Lilith, narra la leggenda, fu la prima moglie di Adamo. Creata dalla polvere e dall'argilla come lui, gli si ribellò perchè non voleva giacergli sottomessa. Fu così scacciata, secondo altri fuggì, dal paradiso terrestre (Eden). Dio le mandò tre angeli nel deserto del mar rosso dove si era rifugiata, ma inutilmente. Vi sono molte interpretazioni su cosa successe dopo: divenne moglie di Satana, la prima Vampira, Demone primo che si accoppia con umani e poi uccide, generando demoni, Dea guerriera amante degl'animali. La Dea Madre, carica di tutti i frutti generosi si materializza come perversione e sensualità dettata dall'eterno terrore che la forza creatrice incute al primitivo popolo maschile.
Lilith, lo spirito del vento, conosciuta attraverso le pagine del Talmud, del Midrash e del libro dello Splendore, è la femminilità creatrice, indipendente e ribelle che si impone ma che sa amare. Lei così sensuale e calda è si esclusa dalla beatitudine divina, ma rimane nei miti terreni a simboleggiare quella fertilità arcana della terra e quel mistero vivo, femminile, pieno di contraddizioni seppur affascinante. Un mito che ormai regna dai meandri più oscuri del tempo e che neppur le più importanti religioni sono riuscite a debellare nell'immaginario umano, Lilith è troppo simile a noi, troppo vicina a noi per essere eclissata dai miti maschili.
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Secondo alcuni autorevoli testi di aeronautica, il calabrone non può volare, a causa del peso del proprio corpo in rapporto alla superficie alare.
Ma il calabrone non lo sa e perciò continua a volare. E' meglio un figlio cocainomane che acquariofilo ;)
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