5 maggio
La giornata non prometteva
niente di buono, ma sono uscito ugualmente per fare qualche scatto. Un giretto alla zona industriale, e ho puntato dritto verso una
zona valliva in cui stazionano alcuni Cavalieri d'Italia.
Da qualche tempo son tornati, e una coppia di Cavalieri d'Italia ha preso 'stanza' in una pozza, dove li avevo osservati anche l'anno scorso. Mentre arrivo in auto mi sfrecciano all'altezza del finestrino, a pochi metri. Una rapida virata e sono nuovamente nei pressi d'una isoletta. L'arrivo d'una garzetta non è gradito dal maschio, che assume un portamento di minaccia che ha successo. Uccello non grande, snello e dal portamento elegante, soprattutto in volo, il Cavaliere d'Italia è molto combattivo nella difesa del territorio.
Lo stesso trattamento viene riservato a un gabbiano che atterra sullo specchio della pozza. Il cavaliere assume pose da combattimento, strepita, e vedendo infine che non hanno risultato, decide un'
incursione che fa sloggiare l'intruso.
Ogni tanto la coppia s'invola: si scambia qualche richiamo, quindi si libra in volo -un volo breve ma rapido, una planata a falce di luna che si conclude sempre nella pozza. Non avevo potuto osservare sinora questo comportamento, e inizialmente non riuscivo a comprenderne il senso, anche perché al termine riprendevano le loro normali consuetudini: passeggiare in cerca di cibo (questo è il
maschio, questa la
femmina).
Infine mi si chiarisce il significato di questo volo, che definirei di parata, forse sbagliando (non sono certo un etologo, e nemmeno un ornitologo...). La coppia questa volta resta vicina, apparentemente dedita alla solita
cerca di cibo.
ma la femnmina ripete il richiamo e assume una posa che sollecita il maschio ad
avvicinarsi. Il corteggiamento ha una precisa liturgia. La femmina resta immobile, leggermente inclinata verso lo specchio d'acqua, e il maschio le gira intorno a più riprese, si stringe
accanto a lei. Finché...
Finché compie il
balzo... e cerca d'
accomodarsi, come può un trampoliere che non manca di zampe...

L'accoppiamento non ho capito bene se sia riuscito, credo di no, ma posso dirvi che il dopo è analogo a quello d'una coppia affiatata: ci si stringe teneramente
e si fanno due passi
insieme...
Il seguito è stato ugualmente istruttivo. Per la prima volta vedo un cavaliere accovacciarsi e restare immobile, e assisto anche a uno scambio di ruoli. Individuo dunque il nido, tra le canne, e osservo la coppia alternarsi alla cova, suppongo. Il ritorno del gabbiano, e la ripetizione delle minacce mi chiarisce bene che si tratta di difesa strenua del territorio e soprattutto delle uova, che immagino debbano essere parecchio gradite dai gabbiani e altri.
La cura del nido è interessante. Oltre alla cova, a cui s'alternano equamente, si
ispeziona e pulisce tutt'intorno.
Dunque gli accoppiamenti proseguono anche dopo la cova, e suppongo che una covata a più riprese, scaglionata nel tempo consenta di aumentare le probabilità di sopravvivenza della prole. Ma queste sono solo supposizioni. Per il momento posso solo dirvi che... fanno come noi. Ma lo sapevate già...
