sia da coloro che verificano o dovrebbero verificare.....:
la scheda di sicurezza deve essere fornita dal produttore al Distributore /rivenditore e contiene numerose diciture sulle caratteristiche del prodotto in questione (si parla di almeno 2 pagine, spesso riportanti termini tecnici difficilmente decifrabili dai non addetti.......)
Il negoziante può fornirla al cliente se richiesta ma non è legalmente obbligato a farlo, ad esempio un qualsiasi detersivo al supermercato è provvisto di scheda di sicurezza ma questa non viene data al cliente (e comunque pure lì spesso ci sono avvertenze molto ma molto vaghe....... e quindi assai discutibili!!) .......... quanti di voi sono usciti con la spesa e questi incartamenti???
Tutto questo per dire che sul semplice barattolino ci vanno le "avvertenze base" ma spedire al cliente anche la scheda di sicurezza di ogni singolo prodotto non credo giovi a nessuno........... Poi ci sono aziende che a domanda rispondono subito e altre che non ti dicono il contenuto per motivi "protezionistici"
Tutto il settore dei prodotti chimici, quindi non solo acquariofilo , avrebbe bisogno di regole + precise ........... ma è una battaglia dura purtroppo!
Se mi consenti il problema dei prodotti sequestrati e'che non solo non esiste alcuna indicazione sulle etichette( cos'è lo zeostart?,lo sponge?, lo snow?ecc), ma anche che la scheda sicurezza non esiste. Tale scheda serve, in caso di incidente domestico, a fornire utili indicazioni ai sanitari e non solo. Su questo punto la legge e'molto chiara.
son daccordo con te, se non esiste è una mancanza da parte del produttore.
alla fine abbiamo scritto la stessa cosa
Che non venga data/chiesta dall'utilizzatore finale è un dato di fatto ma che non esiste è cosa grave e credo legalmente perseguibile (poi qua è probabilmente campo tuo....)
son daccordo con te, se non esiste è una mancanza da parte del produttore.
alla fine abbiamo scritto la stessa cosa
Che non venga data/chiesta dall'utilizzatore finale è un dato di fatto ma che non esiste è cosa grave e credo legalmente perseguibile (poi qua è probabilmente campo tuo....)
Esatto. Abbiamo espresso lo stesso concetto. Il problema e',come al solito, che si fa finta di niente per mettere a tacere il tutto, basti leggere quello che ha scritto il legale della reefline:"vivete sereni", ma se all'esito delle analisi dovessero partire sequestri in tutti i negozi d'Italia con sanzioni pecuniarie annesse ne vedremo delle belle....