Credo che alla base dovrebbe esserci un'etica condivisa. La vita, di qualunque essere vivente, dovrebbe essere rispettata. Ogni secondo. Già tenere un pesce in un acquario di 100 litri (quando gli dice bene) è discutibile. Ma non puo' esserlo, non deve esserlo il trasportarli in una bustina per chilometri e poi lasciarli con un litro d'acqua per uno per ore o giorni.
Tentiamo sempre di metterci al loro posto.
Leggete qui cosa ha deciso l'Emilia Romagna (ne riporto i punti salienti):
L’acquario deve avere un volume d’acqua adatto alla necessità di movimento di ogni singola specie in relazione alla sua dimensione e morfologia e inoltre deve essere dotato di impianti che assicurino la qualità dell’acqua e il benessere del pesce come filtri, aeratori, illuminatori, riscaldatori (per pesci tropicali) e un opportuno arredo, anche vegetale, che assicuri nascondigli e zone di riposo.
Densità di popolazione: indicativamente si può indicare la seguente regola di massima:
per ogni cm di lunghezza (dalla bocca fino al termine della pinna caudale) delle specie di pesci che da adulti non raggiungono i 5 cm si deve calcolare almeno 1 litro d’acqua/cm;
per ogni cm di lunghezza delle specie di pesci che da adulti superano i 5 cm si devono calcolare almeno 2 litri d’acqua/cm;
in ogni caso la lunghezza massima di una specie non deve superare il 10% della lunghezza della vasca in cui viene ospitata.
Prevenzione delle malattie: tutti i pesci importati e destinati al commercio devono essere sottoposti a isolamento per una migliore acclimatazione, prima di essere ceduti a terzi, controllo giornaliero degli acquari e ricambio parziale (15

%) dell’acqua ogni 15 giorni; controllo regolare (almeno ogni 15 giorni) del pH, dei nitrati e/o fosfati; isolamento degli esemplari che mostrano patologie.