|
Originariamente inviata da bakalar
|
Giusto ma come fai a misurare la capacità "indurente" e la velocità di cessione?
|
l'idea che avevo per questa specifica fase, e che si è formata più o meno mentre mi veniva il dubbio di cui al mio post, era di un secchio (o una vaschetta) di acqua RO con dentro una pietra, vedi in quanto tempo il kh sale e di quanto, e hai un'idea dei numeri.
l'unica variabile che mi viene in mente è l'evaporazione, che però si può compensare rabboccando con acqua RO, visto che i carbonati restano nell'acqua che non è evaporata
naturalmente in gioco ci sono altri fattori, ad esempio la dimesione della roccia, la sua composizione, magari anche altri fattori ambientali (temperatura tanto per cominciare, ma anche pH di partenza etc).
però partendo con 20 lt di acqua ro e 1 roccia da 1 kg e misurando i valori ad intervalli regolari credo che qualcosa di utilizzabile possa venir fuori.
una volta misurata quella roccia in 20 lt si può rifare il giochetto raddoppiando (o dimezzando) la quantità d'acqua, alla fine dopo 4-6 settimane hai un valore indicativo relativo a quella specifica roccia, fai due conti usando le proporzioni con la capacità della vasca di destinazione e smetti di aggiungere carbonati ad ogni cambio. una roccia in un acquario penso che duri più della vita media di un essere umano
comunque, ha senso continuare a rifletterci su o vi sembra una cavolata gigante?
